SIGH – I Saw the World’s End – Hangman’s Hymn MMXXV

Titolo: I Saw the World’s End – Hangman’s Hymn MMXXV
Autore: Sigh
Nazione: Giappone
Genere: Symphonic Blackened Death Metal
Anno: 2025
Etichetta: Peaceville Records

Formazione:

Mirai Kawashima – Voce, Basso, Flauto, Tastiere
Nozomu Wakai – Chitarre
Dr. Mikannibal (Mika Kano) – Sax, Voce
Mike Heller – Batteria

 


Tracce:

01. Introitus / Kyrie
02. Inked in Blood
03. Me-Devil
04. Dies Irae
05. The Master Malice
06. The Memories as a Sinner
07. Death with Dishonor
08. In Devil’s Arms
09. Rex Tremendae / I Saw the World’s End
10. Salvation in Flame / Confutatis
11. Finale: Hangman’s Hymn / In Paradisum / Das Ende


Voto del redattore HMW: 8/10

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Il titolo “I Saw the World’s End – Hangman’s Hymn MMXXV “ riporta sulla scena la seminale band giapponese Sigh e si tratta di una ri-registrazione completa di Hangman’s Hymn del 2007.

Il leader e vocalist Mirai Kawashima vuole festeggiare i i 35 anni di attività della compagine nipponica, che ha portato in oriente il death e il black metal sul finire degli anni 80 e nei primissimi 90, prendendo a cuore quelle che lui stesso definisce come alcune delle migliori composizioni, ma che all’epoca non hanno goduto del dovuto rispetto nella produzione.

Sempre seguito da Nozomu Wakai alla chitarra e da Mika Kano al sax e alle seconde voci nella formazione ufficiale, Mirai ha potuto contare di nuovo, dopo Shiki del 2022, sull’americano Mike Heller, volto noto dei Fear Factory fra gli altri, alla batteria, un tocco di aggressività che, come vedremo donerà alle composizioni una nuova vita. Chiudiamo le info utili con la produzione, fulcro di questa riedizione dell’album, a carico di Lasse Lambert, nei suoi LSD Studio di Lübeck, in Germania, mentre la parte visiva gode di una nuova copertina ad opera del noto Eliran Cantor (Helloween, Testament, Heaven Shall Burn ecc).

Diciamo subito che rispetto alla produzione originale il tocco moderno c’è e vengono portate le chitarre e la sezione ritmica molto più in faccia, relegando di conseguenza la parte sinfonica e i fiati un po’ indietro nel mix. Risulta un disco più metal, con il suo misto fra black e death sempre in bilico, si senta “Rex Tremendae” per un perfetto bilanciamento fra i due stili, con pattern di batteria mutuate dal thrash più estremo in cui si innestano parti in blast beat e il cui sottofondo fatto di cori ecclesiastici resta un tratto distintivo dello stile dei Sigh, in cui c’è spazio anche per armonie e riff più melodici e malinconici di chitarra.

Mirai urla in scream dall’inizio alla fine, con un timbro particolare che a volte richiama l’urlato di Dani Filth.

Apprezzo particolarmente la scelta sonora dei fiati, che danno un senso di diverso da quanto proposto dalla stragrande maggioranza di gruppi symphonic black metal, come si sente su brani come “Me-Devil” o la fantastica “Death With Dishonor” da cui viene estratto un video.

Altra caratteristica del sound sono innesti solisti di chitarra con Nozomu Wakai che non esagera mai, ma aggiunge sempre un tassello compositivo al brano, rendendo tutto il platter mai banale, anche nei brani come “In Devil’s Arms” che prende più dall’heavy classico dei Maiden che dalla musica estrema.

Brano migliore del lotto resta “Salvation In Flames” senza nessun dubbio, un cazzotto di blackened death metal con la sezione fiati a fare tutta la parte melodica e un ritornello strutturato su un’armonia quasi barocca che rende ancora più epico il brano estremo. Diamo quindi ragione a Mirai che ha declamato questi brani come alcune delle sue migliori composizioni.

I pezzi seguono piuttosto veloci, nonostante il minutaggio a volte più corposo, ma grazie anche ad arrangiamenti notevoli e un songwriting che punta alla botta in faccia e una buona produzione I Saw the World’s End – Hangman’s Hymn MMXXV carica a dovere.

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