RHAPSODY OF FIRE – 27 Aprile – Auditorium Fondazione Cariplo Milano


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RHAPSODY OF FIRE - 27 Aprile - Auditorium Fondazione Cariplo Milano
RHAPSODY OF FIRE – 27 Aprile – Auditorium Fondazione Cariplo Milano

La doppia serata che i nostrani Rhapsody Of Fire hanno presentato a Milano il 26 e 27 Aprile deve entrare di diritto nella storia dell’Heavy Metal italiano. La band guidata dal fondatore Alex Staropoli si è esibita all’Auditorium Fondazione Cariplo insieme all’Orchestra Sinfonica e al Coro Sinfonico di Milano, elevando il concetto di metal orchestrale al suo massimo livello. La soddisfazione è enorme nel vedere un gruppo italiano riuscire in un’impresa del genere, soprattutto con un tutto esaurito alla prima sera e poco ci è mancato alla seconda. L’ambiente dell’auditorium è molto diverso da quello cui noi “poveri” metallari siamo abituati, con tanto di maschere e ingresso ordinato, ma il clima è il solito che si respira ai concerti sebbene l’idea di stare seduti sia quanto di più lontano ci si possa aspettare in uno show power.

La serata che analizzeremo è la seconda, quella di domenica 27 Aprile.

Alle 19:30 puntuali le porte della platea e galleria dell’auditorium si aprono lasciando vedere l’allestimento di tutta l’orchestra e la “gabbia” in plexiglass per la batteria di Paolo Marchesic.

In mezz’ora il teatro è quasi pieno e gli orchestrali in posizione, con il coro nelle retrovie rialzato a sovrastare tutto e tutti. Buio in sala e partono gli applausi all’ingresso del direttore Vito Lo Re, che conduce l’orchestra, presentandosi sì formale in giacca ma sfoggiando sotto di essa una maglietta (molto poco formale) degli stessi Rhapsody Of Fire. Doverosa stretta di mano con il primo violino per poi iniziare. La voce potente e baritonale di Sir Christopher Lee (registrata chiaramente) ci introduce “The Dark Secret” e da subito si può assaporare la pienezza dell’orchestra i cui chiaro/scuri di dinamica non sono replicabili con delle basi registrate e l’effetto è da brividi immediati. Applausi per ciascun membro dei Rhapsody che ad uno a uno salgono sul palco nelle loro postazioni per partire poi con “Unholy Warcry”, tratta da Symphony Of Enchanted Lands pt.2. La strada è segnata:  davvero questa è metal sinfonico, tutto italiano. Gli ottoni sono presenti e caricano tantissimo, resta solo un poco schiacciata dalla massa musicale la voce di Giacomo Voli, accolto con un’ovazione dal teatro, ma che già alla fine di questo brano riesce ad avere un volume adeguato. Poco tempo per gli applausi e i saluti perché la band riparte con una bordata power più recente, ovvero “Rain Of Fury” che fu la presentazione del quintetto in nuova veste al pubblico dopo l’abbandono anche di Fabio Lione. De Micheli e Sala alle asce sono delle macchine da guerra, mentre Marchesic non lesina a pestare duro nonostante la situazione e nonostante l’acquario in cui è rinchiuso. Il pubblico e i Rhapsody stessi iniziano a scaldarsi e sul ritornello si inizia a sentire l’esaltazione generale. I più visibili sono sicuramente i membri del coro fra cui spiccano due donne con il volto palesemente esaltato che dimostrano un’affinità con la musica metal dei Rhapsody. Il brano successivo presenta un ospite alla cornamusa che insieme a Manuel Staropoli al flauto dolce ci porta su tematiche più folk: “Terial The Hawk”, tratta da Glory For Salvation del 2021, risuona perfettamente grazie alla sezione archi a supportare la parte ritmica metal. Molto intensa anche la parte solistica di Roby De Micheli.

RHAPSODY OF FIRE - 27 Aprile - Auditorium Fondazione Cariplo Milano
RHAPSODY OF FIRE – 27 Aprile – Auditorium Fondazione Cariplo Milano

Avere un’orchestra permette di poter godere anche di canzoni più lunghe nella sua interezza senza sentire il peso di basi registrate ed infatti “March Against The Tyrant” scorre rapidamente nonostante i suoi dieci minuti di durata. I cambi di atmosfera, dagli arpeggi sognanti di chitarra con la voce delicata di Giacomo Voli alle cavalcate power veloci sono rese in maniera dinamica e perfetta, un vero spettacolo per le orecchie. La band è in formissima, l’orchestra si destreggia professionalmente sulle partiture di Staropoli arrangiate dal maestro Lo Re e il pubblico recepisce. Giacomo Voli inizia a cedere al formalismo del teatro e prende in mano la scena da vero frontman quale è, portando a “The Wind, The Rain And The Moon”, uno dei punti più alti del concerto: una ballata lenta e coinvolgente in cui la sezione degli archi ha fatto un lavoro sublime. Il brano è tratto anch’esso da “The Eighth Mountain”, mentre la successiva “A Brave New Hope”, tratta dall’ultimo album Challenge The Wind, riaccende il ritmo su tematiche più epiche. Inaspettata invece la successiva “On The Way To Ainor”,  brano veloce e molto power, preso da The Frozen Tears Of Angels, in cui il coro sinfonico di Milano da un supporto fondamentale a Giacomo Voli, rendendo la canzone ancora più potente di quanto già non fosse. Il pubblico canta il ritornello insieme a Voli, l’apprezzamento è alle stelle e le ovazioni salgono ad ogni fine canzone. Il quintetto è perfettamente integranto con il grande ensemble orchestrale e procede con “The Legend Goes On”, in cui di nuovo il coro fa da padrone insieme a Voli, mentre serve un passo indietro fino a “Triumph Or Agony” per apprezzare la stupenda ballata “Son Of Pain”, toccante ballata epica in cui la voce di Giacomo Voli viene avvolta dall’orchestra in un momento davvero intenso. Siamo all’apice dello spettacolo, un vero evento musicale, in tutto e per tutto, con una qualità tutta italiana che può essere solo invidiata anche da gruppi esteri ben più blasonati. Il colpo di grazia per noi pubblico in visibilio arriva subito: “Dawn Of Victory”, uno dei grandi classici dei Rhapsody e del Power Metal in generale. Una botta power sinfonica in cui Voli fatica a sovrastare il pubblico che in estasi canta tutto fino all’epico ritornello “Gloria, Gloria Perpetua, in this Dawn Of Victory”. Da brividi. La sezione di ottoni sempre aggressiva rende l’Auditorium Cariplo un vero campo di battaglia che viene tributato da un lungo applauso che accompagna i Rhapsody fuori scena, ma è solo un momento perché c’è ancora materiale da proporre e “I’ll Be Your Hero” viene introdotta da Giacomo Voli da un sovracuto impressionante. Può piacere o meno ma la tecnica vocale, la presenza scenica e la capacità da intrattenitore di Giacomo Voli sono un tesoro italiano che dovrebbe essere apprezzato di più.

Tratta dall’ultimo album Challenge The Wind  segue “Krreel’s Magic Staff”, brano poco noto che smorza un po’ gli animi caldissimi, ma la sorpresa arriva con la successiva “Reign Of Terror”, forse una delle canzoni più aggressive di tutta la discografia dei Rhapsody (Of Fire) e in cui Voli si scatena con scream e growl violentissimi, altra evidente  dimostrazione che non ha limiti alla sua tecnica. E poi arriva l’inno per eccellenza della discografia della formazione triestina, una canzone che unisce tutti gli amanti del metal melodico, sinfonico, epico e fantasy, quella “Emerald Sword” che ci si aspetta sempre e che sempre viene acclamata e cantata dal pubblico. Un epica cavalcata power metal in cui tutti sono coinvolti e che raggiunge il climax di questa serata straordinaria. Pubblico in piedi, per un lungo lunghissimo applauso a tutti, dall’orchestra, al coro, al direttore Vito Lo Re, e ai membri della band. Talmente lungo che il pubblico incita con un molto poco formale coro da stadio inneggiando al gruppo anche dopo gli inchini di chiusura. Giacomo Voli ha poche possibilità di uscire indenne da tutto ciò e annuncia un ulteriore bis e viene riproposta ancora “Dawn Of Victory”. Forse avremmo preferito se avessero rubato dalla scaletta del giorno prima “Land Of Immortal” per godere di una canzone in più ma non ci si può lamentare!

L’evento si chiude di nuovo con un lungo applauso, la band è visibilmente soddisfatta e Staropoli non nasconde un’emozione al limite della commozione, mentre il coro in una situazione totalmente diversa da quella cui si trova solitamente era visibilmente soddisfatto della resa, trasmettevano quasi gioia di essere presenti!

La due giorni è stata un successo incredibile e vista la presenza massiva di fotocamere e di un service notevole è presumibile che i concerti siano stati registrati per un possibile formato video, DVD, bluray o digitale che sia.

I Rhapsody Of Fire si sono dimostrati ambiziosi nella scelta rischiosa di un doppio concerto con orchestra ma il tutto ha pagato bene e il quintetto di Alex Staropoli, Giacomo Voli, Roby De Micheli, Alessandro Sala e Paolo Marchesic resta un fiore all’occhiello della scena Power Metal internazionale e una punta di diamante di tutto ciò che di buono l’Italia ha da offrire nella nostra amata musica metallica.

RHAPSODY OF FIRE - 27 Aprile - Auditorium Fondazione Cariplo Milano
RHAPSODY OF FIRE – 27 Aprile – Auditorium Fondazione Cariplo Milano

SCALETTA – Domenica 27 Aprile

  1. The Dark Secret
  2. Unholy Warcry
  3. Rain of Fury
  4. Terial the Hawk
  5. March Against the Tyrant
  6. The Wind, the Rain and the Moon
  7. A Brave New Hope
  8. On the Way to Ainor
  9. The Legend Goes On
  10. Son of Pain
  11. Dawn of Victory
  12. I’ll Be Your Hero
  13. Kreel’s Magic Staff
  14. Reign of Terror
  15. Emerald Sword
  16. The Splendour of Angels’ Glory (A Final Revelation)
  17. Dawn of Victory

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