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Nuovo lavoro per gli svedesi Crazy Lixx, quintetto originario di Malmö, capitanato dal cantante (compositore e produttore) Danny Rexon, dal mio punto di vista una delle voci più interessanti del genere degli ultimi 20 anni.
La band scandinava, con questo Thrill Of The Bite, che vede l’ingresso in formazione del nuovo batterista Robin Nilsson (che fornisce una buona prestazione dietro le pelli integrandosi alla perfezioni con il solido basso fornito dal veterano Jens Anderson), raggiunge quota otto con gli album pubblicati.
Normalmente mi piace analizzare le singole tracce, ma in questo caso non penso valga la pena: il disco è solido, ben prodotto (uno dei migliori che ho sentito negli ultimi tempi), suona bene per i suoi quaranta minuti, non ha momenti bassi e, cosa non sempre scontata, non presenta pezzi riempitivi. Potente, trasmette energia e nella sua semplicità può trasformarti la giornata, curandoti l’anima. Mi fa però piacere condividere con voi i brani che mi hanno particolarmente più colpito: “Highway Hurricane” e “Who Said Rock N’ Roll Is Dead”, così come “Little Miss Dangerous” e “Hunt for Danger”, queste ultime due decisamente le mie preferite.
I brani sono molto orecchiabili, caratterizzati da cori che ti si piantano subito nella testa, con riff (senza dimenticare i soli, magistralmente forniti da Chrisse Olsson e Jens Lundgren) e melodie “familiari” (e ogni tanto, devo ammetterlo, scontate).
Ovviamente non è difficile individuare le fonti di ispirazione della band ma penso sarebbe una ingiustizia riempire la recensione elencando le band (hard rock, hair metal e heavy rock) che ricordano, o come questo o quel pezzo possa ricordare pezzi più datati. Lo lascio ad altri. Anche perché penso sia una processo in molti casi soggettivo, legato alla nostra storia (musicale e non). Onestamente non mi importa e anzi, vi invito a farlo ascoltando il disco in modo da capire quanto questo disco suoni bene.
Proprio per questo motivo non ci troviamo davanti ad una band che ci sorprende a livello compositivo. Non penso che sia quello l’obiettivo di fatto e, se si fanno cose “classiche”, e le si fanno a modo (e qui lo si fa in maniera impeccabile), per me tutto bene. Anzi, penso che la New Wave of Swedish Sleaze Metal sia, con gli altri movimenti che guardano agli ’80, una benedizione per la musica attuale e per le nuove generazioni. Perché diciamocelo, di musica come quella degli anni’80 non se ne ha mai abbastanza!
Promosso a pieni voti. Compratelo e godetevelo al massimo volume in auto.
They think it’s over, they’re saying we’re done
They tried their best but never succeeded
Who said rock n’ roll is dead?