BLOODYWOOD + CALVA LOUISE + DEMONIC RESURRECTION


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Bloodywood –  Return of the Singh Tour ’25
EVENTO:
Bloodywood + Calva Louise + Demonic Resurrection
LUOGO: Legend Club, Milano
DATA: 15-03-2025

Sabato 15 marzo il Legend Club di Milano è stato il palcoscenico di un evento imperdibile e tanto atteso. I Bloodywood hanno finalmente fatto ritorno in Italia per un concerto che ha registrato, come ci si aspettava, il tutto esaurito. Gli specialisti del folk-nu metal indiano cavalcano l’onda del successo a velocità inesorabile, scagliandosi sull’Europa come uno tsunami. Il tour “Return of the Singh” vanta un invidiabile elenco di date sold out, che per un gruppo che ha all’attivo un solo album in studio (Rakshak, uscito appena tre anni fa) è un risultato per nulla scontato. L’attesa per vederli dal vivo era altissima e il pubblico, carico di entusiasmo, ha volentieri sfidato la pioggia formando una lunga fila trepidante già prima dell’apertura delle porte, segno inequivocabile dell’aspettativa che circondava il nome della band.

La serata si è aperta con i Demonic Resurrection, veterani della scena blackened death metal indiana con alle spalle più di vent’anni di carriera e un impressionante curriculum. Questa esperienza si è riflessa perfettamente nella loro esibizione dal vivo, una performance caratterizzata da maestria tecnica e praticamente nessuna sbavatura. Le atmosfere evocate, sebbene cupe e oscure, hanno conquistato i presenti con una ricchezza di sfumature che non hanno lasciato spazio alla noia. Tra i brani che ci hanno colpito di più, una trionfale “Krishna: The Cowherd” e in chiusura la vorticosa “The Unrelenting Surge Of Vengeance”. Anche se la band non era molto conosciuta dal pubblico italiano (quando il cantante ha chiesto chi li conoscesse, solo in pochi hanno alzato la mano), l’accoglienza è stata comunque calorosa, con i presenti che hanno risposto bene a ogni brano.

Scaletta Demonic Resurrection:
01 – Matsya – The Fish
02 – Apocalyptic Dawn
03 – Krishna – The Cowherd
04 – Narasimha – The Man-Liono
05 – The Unrelenting Surge Of Vengeance

Il secondo spazio della serata è stato occupato dai Calva Louise, giovane trio di respiro internazionale che fonde diverse influenze e culture. La venezuelana Jess Allanicová (voce, chitarra e tastiere), assieme al bassista e violoncellista francese Alizon Taho e al batterista neozelandese Ben Parker, ci hanno regalato una vera sorpresa sin dal primo esplosivo pezzo “W.T.F”, proponendo un meraviglioso concentrato di energia e versatilità.  Jess ha dimostrato un talento straordinario, padroneggiando due strumenti e alternando con naturalezza diversi stili vocali, passando dal canto pulito al growl, fino allo scream, con una padronanza eccellente. La sua interpretazione intensa ha reso l’esibizione dal vivo un’esperienza entusiasmante. Il loro stile, un mix eclettico di influenze ben bilanciate, ha funzionato alla perfezione dal vivo, e la loro esibizione è sembrata volare via in un attimo, segno della grande presa che hanno avuto sui presenti.

Scaletta Calva Louise:
01 – W.T.F.
02 – Third Class Citizen
03 – Over The Threshold
04 – Aimless
05 – Tunnel Vision
06 – Feast Is Over
07 – Oportunista

Quando è arrivato infine il turno dei Bloodywood, il locale era pieno zeppo e non c’era più nemmeno spazio dove potersi girare.

Il gruppo è salito sul palco e, attaccando “Dana Dan”, ha dato letteralmente il via alle danze, tra il pogo euforico e il pubblico saltellante. Questi musicisti incredibilmente talentuosi hanno dato prova della propria energia e presenza scenica fin dai primi istanti. Jayant Bhadula, con la sua voce spettacolare e potente, ha sicuramente dominato il palco insieme a Raoul Kerr, che oltre a essere un rapper incisivo, ha mostrato un carisma travolgente che ha reso ogni interazione con il pubblico estremamente coinvolgente. Roshan Roy al basso e Vishesh Singh alla batteria hanno fornito una sezione ritmica solida e pulsante, sostenendo alla perfezione la potenza del sound della band. Karan Katyjar, alternandosi tra chitarra e flauto, con destrezza passava da uno strumento all’altro, sfoderando e riponendo teatralmente il flauto nel taschino. Impossibile non menzionare anche Sarthak Pahwa con il suo dhol – il tamburo tradizionale indiano – che ha aggiunto una dimensione unica alla performance, risultando una presenza scenica energica e impossibile da ignorare.

Folla in visibilio sull’iconica “Nu Delhi”m mentre tutti insieme invocavano a squarciagola “Delhi!” seguendo il ritmo del brano e cercando di cantare le parti più semplici, così come sulla travolgente “Tadka”, mentre la temperatura nel locale saliva come in un forno e il moshpit si ingrandiva sempre più. Ci è stato concesso un solo momento di respiro durante l’emozionante esibizione di “Jee Veerey”, il brano più melodico della serata che ha coinvolto tutti in un unico coro, prima di ricominciare a spingere sull’acceleratore con “Bekhauf”, che ha trasformato il locale in una vera e propria centrifuga per capelli. I Bloodywood ci hanno anche regalato un’anticipazione tratta dal nuovo album in uscita il 21 marzo dal titolo Halla Bol, che ha soddisfatto appieno le aspettative a giudicare dalla reazione estremamente entusiasta del pubblico. Momento iconico quello in cui Sarthak è sceso in mezzo ai fan, picchiando il suo dhol al centro della sala mentre intorno a lui si formava un allegro circle pit tribale. Quando la chiusura viene affidata alla famosa “Gaddaar”, il pubblico non è del tutto soddisfatto per via della brevità della scaletta (purtroppo solo nove brani), ma è indubbio che tutti, anche quelli che si erano presentati soltanto per curiosità, hanno lasciato il locale da fan dei Bloodywood.

Se c’è una cosa che è emersa chiaramente è che i Bloodywood meritano un locale più grande. Il Legend Club ha contribuito a creare un’atmosfera familiare e raccolta, ma la sua capacità non ha reso giustizia a un evento di tale portata. Il pubblico era così numeroso che si faceva fatica a respirare, segno che il successo della band è ormai troppo grande per spazi così limitati. I Bloodywood sono senza dubbio una delle migliori band da vedere dal vivo attualmente in circolazione: oltre a essere innovativi nel loro genere, hanno un’energia travolgente e un’autenticità che li rende irresistibili. Se ne avete la possibilità (e sarà sicuramente molto presto), non perdeteveli dal vivo.

 

 

Scaletta Bloodywood:
01 – Dana Dan
02 – Nu Delhi
03 – Aaj
04 – Tadka
05 – Jee Veerey
06 – Bekhauf
07 – Machi Bhasad (Expect a Riot)
08 – Halla Bol
09 – Gaddaar

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