MARKO HIETALA – Roses From The Deep

Titolo: Roses From The Deep
Autore: Marko Hietala
Nazione: Finlandia
Genere: Hard Rock
Anno: 2025
Etichetta: Nuclear Blast Records

Formazione:

Marko Hietala – voce e basso
Tuomas Wäinölä – chitarra
Vili Ollila / Bob Engstrand – Tastiere
Anssi Nykänen – batteria


Tracce:

1. Frankenstein’s Wife
2. Left on Mars
3. Proud Whore
4. Two Soldiers
5. Dragon Must Die
6. The Devil You Know
7. Rebel of the North
8. Impatient Zero
9. Tammikuu
10. Roses from the Deep


Voto del redattore HMW: 6,5/10
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Roses From the Deep è il nuovo album solista di Marko Hietala, che esce il 7 febbraio 2025 sotto l’etichetta Nuclear Blast Records.

Chiariamo subito che i fan dei Nightwish, ancora orfani dell’uscita del bassista cantante dalla band di Tuomas Holopainen, non troveranno pane per i loro denti, neanche quando l’ospite di una canzone è addirittura Tarja Turunen!

Ma andiamo con ordine. Roses From The Deep è fondamentalmente un disco di hard rock, a tratti stoner, con delle sfumature di heavy metal progressivo sparse qua e là. Dove, secondo me, eccelle è nella scelta della produzione, perché invece di puntare ad un prodotto patinato, ultra prodotto e cristallino, Marko Hietala ha ricercato un suono più grezzo e vicino alla matrice hard rock che è infusa nelle composizioni dell’album. Prodotto dal chitarrista e compositore Tuomas Wäinölä e missato da Jesse Vainio, Roses From The Deep ha ovviamente nella voce di Marko Hietala il suo punto focale, ma spacca il mercato grazie ad una batteria pura, rozza e penetrante, che non ha bisogno di trigger né tecnicismi strani ma riesce a rendere le ritmiche come se fossero uscite dagli anni ottanta. La conferma arriva dal sito del musicista, sul quale si legge che il gruppo ha registrato in presa diretta in studio, senza campionamenti né riportando tutto in griglia (è una pratica comune per registrare tutto a metronomo e quantizzare ogni strumento per avere poi un risultato precisissimo). L’album potrebbe suonare quindi quasi alienante a chi è più giovane ed abituato alle produzioni moderne, ma di sicuro è un vento fresco per le orecchie di chi è cresciuto col suono hard rock degli anni 70 e 80.

E le canzoni? Diciamo che restano nella media di un buon ascolto, senza mai scadere troppo in basso ma, ahimè, senza mai eccellere verso la gloria che forse ci si aspettava. Sicuramente il tris di apertura è un terzetto vincente, di cui due sono i singoli già pubblicati. “Frankenstein’s Wife” è molto carica e ha un bel tiro e un ritornello molto arioso, dal sapore quasi Ghost (con i dovuti distinguo).
“Left On Mars” è invece forse la punta di diamante del disco, che punta anche sul marketing brutale con l’ospitata di Tarja Turunen (prima storica cantante dei Nightwish da cui viene lo stesso Hietala – ma a meno che non siate vissuti su Marte, appunto, lo dovreste sapere). L’effetto nostalgia non c’è, nulla che rimandi ai primi Nightwish, ma la canzone è un buon tempo medio rock con tante tastiere e sintetizzatori, un bel singolo in cui il duetto funziona alla grande e Tarja mette da parte anche l’approccio lirico per un cantato più “pop”.

Altro ospite illustre dalla Finlandia è Jukka Pekka Leppäluoto (Northern Kings, Charon), che presta la sua voce dal timbro basso e corposo alla ballata “Two Soldiers”, mentre nel lotto di canzoni spicca la lunga “Dragon Must Die”, dove gli inserti metal sono molto estremizzati e quasi si ritagliano il loro spazio nel disco per dire “ci siamo anche noi”: ritmiche serrate di chitarra spinte dal basso distorto di Hietala che aprono su assoli di tastiera dal sapore progressive italiano della P.F.M.

In definitiva un disco hard rock piacevole, che rispecchia l’animo del musicista di cui porta il nome e che non si fa incatenare dai tecnicismi moderni ma vive di una sua anima nordica vintage.

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