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Forse e finalmente siamo arrivati all’ultima pubblicazione live per quanto riguarda gli storici americani Blue Öyster Cult, che nel lontano 2022 hanno deliziato i fan statunitensi con tre unici e consecutivi spettacoli ognuno dedicato a uno dei loro primi tre album in studio. Giustamente la Frontiers non si è fatta sfuggire l’occasione di festeggiare i cinquanta anni del gruppo registrando un album live per ogni serata eseguita al “Sony Hall” di New York e concludendo in bellezza con quest’ultimo 50th Anniversary Live – Third Night, che ha per scaletta l’intero e affascinante terzo lavoro in studio: Secret Treaties, insieme a un secondo disco con un mix vario di canzoni che abbracciano parte della loro lunghissima carriera.
La formazione principale della band è quella con Eric Bloom (voce, chitarra, tastiera), Donald “Buck Dharma” Roeser (chitarra, voce), Richie Castellano (chitarra, tastiera, voce), Danny Miranda (basso, voce) e Jules Radino (batteria), ma con la sorprendente apparizione, come ospite, del membro fondatore Albert Bouchard in tutte e tre le serate. Anche in questa occasione la band offre un set avvincente, che inizia con i robusti accordi di apertura dell’oscuro rock and roll di “Career Of Evil”, con la band cimentata a mostrare la propria bravura nel mischiare sapientemente le proprie voci. Il groove inquietante di “Subhuman” è poi caratterizzato dalla perfetta interazione tra le soliste chitarre elettriche, i sognanti campionatori e i giri di chitarra ritmici tanto amati dal combo. La battente “Dominance And Submission” è poi quello che ci vuole per aumentare l’adrenalina perché grazie ad una martellante sezione ritmica riesce a sprigionare della pura e coinvolgente energia accompagnata dalle corde vocali di Bloom e dal lavoro di chitarra di Roeser che finisce in un altro fantastico assolo di chitarra. Quello che colpisce è la perfetta sinergia tra Roeser e Bloom mentre Castellano e Miranda riescono ad aggiungere quei fondamentali e necessari strati melodiosi che permettono di amare le loro intricate e a volte tenebrose composizioni. Il pubblico va poi in incandescenza con la bluseggiante e divertente, “M E 262”, per via di un rapido pianoforte, una scatenata sei corde elettrica e un fragoroso basso. L’ambiente è molto intimo nonostante ci sia il pienone di gente che acclama e applaude il quintetto all’inizio e alla fine di ogni traccia. Il rock and roll intermittente e atmosferico di “Cagey Cretins”, sostenuto da un potente e ripetitivo organo non fa eccezione a questa regola. Nella set list spicca comunque l’epica e ambientale, “Flaming Telepaths”, caratterizzata da un superbo assolo chitarristico e una eccezionale qualità strumentale che sfocia in un prog rock di alta classe. La sentimentale e lenta, “Astronomy”, è un altro punto di forza che chiude in bellezza Secret Treaties con le voci alternate di Eric e Roeser, che tengono ancora ed egregiamente il passo dei tempi in un pezzo che si chiude strumentalmente e freneticamente. Il ritmo si alza poi ancora in “Stairway To The Stars”, pezzo estrapolato dal loro primo e omonimo disco, così come pure “Golden Age Of Leather”, estratta da Spectres che suscita tanto entusiasmo e ardore tra la folla.
L’ultima è “Tainted Blood”, presa invece dal recente e gradevole The Symbol Remains del 2022, brano con un ritornello assolutamente coinvolgente e orecchiabile, che trasmette passione e sentimento. Il secondo CD propone delle rarità, come la metallica e funambolica “Tenderloin” ma allo stesso tempo anche dei classici senza tempo, come “Burnin’ For You” e la mitica “Godzilla” che gocciolano di vibrante e classica energia sonora. A parte queste due chicche troviamo il funky di “Shooting Shark” condita da un grande lavoro di basso, l’iconica “Black Blade” e la dinamica “Buck’s Boogie”, dove lo strepitoso Buck Dharma mette in evidenza, con la sua sei corde, tutte le sue abilità chitarristiche. “Joan Crawford” e “I Love The Night”, evidenziano anche e fortemente l’attitudine teatrale della band e completano un’avvincente e speciale set list.
In conclusione, nonostante l’ennesima pubblicazione live, l’album è un altro degno coronamento della celebrazione del traguardo dei cinquant’anni e un altro tassello fondamentale di un gruppo leggendario e senza tempo che ancora vuole e può dare ancora il suo contributo al nostro immortale e insostituibile rock.