NANOWAR OF STEEL – Dislike to False Metal

Titolo: Dislike to False Metal
Autore: Nanowar of Steel
Nazione: Italiana
Genere: Alternative metal
Anno: 2023
Etichetta: Napalm Records

Formazione:

Gatto Panceri 666 – Basso
Potowotominimak – Voce
Mr. Baffo – Voce
Mohammed Abdul – Chitarra, cori
Uinona Raider – Batteria


Tracce:

1. Sober
2. Winterstorm in the Night
3. Disco Metal
4. Muscle Memories
5. Chupacabra Cadabra
6. Pasadena 1994
7. Metal Boomer Battalion
8. Dimmu Boogie
9. Protocols (of the elders of Zion) of love
10. The Power of Imodium


Voto del redattore HMW: 8,5/10

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Anticipato dal singolo “Armpits Of Immortals” il ritorno dei Nanowar Of Steel era già nell’aria. Un aria forse non troppo gradevole a giudicare dal tema della canzone, ma non facciamo i difficili. Gli ormai paladini dell’Heavy Metal italiano tornano a divertirci con la loro travolgente ironia e il loro indiscutibile talento. Dislike To False Metal è il manifesto anticonvenzionale contro un ambiente musicale spesso altezzoso, autoreferenziale e supponente. Il disco si apre con “Sober”, l’inno piratesco accompagnato dalla ruvida voce di Potowotominimak, che ironizza sulla moda del salutismo, in cui i corsari bevono acqua minerale alla ricerca di un tesoro di bitcoin. Se “Winterstorm Of The Night” esorcizza l’insolito tema della lotta alla forfora, “Disco Metal” ci riporta indietro di una trentina di anni omaggiando la musica da discoteca, fondendola con il suono elettrico della chitarra di Mohammed Abdul (anche in formazione nei Bardomagno) e perfino qualche verso della Divina Commedia. Si torna ad ironizzare sul salutismo con “Muscle Memories”, grazie alla struggente ballata di un culturista, qui interpretato da Mr. Baffo, disposto a rinunciare a tutto pur di avere uno sconto sulle proteine in polvere.

I nostri prodi e coraggiosi guerrieri dell’heavy metal non rinunciano alla sperimentazione, realizzando “Chupacabra Cadabra”, in cui l’intro di batteria di Uinona Raider che omaggia Painkiller dei Judas Priest si trasforma in una contorto stornello cantato in spagnolo, intermezzato da uno stacco western ed un finale in cui ricompare la figura di George W. Sanchez molto cara al gruppo fin dai tempi di “Vegan Velociraptor”. La follia creativa del quintetto non sembra volersi fermare e non mancano certo scelte decisamente coraggiose e per nulla commerciali, che spiazzano l’ascoltatore.

Sebbene nell’album non siano presenti tracce in lingua italiana, i Nanowar si fanno perdonare dedicando al nostro Paese il ricordo di una pagina amara della storia sportiva azzurra. In “Pasadena 1994”, affiancati da Joakim Broden, cantante dei Sabaton, rivivono i ricordi della finale dei mondiali di calcio persa ai calci di rigore contro il brasile. Un omaggio commosso alla figura di Roberto Baggio, al suo divin codino e alla sfera che fece volare alta nel cielo di Pasadena, ipnotizzato dalla tensione del momento e da Taffarel, il portiere della nazionale verde-oro.
“Metal Boomer Battalion” è invece in qualche modo la traccia trascinante dell’album che colpisce con arguzia il tema centrale di questo disco, stuzzicando il leone da tastiera di turno pronto ad elevarsi a giudice supremo della musica e di tutto lo scibile al grido di “Unlike, Unfollow, Unsuscribe!”.

Per i nostalgici ecco fare capolino un’ ottima rivisitazione del Boogie anni ’50, pronto ad animare le folle ai prossimi concerti del gruppo. Certo a leggere il testo di “Dimmu Boogie” ci accorgiamo che nonostante la contagiosa energia, il tema trattato non è esattamente un’inno alla gioia ma non è finita qui. Si procede con una ballata romantica per nulla banale in cui si affronta il tema della propaganda politica e non solo. “Protocols (Of The Elders Of Zion) Of Love” è l’ennesimo esempio del genio compositivo dei Nanowar. Per quanto assurde possano sembrare le loro opere anche i testi sono sempre curati nei minimi dettagli e i temi affrontati con la massima attenzione anche se finalizzati ad un prodotto scanzonato e parodistico. Pensiamoci seriamente un momento: quanti gruppi possono scrivere canzoni su un farmaco contro la diarrea, conservando una quasi inspiegabile dignità? Non prendersi troppo sul serio non impedisce in alcun modo di prendere seriamente la propria produzione artistica e anche la traccia conclusiva “The Power Of Imodium”, ne è un perfetto esempio. Le risate che senz’altro strapperà questo disco sono anch’esse frutto di una scrittura intelligente ed attenta.

I Nanowar Of Steel realizzano così con Dislike To False Metal un ottimo sequel di “Italian Folk Metal” (forse il loro lavoro migliore) tornando sulla scena con dieci brani curiosi e divertenti che fanno da sfondo ad un circo metal di musicisti impeccabili.

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