Heresiarch – Waelwulf (2014)

Titolo: Waelwulf
Autore: Heresiarch
Genere: Black / Death Metal
Anno: 2014
Voto del redattore HMW: 7

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Nel 2011 i neozelandesi Heresiarch provocarono un terremoto con l’Ep “Hammer Of Instransigence” (Dark Descent Records), sorprendendo gli appassionati del black/death  bestiale e guerrafondaio con una musica dalla violenza incontrollabile come solo pochissimi altri gruppi sanno fare. Tra questi ci sono  gli ultra-distruttivi ma tecnici Diocletian e i più monolitici e doom Witchrist, tutta gente molto allegra proveniente dalla minuscola Nuova Zelanda, tanto minuscola che il batterista CjS ha da poco lasciato gli Heresiarch per concentrarsi di più sugli altri due progetti. Gli Heresiarch, gli ultimi arrivati, sono gli unici ancora senza album e ci hanno messo ben tre anni per far uscire qualcosa di nuovo, ovvero “Waelwulf”, uscito quest’anno per la tedesca Iron Bonehead.
Quello che ci aspetta sono tre pezzi per soli tredici minuti che partono con la titletrack, un olocausto sonoro ultra-veloce che non ammette soste pur evitando assolutamente di essere banale, in virtù per esempio di un batterista sempre attento a enfatizzare in vari modi il lavoro dei propri compagni. NH si lacera le corde vocali alternando un grugnito catacombale con delle urla da posseduto che sono un vero classico del genere, fin da quando i Black Witchery strimpellarono i loro primi caotici assalti. Quasi alla fine della canzone ci scappa pure un bell’assolo, opera del chitarrista solista session KS, rendendola così ancor più distruttiva. Insomma, sembra che niente sia cambiato dall’ultima volta, anche le chitarre stile motosega sono praticamente le stesse, ma è anche vero che sono rimasti incrollabilmente immutati i miei simpatici gusti.
Ma ad un certo punto, BOOM!, ecco la sorpresa: la seguente “Abrecan” (nome anglosassone che significa “Stormo”) si può definire come un doom metal militaresco e apocalittico, una stramberia assurda che si avvale fra l’altro di un’ottima e minimalista interazione fra le due chitarre, tanto minimalista da far sì che una di esse possa ripetere allo spasimo la stessa singola nota. Questo esperimento, che però rimane 100% Heresiarch, funziona alla grande, tanto che da un momento all’altro sembra debba esplodere l’incubo della guerra atomica (figo…).
Con la successiva “Endeþrǽst” (ma che titolo è?) si ritorna su binari più classici, cioè assalto a rotta di collo… beh, oddio, a dire la verità anche qui c’è una sorpresa dato che ad un certo punto i nostri rallentano rimanendo inchiodati in modalità doom per la bellezza di tre minuti (su sei) che vengono “conclusi” in dissolvenza. Insomma, non è proprio il massimo della vita un finale del genere, anche perché, per il doom malefico portato alle estreme conseguenze, la strana “Abrecan” basta e avanza abbondantemente.
Un finale un po’ compiaciuto quindi,  che sia stato messo lì apposta per fare da prologo al probabile album di debutto? Mmh, lo spero.

Tracklist:
1 – Waelwulf
2 – Abrecan
3 – Endeþrǽst

Line-up:
NH – voce
SE – chitarra
KS – chitarra solista
MH – basso
CY – batteria

Facebook: http://www.facebook.com/heresiarchcult
Etichetta Iron Bonehead – http://www.ironbonehead.de/

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