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BLOOD INCANTATION + Minami Deutsch
Santeria Toscana 31, Milano
9 maggio 2025
Uh, c’è il gruppo death metal del momento – questa l’ho letta da qualche parte, non ricordo dove, che simpatica definizione – che suona a Milano a maggio 2025, me lo segno e chiedo immediatamente al cosmico caporedattore un accredito; non penso si riesca, ma tentar non nuoce.
Ohibò, la data è andata sold out, non lo avrei mai detto; dovevo prendere il biglietto, mannaggia a me.
No, davvero? Accredito confermato! Chissà che promesse avrà fatto l’imperatore galattico di HMW… Ma quell’uomo avrà ancora un’anima?
Ok, ennesimo concerto che devo fare da solo, qualcuno che conosco lo incrocerò dai, però possibile che gli amici vicini apprezzino solo robaccia del momento? Quelli che verrebbero sono lontani o sotto il giogo delle proprie dolci metà. A proposito, chissà se quando rientrerò in serata (sarà presto quasi sicuramente) qualcuno starà dormendo o starà facendo impazzire sua madre…
Ok, è venerdì 9 maggio, navigatore alla mano che non ricordo la strada, alla Santeria ci ero già stato qualche anno fa per i Voivod, ma Milano è il male e mi rifiuto di impararne la viabilità. A proposito, per i Voivod non c’era stato il problema dei biglietti esauriti; sacrosanto, loro passano a cadenza regolare, anche più di una volta all’anno per più date sparse su tutta la penisola, mentre qui parliamo di data unica e chissà quando ne seguirà un’altra.
Figurati, coda in uscita dalla tangenziale, ma chi suona stasera al Forum per esserci tutto questo casino? Domani lo cerco che ora sono curioso (Jovanotti, per la cronaca… chissà se mette ancora il chiodo rosso). Poco male, arrivato, sta già suonando il gruppo spalla quando entro nel locale; non mi sono informato, come sempre preferisco la sorpresa dell’ultimo minuto se non conosco gli ospiti in apertura, mi piace stupirmi e scoprire gente nuova, anche se il nome che avevo letto non mi ispirava particolarmente.
Aspetta che sul biglietto [bello questo biglietto, anche se in bianco e nero, c’è stampato il logo del gruppo – con annessa traduzione – quanti ricordi] è segnato: Minami Deutsch, ascoltiamoli.
Rock psichedelico, in alcuni frangenti mi ricordano i miei amati Hawkwind, è assolutamente un bene; brani lunghi, per certi versi minimali, ma hanno il loro perché, e il pubblico pare apprezzare, chi l’avrebbe mai detto… Ma ho sbagliato posto? Dove sono i truci metallari della morte che mi aspettavo? Però, tutto sommato, questa scelta non spiazza più di tanto, se consideri le ultime uscite rilasciate dai Blood Incantation e Absolute Elsewhere. Però vedere quattro ragazzi giapponesi descrivere la propria proposta fieramente come “Krautrock band from Tokyo, Japan” suscita ilarità: in senso buono, s’intende.
Per me promossi e, visto che non ho fatto un salto prima a vedere la mercanzia varia dei due gruppi, perché non farlo ora?
… no, qui non ci siamo proprio, prezzi veramente pompati oltre limite; capisco che oggigiorno è questo che mantiene realmente un gruppo, ma così facendo perdi anche una buona fetta di pubblico che supporta con gioia, ma certe spese non se le può permettere. Liberi di pensarla diversamente, è un punto di vista puramente soggettivo.
“Qui è pieno di hipster“: mi ha fatto ridere un sacco il commento letto a posteriori di un “ragazzo” che conosco, vergato appena prima dell’esibizione dei Blood Incantation, che fanno prima capolino sul palco tutti incappucciati per sistemare e rifinire i suoni, poi attaccano con precisione all’orario designato (21:20), varcando lo stargate simbolicamente rappresentato sul palco da due obelischi con immaginari geroglifici che si illuminano di un rosso intenso una volta iniziata l’esibizione.
Ammetto di aver pensato che il pubblico non fosse proprio il solito di sempre, ma probabilmente l’ultimo album ha destato l’interesse di una fetta più ampia di ascoltatori, con buona pace di chi chiede a gran voce un nuovo Starspawn (o “semplicemente” un Hidden History Of The Human Race). La scaletta è ad imperitura testimonianza che un nuovo corso è iniziato, quello che il gruppo intende proseguire: ecco quindi che la maggior parte è suddivisa fra i due lunghi brani dell’ultima fatica in studio, “The Stargate” e “The Message” (con tutte le rispettive sezioni), transitando per l’album precedente scegliendo l’unica strumentale presente, “Inner Paths (To Outer Space)”, lasciando spazio ad un assolo di synth (se non ho preso abbagli, opera di Nicklas Malmqvist, tastierista degli Hällas che è anche il produttore dell’ultimo album ed ha seguito il gruppo nel tour americano ed in quello attuale… ma onestamente un altro brano dalla discografia al suo posto non avrebbe dato fastidio, si può dire?), per concludere il tutto con “Obliquity Of The Ecliptic”, presente sul singolo Luminescent Bridge del 2023.
Chi già pensa ad approssimazioni nei due brani di Absolute Elsewhere, si metta il cuore in pace: sono stati riprodotti fedelmente, senza forzature nei passaggi death metal/rock psichedelico che tanto hanno fatto storcere il naso ad una buona parte dei loro sostenitori.
Un’ora e cinque minuti di concerto è poca cosa, non mi risulterebbe strano del malumore da parte di spettatori paganti; volumi improponibili, mi sono preso del vecchio (non del tutto a torto, eh) per questa affermazione, ma nelle parti più caotiche e veloci, il tutto tendeva a saturare e ne usciva quasi impastato. Forse solo questo fattore non ha fatto sì che la serata fosse tendente alla perfezione, per contro un uso delle luci e degli effetti di scena ben congegnato ha garantito uno spettacolo visivo interessante e… cosmico.
Il tour europeo si è concluso nei giorni scorsi, e ad ottobre sarà nuovamente ora per i Blood Incantation di tornare, ma l’Italia non è per il momento tra le mete designate: poco male, attendiamo un nuovo album, che saprà stupire come e più del precedente, e un nuovo giro promozionale, vuoi che non ripassino dopo la calda accoglienza milanese? Taaaaaac!
Scaletta Blood Incantation:
01. The Stargate [Tablet I]
02. The Stargate [Tablet II]
03. The Stargate [Tablet III]
04. The Message [Tablet I]
05. The Message [Tablet II]
06. The Message [Tablet III]
07. Inner Paths (To Outer Space)
08. Synth Solo
09. Obliquity Of The Ecliptic
P.S. le “foto”, come sempre nel mio caso, lasciano il tempo che trovano (eufemismo); non è ancora giunto il momento di un foto report degno di tale nome, e comincio a dubitare che mai arriverà…