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Premessa: negli ultimi anni sono aumentate in modo esagerato le pubblicazioni musicali (in ogni settore). Solo nel genere heavy, che include una miriade di sottogeneri ed un quantità esagerata di gruppi underground, sono decine di migliaia i demo, gli EP, gli album… Impossibile seguire tutto? Certo, soprattutto se ci si allontana dai gruppi TOP e si scende verso l’oscurità. Ci sono artisti validi che passano in secondo piano e potevamo noi forse dimenticarli? NO!
Da qui la necessità di creare una serie di articoli/pubblicazioni oltre la classica recensione, che prevede ascolti e tempi di realizzazione più lunghi. Una sorta di breve presentazione di artisti ed uscite, come una volta si poteva trovare sulle riviste di settore.
Ricordatevi di ascoltare il nostro Dottore. Benvenuti a Pillole D’Acciaio!!!
Suidakra – Darkanakrad (MDD Records)
“Darkanakrad” è il nuovo lavoro in studio della storica band tedesca Suidakra, attiva ormai da un trentennio e devotissima alla propria missione metallara, come d’altronde possono testimoniare i 16(!) album in studio pubblicati sinora. Le diverse influenze che hanno condizionato la creatività del gruppo teutonico si condensano questa volta nella direzione del Death melodico con influenze Folk sebbene queste non siano pervadenti allo stremo nelle composizioni e risultino essere soltanto un piacevole supporto ad un prodotto piacevole e ben riuscito. Le 11 canzoni comprendono un’introduzione e ben due tracce strumentali prettamente acustiche – “The Weight of the Worlds/Ashes of Truth/In Shadows Deep” – così come un Medley di alcuni brani degli At The Gates in chiusura. Le tracce “complete” ricalcano alcuni stilemi tipici del genere presentato ma le varie “The Heart of Darkness”, “As Heroes Abide” e “Cruinnath’s Breath” così come le restanti, spiccano per compiutezza e efficacia e per la facilità con la quale riescono a cogliere l’attenzione dell’ascoltatore grazie a riff rudi e violenti ma sempre fiancheggiati da sezioni di chitarra disegnate per completare le linee ritmiche con quelle melodiche in maniera convincenti e mai stucchevole. Un pregio assoluto di “Darkanakrad” si trova poi nella riuscitissima commistione di sezioni vocali sporche e pulite architettate dal chitarrista Arkadius “Akki” Antonik – membro fondatore – e Sebastian Jensen, entrambi anche immersi nei compiti chitarristici. Altro bel colpo piazzato da questi storici Death metallers! (Vittorio Manzone)
Sito Ufficiale – Bandcamp – Facebook
Remina – Erebus (Avantgarde Music)
I Remina sono un duo neozelandese-svedese composto da membri già noti nell’ambiente come la cantante e tastierista Heike Laghans (Ex Draconian, Ex-ISON) e il polistrumentista Mike Lamb (Sojourner). Durante la stesura del successore di Strata, il loro album d’esordio, alcuni brani sono stati esclusi dalla scaletta definitiva per scelte artistiche. Invece di essere sigillati in un cassetto, i Remina hanno deciso di confluire tre brani nell’EP Erebus, destinato alla sola uscita digitale a giugno 2024, ma per scelta di Avantgarde Music pubblicato il 25 ottobre scorso in edizione vinile e cd limitata. Le sonorità della band abbracciano un gothic-doom enfatizzato dalla voce di Heike, eterea ma sostenuta, per mantenere il brano corposo come in apertura con Erebus mentre Cinderfall esordisce con un intro prolungato ambient-new wave per poi esplodere nel finale. In un progressivo crescendo Siren’s Sleep in chiusura potrebbe risultare il brano più rappresentativo di questo EP, il più orfano delle ingerenze elettroniche delle tracce precedenti ma preponderante delle radici gothic-doom (risulta infatti molto più “suonato”), messe in risalto dalla partecipazione vocale maschile di Emilio Crespo dei Sojourner ad infondere anche un maggior senso di gruppo. L’esperienza di Erebus insegna nuovamente che i brani che vengono scartati possono pur sempre avere un potenziale: semplicemente presentano una linfa diversa rispetto ad un determinato percorso e meritano quindi di essere sviluppati in forme differenti. (Michela Olivieri)
Starspawn of Cthulhu – Alienum (Autoprodotto)
Gli Starspawn of Cthulhu sono una band doom metal formata in Italia alla fine del 2019 da Roberto Biasin e Domenico Groppo. Con l’uscita di tre album, un singolo con Chris Babalis degli Acid Mammoth e un contratto con la Talheim Records, la band ottenne una buona risposta nell’underground. Dopo l’abbandono di Domenico e la fine della collaborazione con l’etichetta Starspawn of Cthulhu sono diventati una one man band con turnisti per concerti dal vivo. Questo nuovo lavoro “Alienum” continua ad attingere dai racconti del maestro H.P. Lovecraft; l’orrore dalle profondità ci porta ad un ottimo doom, ben composto e registrato, con una forte componente melodica generata sia dalle linee della chitarra che dall’inserimento di tastiere. Molto interessante anche l’utilizzo del parlato in italiano, come in “Ancient Visitors”, come a percepire che si sta ascoltando un racconto, più che un brano musicale. Un bel cambio di stile si apprezza in “Alien Crown” dove il riff iniziale si sposta verso il death metal svedese di primi anni novanta; strofa che poi torna cadenzata con la voce bassa. Il disco prosegue con “Yuggoth” e “They come at Night” dove continua la miscelazione tra generi, nonostante non si perda di vista il sentimento generale, il procedere lento e cantalenante e la voce corposa. “Towards the Starlight” è un altro gran pezzo, la chitarra acustica iniziale si sposa perfettamente con la linea vocale per finire sull’inevitabile cambio con un riff incalzante che trasforma tutto. Un progetto valido, un disco completo e vario, una copertina meravigliosa: questo lavoro dei Starspawn of Cthulhu deve avere assolutamente un seguito. (Lele Triton)
Distorted Reflection – Doom Rules Eternally (Iron Shield Records)
Una delle band più note della Grecia nel genere power/doom sono i Sorrows Path ed il chitarrista e fondatore Kostas Salomidis ha creato questo nuovo gruppo dopo aver lasciato i primi per divergenze musicali. Creati nel 2022 son già arrivati alla prima pubblicazione e Kostas si occupa sia della voce che delle parti di chitarra. L’impressione generale è che siamo di fronte ad un ottimo lavoro, più vicino all’epic metal che al doom se non per certe parti decisamente rallentate da come è impostata la batteria. Ad esempio in “Cassandra” sia linee vocali che riff porterebbero a qualcosa di più veloce ed epico; questa componente viene fuori molto in “Mr.Snake” o in “Colours”. Le capacità di scrittura di Kostas fanno in modo che tutti sia bilanciato senza che una componente vada a predominare sull’altra. Ottimi pezzi sia “Dark Mermaid” che “Ghosts Of Mind” e favolosa la conlcusiva “The Eternal Gate”, con la presenza dell’assolo Giannis Drolapas (Vavoura Band, Diesel). Da ricordare anche la chitarra del grandissimo Ross The Boss in “Cassandra” e Nicholas Leptos (Arrayan Path, Warlord) per la voce del pezzo d’apertura. Un bel disco ed un bel progetto, che per volontà del fondatore, manterrà un basso profilo e non si esibilrà dal vivo. Confidiamo in nuova musica e scelte differenti visto che si tratta di un ottimo progetto. (Lele Triton)