THE FERRYMEN – Iron Will

Titolo: Iron Will
Autore: The Ferrymen
Nazione: Svezia
Genere: Power Metal
Anno: 2025
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Ronnie Romero: voce
Mike Terrana: batteria
Magnus Karlsson: chitarra


Tracce:

01. Choke Hold
02. Mother Unholy
03. Iron Will
04. Above It All
05. Adrenaline
06. Darkest Storm
07. Dreams And Destiny
08. Dust To Dust
09. The Darkness That Divides
10. Mind Games
11. You’re The Joker


Voto del redattore HMW: 7/10
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I The Ferrymen, dopo tanti anni di attività, sono ormai un’istituzione in ambito power metal europeo grazie a dei fenomenali artisti, come il polistrumentista Magnus Karlsson (Primal Fear, Magnus Karlsson Freefall), il cantante Ronnie Romero (Sunstorm, Lords Of Black, Rainbow) e il batterista Mike Terrana (Axel Rudi Pell, Rage). In pratica siamo di fronte a delle leggende del metal che si ripresentano insieme, lasciando momentaneamente le proprie band principali, con brani che colpiscono in modo pesante già dal primo ascolto ma emanando sempre melodia e interessanti momenti atmosferici.

Romero afferma: “Come al solito, mi è piaciuto cantare sulle canzoni di Magnus! Come cantante non c’è niente di meglio che lavorare su melodie e testi che ispirano la tua performance, ma anche nella vita reale giorno per giorno, e credo fermamente che questo sia qualcosa che i fan della band apprezzano di più di questo progetto… un album forte, melodico ma pesante di cui sono molto orgoglioso.”

Con il nuovo Iron Will il terzetto riprende quel robusto e melodico power metal dal tocco classico, abbellito dall’eccezionale e passionale ugola di Romero che avevamo ancora apprezzato nel penultimo One More River To Cross, dove però qualcosa era cambiato a livello musicale. Questo nuovo quarto disco in studio riprende ciò che di diverso, stilisticamente, si era sentito tre anni fa, come nella malinconica e intrigante ballata “Dreams And Destiny”. Il sound si è ammorbidito notevolmente e questo lento ne è una conferma lampante! Qui, gli archi, una cornamusa e la sottile chitarra elettrica di Karlsson ci catapultano in un momento di riflessione e di pace ravvivato solo dalla profonda e particolare voce di Ronnie culminante in un ritornello melodicissimo ed emozionante. L’ispirazione creativa e il suono distintivo del geniale chitarrista svedese si manifestano comunque già nell’iniziale ed esplosivo power metal di “Choke Hold”, dove il musicista sprigiona intermittenti e vorticosi giri di chitarra sostenuti da una inventiva e battente sezione ritmica che vede la batteria di Terrana in primo piano. I prolungati assoli al fulmicotone del guitar hero svedese e i suoi micidiali riff sono poi arricchiti da una sottile base tastieristica e dal perfetto cantato del cileno. Le canzoni dell’album sembrano create su misura del sudamericano che non si lascia pregare per sciorinare il meglio del suo repertorio mostrando le sue eccellenti gamme vocali. Basta ascoltare la successiva e corale, “Mother Unholy”, brano mid tempo caratterizzato da parti ambientali e sinfoniche che si alternano sotto i colpi di un melodicissimo refrain guidato dalle melodiche e convincenti corde vocali del vocalist. L’abile svedese riesce ancora a coinvolgere l’ascoltatore con i suoi immediati e imprevedibili assoli sotto i colpi delle dirompenti pelli di Mike e di un coro femminile dal sapore medioevale. Il puro heavy metal scatta invece con la title track “Iron Will”, che intervalla brevi momenti ambientali, con un leggero pianoforte, ad altri possenti e cadenzati per via della roboante chitarra di Magnus che mettono ancora una volta Romero nelle condizioni di emanare tutta la sua grinta e tutte le sue abilità vocali. Anche qui si punta sull’armonia che rimane una delle armi ammalianti dei The Ferrymen che esaltano ancora di più nell’ottantiano singolo “Above It All”, contraddistinto da un connubio di melodie accompagnate dall’acutissima voce del frontman e dai soliti cori, sovrastati spesso dai riff e dagli infuocati assoli chitarristici della sei corde elettrica. In generale il brano è buono ma anche qui ci sono troppi stacchi atmosferici e degli arrangiamenti che affievoliscono troppo la potenza sonora del gruppo. Solo con il proseguo di “Adrenaline”, Magnus e soci riescono a sprigionare durezza e velocità tramite un ritmo infernale in cui spiccano la doppia cassa di Terrana, la scoppiettante chitarra di Karlsson e l’acutissima voce dell’impareggiabile Romero. Se la melodica e suggestiva “Darkest Storm”, mette in evidenza ancora un certo freno sonoro e troppi sintetizzatori, le successive “Dust To Dust” e “The Darkness That Divides” sono il marchio di fabbrica di questo esperto combo. Nella prima il costante groove sonoro, infarcito da un inquietante campionatore, colpisce immediatamente così come la pulita e determinata timbrica di Ronnie e l’abile tecnicismo dell’amico Magnus che offre un articolato e lunghissimo assolo chitarristico. Nella seconda, i ragazzi immettono più epicità e durezza soprattutto con i massicci e possenti riff di chitarra che avvolgono il trascinante e melodicissimo ritornello. Non siamo di frante a pezzi che si possano definire capolavori ma l’utilizzo dei sintetizzatori e degli archi, come nel caso di “Mind Games”, conferiscono maestosità e quel tocco tradizionale tipico del power metal che piace e coinvolge emotivamente già dalla prima nota. Addirittura, l’ultima e possente traccia “You’re The Joker”, pur rispecchiando il sound metal della band, fatto di potenza, melodia e leggerezza, propone diversi cambi ritmici che fanno pensare ad un sound più prog e più complesso del solito. In generale la raccolta piace ma non si può paragonare ai primi due lavori del gruppo dove il power e l’heavy metal erano suonati all’ennesima potenza. La troppa raffinatezza dei sintetizzatori e l’eccessiva morbidezza di alcuni arrangiamenti rendono purtroppo questa unione di power e heavy un po’ priva di mordente.

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