AD INFINITUM – Abyss

Titolo: Abyss
Autore: Ad Infinitum
Nazione: Svizzera
Genere: Modern Metal
Anno: 2024
Etichetta: Napalm Records

Formazione:

Melissa Bonny: voce
Adrian Theßenvitz: chitarra
Niklas Müller: batteria
Korbinian Benedict: basso


Tracce:

1. My Halo
2. Follow me Down
3. Outer Space
4. Aftermath
5. Euphoria
6. Surrender
7. Anthem for the Broken
8. The one you’ll hold on to
9. Parasite
10. Dead End
11. My Halo (Orchestral Version)


Voto del redattore HMW: 5/10

Visualizzazioni post:200

Esce in questo autunno caldo “Abyss” nuovo disco a nome Ad Infinitum, progetto nato dalla voce della cantante svizzera Melissa Bonny.
Napalm Records cerca di percorrere il mercato del modern metal con gli Ad Infinitum, che giungono con “Abyss” alla quarta uscita ufficiale in soli quattro anni. Un risultato notevole che dovrebbe dar prova della prolificità della band, ma che invece lascia trasparire un po’ di ristagnamento nella vena creativa.

Non bastano le svariate influenze che spaziano dal metalcore all’elettronica a rendere questo album qualcosa che verrà ricordato, è inutile girarci attorno. La copertina realizzata da Stefan Heilemann è molto bella e si incastra bene, ma le composizioni, pur godendo in una produzione superlativa ad opera del mai troppo osannato Jacob Hansen (missaggio e masterizzazione) e beneficiando dell’operato di Christoffer Stjerne come produttore, restano insipide e senza grinta o mordente. Le linee vocali di Melissa Bonny hanno anche dei buoni spunti, come su “Aftermath” o nel singolo “Follow Me Down”, ma la sensazione è che sia stato tutto composto con il freno a mano e dando più importanza alla vena moderna nei suoni sintetici piuttosto che puntare sull’impatto tipico del metal.

La traccia “Euphoria” ad esempio sfrutta l’effetto vocale del vocoder che sarebbe anche buono come effetto, ma il tutto viene poi affogato nel piattume di una canzone banale.

Non si salva neanche il primo singolo “My Halo”, singolo di poca sostanza che viene facilmente dimenticato.

La voce in growl di Melissa Bonny è sempre troppo poco sfruttata per creare contrasto, ma la riprova della bontà dell’effetto è in “Outer Space” e nell’ultima canzone “Dead End” che sebbene strutturata su un impianto elettronico di synth, diventa molto più di impatto grazie alla doppia voce. Perché non spingere di più su quel canale? Forse perché l’obiettivo di marketing della band è di raggiungere un tipo di pubblico più ampio e giovane, meno avvezzo all’estremo? Non possiamo saperlo, ma personalmente sono sicuro che, se gli Ad Infinitum dovessero continuare su questa strada stilistica, i casi sarebbero due: restare indietro da un punto di vista commerciale, o evolversi ulteriormente arrivando quasi ad abbandonare il metal in favore di un pubblico più vasto, ma senza corna alzate. Attenderemo una prossima uscita per una conferma o una smentita. Nel mentre questo Abyss passa senza lasciare alcun segno.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.