NIGHT IN GALES – Shadowreaper

Titolo: Shadowreaper
Autore: Night In Gales
Nazione: Germania
Genere: Blackened Death Metal
Anno: 2024
Etichetta: Apostasy Records

Formazione:

Christian Müller – Voce
Tobias Bruchmann – Basso
Adriano Ricci – Batteria
Frank Basten – Chitarra
Jens Basten – Chitarra


Tracce:
  1. Into the Evergrey
  2. The Horrors of Endlessness
  3. Open the Sun
  4. The Nihilist Delta
  5. Spirals 0
  6. Dead Inside
  7. Window to the End
  8. Sculptured and Defleshed
  9. Walk of Infinity

Voto del redattore HMW: 8,5
Voto dei lettori: 10.0/10
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La storica band tedesca Night In Gales torna con un nuovo album dal titolo “Shadowreaper”, pubblicato da Apostasy Records.
Una corposa discografia quella dei Night in Gales, che daglla metà degli anni novanta ha sfornato ben nove dischi, compreso questo ultimo “Shadowreaper”, aggiungendo un nuovo tassello alla proposta di death metal melodico.
Il gruppo si presenta in forma smagliante,  sfornando un album davvero potente e compatto, dove in ogni canzone si possono trovare delle parti davvero estreme, con un sound di blacknend death metal, ma sempre con un gusto melodico nelle armonie di chitarre che si rifà alla scena svedese. Sebbene “rifarsi” non sia il verbo più corretto, perché i tedeschi di Voerde sono stati fra i primi a esportare questo tipo di approccio sonoro dalla scena di Göteborg, muovendo i primi passi nel 1995 e pubblicando il primo album nel 1997, restando poi coerenti fino ad oggi ma non riuscendo mai purtroppo a guadagnare il riconoscimento che forse avrebbero potuto avere.
Su un impianto ritmico spinto che prende a piene mani da tutto ciò che il death svedese ha reso famoso, aggiungendo strutture più complesse di stampo più death metal e blast beat invece più black metal, si aprono chitarre che si intrecciano su linee melodiche mai forzate e che rendono ogni canzone appetibile. Il cantato di Christian Müller è intenso e ricorda un po’ l’approccio vecchia scuola di band come Obituary o Entombed, sempre abrasivo, ma mai troppo spinto verso il growl gutturale o lo scream più urlato. La sua prestazione è perfettamente integrata nell’atmosfera delle canzoni, lasciando trapelare il dolore e la sofferenza dei testi.
Giusto per mettere in chiaro che non si scherza la traccia di apertura “Into the Evergrey”, dopo un breve intro di chitarre acustiche, attacca in blastbeat con chitarre in tremolo picking quasi costante, ma la sensazione di effetto black metal non cè mai perché le melodie costuite sono sempre malinconiche e memorizzabili. Davvero un grande brano di apertura che si evolve nella parte centrale prima rallentando poi riprendendo con la doppia cassa e i blastbeat di Adriano Ricci alla batteria.
“The Horrors of Endlessness” prosegue con l’impianto ritmico devastante, ma l’atmosfera è molto più oscura e decandente nella scelta delle armonie, esattamente come accade in “The Nihilist Delta”, brano velocissimo in cui le chitarre dei fratelli Frank e Jens Basten alternano i riff fra le ritmiche più pesanti e le graffiate in tremolo, ormai chiaro come tratto distintivo del loro suono. Stile che si ripresenta in “Spirals” dove un grande lavoro solista intreccia melodie meno opprimenti ma sempre malinconiche.
Il successo di questo ”Shadowreaper“ lo si deve anche al perfetto bilanciamento sonoro fatto in fase di mix da Fredrik Nordström, produttore noto per la sua influenza nel plasmare il suono del death metal svedese di In FLames e Dark Tranquillity (per citarne due).
C’è anche un po’ di Italia in questo lavoro poiché l’immagine di copertina è stata realizzata dall’artista italiano Paolo Girardi, che è salito alla ribalta per i suoi lavori con Incantation, Cryptopsy e The Black Dahlia Murder.
Un disco consigliatissimo a chiunque ricerchi del sano metal estremo di matrice europea, con tanta cattiveria ma melodico e malinconico.

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