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“Se avete la sfortuna di morire a St. Louis è probabile che abbiate il piacere di fare la conoscenza dei Torchlight Parade…”
Considerato il mestiere svolto da tre membri su cinque di questo curioso quanto assolutamente piacevole quintetto, si può dire con serenità tombale che i Torchlight Parade suonano il vero metallo della morte, dato che il chitarrista solista Doug Engel è un autista di carri funebri, il cantante Matt “Torch” Engel è un imbalsamatore e il batterista Greg Umfleet gestisce l’organizzazione funebre. Non so perché, ma sono propenso a credere che anche il chitarrista Danny Nichols e il bassista Larry Hunter siano due personaggi con i quali passerei volentieri una serata davanti a qualche pinta di birra.
Aggregato alla truppa anche un musicista di elevatissimo calibro quale Teddy Andreadis (G ’n’ R e Alice Cooper), la formazione statunitense pubblica il secondo disco Never Laugh When a Hearse Rolls By a due anni di distanza dall’esordio auto intitolato. La scaletta si compone di undici brani, di cui tre strumentali posti all’inizio, “Vestibule”, a metà, “Last Ride”, ed in conclusione “The Committal”, creando così una certa tematicità stilistica e concettuale; difatti, l’album porta in dote con sé un tema che lo anima, ovvero la sequenziale narrazione di un funerale, dall’antefatto necessario ad ogni occasione di tale natura, fino al raggiungimento dell’aldilà!
Sotto il punto di vista musicale, il combo si rifà ad un heavy metal vecchio stampo fortemente rimaneggiato e arricchito di spunti melodici vicini ad una concezione più leggera e scanzonata del genere, di moda negli anni ’80 (ricordiamo i gruppi di provenienza del tastierista). La traccia che dà nome all’opera è un immediato attacco all’ascoltatore che viene gettato a capofitto in un ambiente oscuro e quasi diabolico immediatamente contrastato dalla seguente “She’s Gone”, un lento romantico e strappalacrime davvero bello e commovente. “Crucifer Rising” e “Where Fire Grows” riaggiustano il tiro con tanti ottimi riff mai particolarmente complessi ma sempre convincenti e malleati sulle abilità canore di Engel, abile nel gestire frequenze sia basse che molto elevate.
Dopo aver sfiorato il plagio nell’introduzione di “Are You Ready?” (spettro di Children Of The Damned della Vergine di ferro) per fortuna poi sviluppata in maniera completamente diversa da quanto si temeva e ad avere infiammato l’ascoltatore con un’energica “Love Is The Answer”, questa banda di becchini regala ancora due ottimi brani nei minuti finali del lotto, “Teltelestai” e “Rock and Soul Ceremony”.
A partire dal concetto sottostante la musica, fino ad arrivare alle singole performance degli artisti coinvolti, stabili o ospiti che siano, Never Laugh When a Hearse Rolls By si presenta come un prodotto davvero buono, fresco (cadaverico) e divertente come l’idea di poter spiare i presenti al proprio funerale. O almeno, io ne sarei divertito!