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Supportati dalla loro compatriota Fighter Records, ad inizio 2023 i Sons Of Cult pubblicano il loro disco d’esordio “Back To The Beginning”, titolo che lascia spazio a ben pochi dubbi sugli intenti musicali del gruppo spagnolo!
Originari di Palma Di Maiorca, i Sons Of Cult nascono ufficialmente a fine 2020, quando Vicente Paya (Unbounded Terror, Golgotha, Holycide e diversi altri), Jaume Vilanova e Jordi Segura decidono di mettere in piedi una band con cui suonare la musica che ascoltavano quando erano dei ragazzini e che ascoltano tuttora: completata la formazione con l’innesto di Vicky Offidani al basso e Dan Garcia alla chitarra, i Sons Of Cult spendono i due anni successivi per la stesura e la registrazione dei pezzi che compongono il qui presente “Back To The Beginning”, un disco che affonda le sue radici sonore nell’heavy metal tradizionale degli anni ottanta britannici – Saxon, ma non solo! – ed in cui non manca qualche spunto di matrice maggiormente hard rock.
In termini musicali, l’album paga pegno alle sue fonti d’ispirazione trasportandole ai giorni nostri attraverso una produzione dai suoni piuttosto nitidi, che ben sottolinea tanto l’apporto ritmico – prevalentemente cadenzato su tempi medi – quanto quello delle chitarre, sia sui taglienti assoli che nel ruvido riffing. L’aspetto spiazzante – almeno per me – risulta essere il cantato di Jaume Vilanova: lo spagnolo possiede una vocalità che può ricordare Ozzy Osbourne, ed il suo stile a tratti salmodiante e dalle sfumature davvero esigue, oltre che privo di quell’aggressività che mi sarei aspettato di ascoltare in virtù della musica proposta, mi ha fatto un po’ storcere il naso.. diciamo che ho dovuto farci l’orecchio e, pur trovandolo efficace nell’enfatizzare quei passaggi dove le atmosfere sono più marcate, continuo a pensare che lo stile del cantante non sia esattamente adatto ai brani che, ahimè, ne escono un po’ appiattiti.
Al netto delle mie personali difficoltà nel “digerire” quanto sopra, devo dire che “Back To The Beginning”, nel complesso, è un album che si lascia ascoltare ma che non offre, a mio parere, particolari spunti se non con quelli che ritengo essere gli episodi migliori dell’album, ovvero “Evil Trail”, “The Power of Music” e “I Wanna Go Out”, dove la band aggiunge un pizzico di grinta e vivacità premendo sull’acceleratore.
In conclusione, “Back To The Beginning” è un disco senza infamia e senza lode, non da bocciare ma che non mi ha neanche esaltato: confesso che le belle speranze che riponevo nell’album dei Son Of Cult sono state un po’ disilluse, ma date un ascolto alla loro musica.. magari ne sarete più soddisfatti di me!