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E con il Rock Inn Somma concludiamo la trasferta di quattro giorni in Lombardia. E, non so come, ma siamo riusciti ad assistere ad altrettanti festival. Mi raccomando, tutti nello stesso periodo e tutti vicini, così non vi togliete pubblico uno all’altro …
Giunto ormai alla sua diciannovesima edizione, è un festival collaudato che da due anni non si svolge più a Somma Lombardo bensì a Casorate Sempione. Lo spirito della manifestazione è tanto semplice quanto bello, un festa organizzata da fan per i fan. Underground italiano a chilometro zero, e non solo, per una realtà che unisce e mette d’accordo un po’ tutti i gusti del metallaro voglioso di passare delle giornate ad ascoltare musica fatta da band che ci mettono dedizione e professionalità.
Per questa edizione abbiamo il power degli Ancient Trail, il thrash dei Darkhold, il cosmic doom dei Ghostheart Nebula, l’horror heavy dei The Killerfreaks e l’ultima apparizione al Rock Inn Somma dei Necrodeath. Un menù ricco, variegato e gustoso.
Facciamo un giro per gli stand del merch e ci soffermiamo su quello della lotteria “si vince sempre” e portiamo a casa i classici gadget svuotacantine. L’importante non è partecipare, ma contribuire. Sempre. Ricordiamoci di aiutare e fare la nostra parte (aprire il portafoglio, per chi non l’avesse capito) per far sì che queste realtà continuino ad esistere. Ve bene non pagare l’ingresso, ma spendiamoli sti soldi all’interno, che questi che organizzano mica campano d’aria e di pacche sulle spalle.
Scambio quattro chiacchiere con alcuni amici in attesa dell’inizio e mi accorgo che non sono in pochi ad aver fatto il mio stesso tragitto in questi quattro giorni. E con i quali ho fatto amicizia.
Il palco è pronto e apparecchiato. Molto bene, sotto con i primi.
Il primo gruppo a chilometro zero sono gli Ancient Trail. Power metal ed un disco prodotto, The Ancient Force del 2023.
Immediatamente rimango colpito dalla voce di Dest, un cantante perfettamente a suo agio in queste sonorità dove si sa, se non hai la voce, sei spacciato. La loro proposta è un power melodico abbastanza classico. Niente di innovativo, ma ben fatto e soprattutto ben eseguito.
I ragazzi hanno una bella energia in corpo e, nel, purtroppo, poco tempo a loro disposizione, ci offrono una buona prova e scaldano i motori al pubblico già abbastanza numeroso ed al cospetto del quartetto lombardo.
Mi piace quando la gente arriva presto per guardare anche i gruppi di apertura. Trovo giusto, soprattutto nell’underground, ascoltare tutti i gruppi in programma. Poi, possono piacere o meno, ma visto i sacrifici e sforzi che fanno le band italiane per avere delle date, mi sembra corretto, e il minimo, presenziare. Se poi sono delle ciofeche, ognuno è libero di andarsene e di non assistere più ai loro concerti, ma almeno ci si è fatti un’idea.
Non è questo il loro caso, tutt’altro. Sono piaciuti e spero di poterli incontrare nuovamente in qualche palco, magari più vicino alle mie parti. Segnatevi il nome, Ancient Trail, ne vale la pena.
Scaletta Ancient Trail
01.Ouverture
02.Immortal Stars
03.Fire Burns
04.Storm
05.We’ll Met Around The Fire
06.Nightmare
07.The Ancient Force
Formazione Ancient Trail
Dest – Voce
Fabio Fiorucci – Chitarra
Simone Boldini – Basso
Pietro Campanella – Batteria
Con i Darkhold è il momento del thrash. Nessun compromesso, thrash metal duro e puro. Orfani di Eros Mozzi in vacanza, ed al quale la band ha esortato il pubblico a mandarlo beatamente … sempre in vacanza, ma in un altro posto, il gruppo ha chiamato a sostituirlo una loro vecchia conoscenza, Pietro Baggi, che nel giro di un mese ha imparato la setlist e si è presentato in gran forma al live insieme ai suoi compagni di palco.
Ho un debole per questi “ragazzi”, uno perché fanno thrash, e due perché se li metti a suonare dentro una cabina telefonica o in uno stadio (magari eh) il risultato è sempre lo stesso: devastazione!
Trentacinque minuti forsennati, con Claudio sugli scudi con quella voce che più thrash non si può, Jacopo a battere incessantemente sulle pelli e Giovanni e Giuseppe a far quadrare i conti con la loro ritmica martellante e continua.
Mi sono piazzato attaccato alla transenna ad urlare e incitare come un forsennato, con mia moglie nelle retrovie che mi osserva perplessa e rassegnata. Quando sento questo tipo di metal, con qualche richiamo ai Testament, perdo il controllo e l’uso completo delle mie facoltà mentali. Ma a quanto ho potuto notare, non sono il solo. Si poga e lo si fa ferocemente, con a capo dell’orda barbarica Vincenzo, un ragazzo che ho conosciuto in questi giorni e che ha seguito i miei stessi festival e … avercene ragazzi così appassionati. E’ un piacere conoscere dei giovani così devoti al metal e così partecipi ai concerti.
I brani in scaletta sono presi dal loro, finora, unico disco Tales From Hell.
Non c’è niente da fare, per i Darkhold il thrash è il loro pane. Il palco la loro dimensione. Hanno in programma per il prossimo anno l’uscita di un nuovo album. Non so voi, ma io lo attendo con impazienza. Thrash ‘till death!
Scaletta Darkhold
01.No Strings On Me
02.The Child Within
03.Candy Brains
04.Heads Will Roll
05.King Of Miracles
06.Howling
07.Hypnotized By Evil
Formazione Darkhold
Claudio Facheris – Voce
Giovanni Casagrande – Chitarra
Jacopo Casadio – Batteria
Giuseppe Celeste – Basso
Pietro “Pacio” Baggi – Chitarra
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Ora tocca ai Ghostheart Nebula da Milano con il loro cosmic doom metal. Si sono formati nel 2017 e hanno all’attivo un Ep, Reveries, e due album, Ascension e Blackshift.
Calato ormai il sole e con il buio a circondare l’area del festival, il loro concerto può iniziare con un’ambientazione tenebrosa consona alla loro offerta musicale.
Osservando i musicisti sul palco, noto un volto familiare. E’ quello del cantante Maurizio, che ho visto il giorno precedente al Metal For Emergency con l’altro gruppo di cui fa parte, gli HusqwarnaH.
Come sempre, vige la mia personale regola di giudicare solo la prestazione, in quanto il genere proposto non rientra nelle mie preferenze e ovviamente, pur dovessero fare il live della vita, comunque non riuscirei ad apprezzare la musica.
Ebbene, la band con la sua esibizione ha rappresentato benissimo quello che dovrebbe fare sul palco e come dovrebbe suonare il doom un gruppo di questo tipo.
I loro ritmi lenti ed allungati con contaminazioni death e black hanno creato un’atmosfera che ben si addice a quanto proposto, ipnotizzando e seducendo il pubblico trascinandolo in un lungo viaggio verso l’oscurità.
Non avvezzo a questo sonorità, sono comunque rimasto colpito dalla loro presenza scenica e dalla loro lenta e imperturbabile processione musicale che ben si sposa con l’ambiente notturno e boscaiolo della location.
La voce della corista Lucia Amelia affianca e completa quella di Maurizio, che oggi vedo più in palla rispetto a ieri e a suo agio in questa dimensione molto più cadenzata. Il resto del gruppo è anch’esso tecnicamente all’altezza e accompagna le voci dei due cantanti in modo ineccepibile.
Tutto molto affascinante e la gente sotto al palco sembra gradire parecchio questi ritmi dilatati. E lo dimostra scapocciando lentamente a tempo e lasciandosi trasportare nei meandri nebulosi di lontane galassie che pigramente nascono e si evolvono.
Non ci sono appunti negativi sulla prova della formazione milanese. Impeccabili, bravi.
Rimane un genere non mio, ma un applauso ai Ghostheart Nebula per la loro performance è d’obbligo e meritato.
Scaletta Ghostheart Nebula
01.VdB 141 IC 1805
02.Sunya
03.The Opal Tide
04.Ascension, Part I: Cosmic River
05.Elegy Of The Fall
06.Infinite Mirror
Formazione Ghostheart Nebula
Maurizio Caverzam – Voce
Bolthorn – Basso
Panta Leo – Batteria
Aron corti – Chitarra
NИ – Chitarra, Tastiera
Lucia Amelia Emmanueli – Voce
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Vuoi divertirti? I The Killerfreaks sanno come fartelo fare. Irriverenti e sfrontati, non hanno nessun tipo di remora a portare il loro horror metal senza filtri sul palco del Rock Inn Somma, per farci trascorrere un’ora di schitarrate metalliche e giochi pirotecnici conditi con del sano e onesto heavy metal.
Reduci dal Luppolo del mese precedente, i cinque inquietanti musicisti giocano in casa e, galvanizzati dalla situazione, ci mostrano il loro repertorio musicale e visivo. Spettacolari nelle loro vesti scenografiche, hanno un repertorio di tre album, di cui due pubblicati recentemente a fronte della loro formazione datata 2004. Con calma a fare un disco eh, mi raccomando.
Addobbati in stile serata Halloween, hanno dalla loro un particolare non da poco conto: sono bravi. Perché va bene cazzeggiare e divertire, ma la musica deve essere sempre in primo piano e questi cinque elementi (a vederli non lo diresti) sanno il fatto loro.
Testi fortunatamente in inglese, per la presenza tra il pubblico di minori e parole che avrebbero fatto arrossire i Cannibal Corpse, per un heavy metal, con venature punk, solido e ben eseguito.
Il pubblico è partecipe della loro follia e si diverte con loro condividendo insieme un bel momento di fine ottobre/inizio novembre anticipato. Vista anche la frescura di questa serata, che non guasta assolutamente, ci sta.
Bellissimo il basso in stile Kiss di Mr Hyde, un bassista che non sta fermo un attimo e percorre in lungo e in largo il palco con movenze feline, a differenza del chitarrista Five, vestito da macellaio assassino, che avanza avanti e indietro impedendomi di riuscire a fare una foto decente dalla mia postazione al batterista Demonico (in forza dal 2008 al 2015). Questa sera sostituisce il titolare Floyd, anch’esso in vacanza come Eros dei Darkhold. Ma come, italiani che vanno in ferie ad agosto, ma non si è mai visto …
Il cantante, Mefisto, è un frontman che sa reggere il peso del ruolo alla grande, intrattenendo scherzosamente i presenti e, particolare importante per uno che non suona, dotato di una voce notevole. E non dimentichiamo l’altro chitarrista Captain Cyanide, inquietante nelle sue vesti orrorifiche e, come il suo compagno di strumento, camminatore votato alla perenne copertura visiva del batterista. Ho provato a spostarmi, ma sembrava lo facessero apposta a coprirlo sempre al momento giusto. Alla fine ho rinunciato. Demonico, niente foto.
Adrenalici quanto basta, hanno preparato ben bene il terreno per chi verrà dopo. I The Killerfreaks sono gli amici che non porteresti mai in casa, ma solo e sempre ad una festa!!!
Scaletta The Killerfreaks
01.Halloween Night
02.My Name Is Jason
03.Army Of Darkness
04.Vampires Suck
05.Beware
06.Necrofilia
07.Queen Of Fuck
08.Satanic-Onirico
09.B.B.B.
10.Rock’n’Roll Zombies/The Killerfreaks
Formazione The Killerfreaks
Mefisto – Voce
Five – Chitarra
Captain Cyanide – Chitarra
Mr Hyde – Basso
Demonico – Batteria
A distanza di un mese sono di nuovo di fronte ai Necrodeath, la band ligure che ha deciso di terminare con questo tour, a supporto di Arimortis, la propria attività.
Giustamente headliner in questa ultima giornata di festival, il gruppo ha confermato quanto di buono già tutti noi sapessimo sulle loro capacità e su quanto già scritto nel report del Metal Midnight di luglio.
Quando assisti ad un loro live ti aspetti il massimo e loro ti danno il massimo. Punto.
Sono delle vere e proprie macchine da guerra oliate alla perfezione. Dall’inizio alla fine tutto fila liscio e in maniera lineare, senza errori, con precisione, passione e tecnica. Professionalità che tanti gruppi stranieri, e che noi italiani amiamo tanto idolatrare, manco si sognano.
Un pubblico che ha voglia di loro, che è carico e pronto ad esplodere alla prima nota. E così succede. Pogo irrazionale, circle pit vorticoso e un solo grido di battaglia, “Necrodeath, Necrodeath” urlato a più non posso praticamente alla fine di ogni brano.
Non voglio fare un resoconto brano per brano, l’ho già fatto nella recensione precedente del festival astigiano, a cui hanno partecipato sempre da protagonisti assoluti. Qui vi voglio descrivere quello che sono state le sensazioni che la formazione, insieme al suo pubblico, ha trasmesso e provato. Uno scambio alla pari di energia e che la gente e il gruppo ha sentito penetrare nella propria pelle, poi nelle proprie ossa e infine nel proprio cuore. Un’esplosione di stima e affetto reciproco che ha caratterizzato l’atmosfera creatasi intorno a questo magico evento. Sì, sono di parte, non sono obiettivo, li adoro da quando sono usciti con Into the Macabre nel 1987 e sarà così fino alla (aihmè) imminente fine.
Unico neo, le luci del palco sparate da dietro la band e che erano troppo “flashanti” e continue. Ad un certo punto i musicisti erano un’ombra nascosta dalle continue luci intermittenti. La prossima volta anche meno.
Alla fine i nostri eroi si allineano per i saluti e le urla di incitamento e gratitudine che arrivano dalla gente è semplicemente emozionante. E, dai loro sguardi, sono sicuro che si siano emozionati anche loro a vedere tanta devozione e gratitudine. Magari sbaglio, ma mi è parso di scorgere una certa commozione nei loro occhi.
Alla domanda di come sia stato un qualsiasi concerto dei Necrodeath, la risposta è sempre la stessa, quella di Donnie Brasco: “Che te lo dico a fare?”. Sempre e comunque.
Peso, Flegias, Pier e CL, un “li mortacci vostra che avete deciso di smettere” ve lo posso dire? Io ve lo dico.
Scaletta Necrodeath
01.Hate And Scorn
02.Forever Slaves
03.Necrosadist
04.Inferno
05.Master Of Morphine
06.The Whore Of Salem
07:Choose Your Death
08.The Triumph Of Pain
09.The Creature
10.Arimortis
11.Lust
12.At The Roots Of Evil
13.Storytellers Of Lies
14.Mater Tenebrarum
15.In League With satan (Venom Cover)
16.Black Magic (Slayer Cover)
Formazione Necrodeath
Marco “Peso” Pesenti – batteria
Pier Gonella – chitarra
Flegias – voce
Gianluca “GL” Fontana – basso
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Siamo giunti al termine di questo viaggio di quattro giorni in terra lombarda. Il Rock Inn Somma si è rivelato un festival ben strutturato, con numeri inferiori a quelli dei tre giorni precedenti, ma con un’ottima organizzazione che ha permesso di poter godere appieno di tutte e cinque le esibizioni in programma.
Cibo e bevande ben gestiti e di qualità. Finalmente un panino vegano come si deve (si, sono vegetariano, non fumo, non bevo alcolici, insomma, sono un tipo da evitare … ) e ottimi servizi offerti per questo momento di festa a misura d’uomo. E, particolare non da poco conto, a ingresso gratuito.
Festa Bikers, Metal For Emergency e Rock Inn Somma sono realtà italiane di gran spessore che meritano il nostro sostegno. Ci permettono di assistere a concerti con grandi gruppi senza pagare un euro di ingresso. Mi ha fatto piacere notare l’ottima affluenza di pubblico a sostegno di queste manifestazioni. Se lo meritano.
Ora ritorno al mio B&B a Somma Lombarda, la città del disco orario. Credo che sia quella, in Italia, con il maggior numero di parcheggi sparsi nel suolo cittadino con questo tipo di modalità. Mah.
Sapendo già che questo lungo week end con mia moglie avrebbe portato a dover rendere il favore per la sua presenza, appena saliti in macchina e prima ancora di accendere il motore, mi guarda e mi dice: “Sai cosa dovremmo fare appena tornati a casa? Stavo pensando che …”.
Gli ingressi saranno stati gratuiti, ma il prezzo da pagare sarà altissimo, e comincerò a sborsarlo appena metterò piede in casa.