SORCERESS OF SIN – Ennea

Titolo: Ennea
Autore: Sorceress Of Sin
Nazione: Regno Unito
Genere: Power metal
Anno: 2024
Etichetta: WormholeDeath

Formazione:

Lisa Skinner: voce
Constantine Kanakis: chitarra solista
Paul Skinner: batteria
Daniel Mackender: basso
John Turner: chitarra


Tracce:

01. Odyl
02. Reina
03. Poseidon
04. The Quest
05. Nymphet
06. Clarity of Confusion
07. Trickster
08. Destructive Descent
09. Artisan


Voto del redattore HMW: 6,5/10
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Terzo lavoro in studio per i britannici Sorceress Of Sin che, grazie all’etichetta italiana WormholeDeath , pubblicano il nuovo album “Ennea”.

Si tratta di un disco in cui viene ibridato un certo stile NWOBHM moderno e del power metal più classico, dove però spicca in maniera decisa e coriacea la voce della cantante Lisa Skinner. Aggressiva, roca e potente, la cantante inglese riesce a destreggiarsi su questo impianto di metal melodico grazie ad un timbro alto e graffiante, che in più sezioni mi ha ricordato la “nostra” Federica “Sister” de Boni dei White Skull.

Nella copertina un’attraente donna incappucciata si erge su templi antichi, introducendo Ennea ovvero il numero nove in greco, ad indicare i nove abitanti dell’Olimpo. Il tema della cultura mitologica greca è il concept a cui si rifanno i testi di tutto il disco infatti.

Sulle prime tracce “Odyl” e “Reina” troviamo una struttura molto power, dominata da chitarre serrate e batteria classicamente veloce (doppia cassa a tappeto e rullante in quarti in levare), con buoni ritornelli facilmente assimilabili e l’aiuto di qualche synth sottofondo. Nel secondo brano c’è tempo per qualche rimando ai Nightwish dei primissimi anni 2000. Di nuovo una bellissima resa per Lisa Skinner anche su “Poseidon” mentre resta piuttosto anomina la ballata “The Quest” con qualche rimando all’epica di Manowar. La successiva “Nymphet” invece, da cui è stato tratto un videoclip non rende giustizia al resto delle composizioni, poiché la voce da mezzo soprano mal si adatta nelle composizioni e soprattutto si stacca troppo dalle parti in cui la voce è più aggressiva, creando un dualismo troppo forzato, soprattutto visto l’ottima espressività che ha la Skinner con il già citato timbro rock.

La lunga suite “Clarity Of Confusion” che tocca quasi i dodici minuti riassume un po’ tutto lo stile compositivo melodico della band. Un plauso al bassista, ultimo entrato nella band, Daniel Mackender, che ha registrato un’ottima prova allo strumento, ben ascoltabile nell’album  e che da voce in maniera precisa alla batteria di Paul Skinner e alla chitarra ritmica di John Turner.
“Trickster” è un bel brano di heavy/power, ben strutturato e con delle strofe dal cantato molto serrato. A chiudere questo Ennea, la coppia creata da “Destructive Descent”, ancora vicina alle influenze di un heavy metal molto granitico ma che resta un po’ soffocata da canzoni più riuscite nella parte alta della scaletta, e “Artisan” che si pone più sul versante power del sound e dove spicca Constantine Kanakis alla chitarra solista.

Nessuna velleità di rivoluzionare il genere, ma una buona produzione e una manciata di canzoni ben strutturate permettono a questo Ennea dei Sorceress Of Sin di essere gustato a tutti gli amanti del genere.

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