Visualizzazioni post:763
Recensione scritta da Fabio Perf:
Il percorso discografico dei Tierra Santa, a mio avviso, può dividersi idealmente in tre tronconi: partendo da un esordio molto grezzo (1997), di metal puramente classico, i nostri affinano le armi, raffinando un suono che rimane comunque forte debitore agli Iron Maiden anni ’80… per lo meno fino al disco “Apocalipsis” (2004) in cui vengono introdotti elementi marcatamente melodici, con un sound quasi più vicino al rock che al metal. Dopo alcuni album invero non esaltanti, al di là dello stile proposto, i Nostri ritornano con lavori che miscelano in parte l’heavy metal classico degli esordi alla la forte componente melodica di metà carriera, creando una sorta di ibrido tra le due precedenti ere. Certo, la melodia è sempre stato un ingrediente imprescindibile per gli Iberici. Ne è una testimonianza il precedente album “Quinto Elemento” (2017) che alterna brani più heavy a momenti più ariosi e accessibili. Questo nuovo capitolo, “Destino”, riparte da qui, probabilmente migliorando quanto già di buono c’era nel suo predecessore.
Il disco si apre con un mid-tempo roccioso, “Por El Valle De Las Sombras”, introdotto da un riff tanto semplice quanto efficace che gradatamente lascia spazio alla melodia delle tastiere e del ritornello.
“Mi Libertad”, la seconda traccia del disco, è 100% Tierra Santa: un riff tipicamente di scuola Maiden ci guida in questo brano veloce, melodico, con un super coro da cantare fin da subito! Le armonie delle chitarre, l’assolo non lasciano dubbi, questi sono i Tierra santa che ci piacciono! Sicuramente uno dei miei brani preferiti del disco. Stesso discorso potremmo farlo per il singolo “Pecado De Ángel”: brano veloce con un refrain incalzante che ci porta fino a un ritornello irresistibile. Armonizzazioni, i duelli tra le chitarre, la melodia del coro: gli ingredienti ci sono tutti!
“El Dorado” è nuovamente un mid-tempo caratterizzato da una forte verve melodica in cui i riff e i lick delle chitarre si miscelano alla perfezione con le tastiere (dal sapore mediorientale) e le melodie vocali. Brano proposto anche recentemente dal vivo, uno degli episodi più efficaci di “Destino”.
Non poteva mancare la ballad, “Siempre”, che parte prevedibilmente con voce e piano. Forse una traccia un po’ stucchevole ma tutto sommato piacevole.
“Mi Madre” è un episodio atipico, decisamente più rock oriented, caratterizzato da un riff stoppato molto semplice che si alterna alla voce del cantante / chitarrista Ángel San Juan. Forse un pezzo non memorabile ma con un testo a cuore aperto che è in grado di coinvolgere l’ascoltatore.
In definitiva, con questo nuovo “Destino”, il quintetto spagnolo non stravolge le carte in tavola e ci regala quel che sa fare meglio: un disco genuino, che non ha la minima pretesa di innovare chissà che cosa, ma che viaggia sicuro con brani ficcanti, piacevoli, con la giusta componente melodica e al contempo metallica.
Se siete fan dei Tierra Santa, “Destino” non vi deluderà.