HELLOWEEN – Giants & Monsters

Titolo: Giants & Monsters
Autore: Helloween
Nazione: Germania
Genere: Power Metal
Anno: 2025
Etichetta: Reigning Phoenix Music

Formazione:

Michael Kiske – Voce
Andi Deris – Voce
Kai Hansen – Chitarra, voce
Michael Weikath – Chitarra
Sascha Gerstner – Chitarra
Markus Grosskopf – Basso
Dani Löble – Batteria


Tracce:

1. Giants On The Run
2. Savior Of The World
3. A Little Is A Little Too Much
4. We Can Be Gods
5. Into The Sun
6. This Is Tokyo
7. Universe (Gravity For Hearts)
8. Hand Of God
9. Under The Moonlight
10. Majestic


Voto del redattore HMW: 8,5/10

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Quarant’anni. Sono passati quarant’anni da quell’album pionieristico che è stato Walls Of Jericho, il primo di quella grezza e sfacciata band di Amburgo, che già dalle prime note annunciava al mondo che avrebbe lasciato qualcosa di importante. Siamo nel 2025, e gli Helloween qualcosa di importante l’hanno fatto, divenendo giganti della musica heavy metal, riconosciuti come ‘Hall of Famer’ del genere dagli addetti ai lavori, ma soprattutto, riconosciuti come tali dai milioni di fan che hanno in tutto il mondo.
Giants & Monsters è il diciassettesimo album in studio del gruppo tedesco, il secondo, dopo Helloween del 2021, con la “super” formazione a sette teste. Formazione che ha trovato un equilibrio umano, musicale e compositivo perfetto per sfornare ancora grandi album e grandi prestazioni dal vivo che fanno record di presenze. Un caso che siano in sette proprio come le chiavi di “Keeper“? D’altronde la filosofia e il misticismo piacciono un sacco ai nostri ragazzi di Amburgo (anche se alcuni, con ottimi risultati per le corde vocali, preferiscono il bel clima di Tenerife! nda) che già inseriscono nel titolo e nella meravigliosa copertina dell’album.
L’artwork è infatti un dipinto (esatto, dipinto è la parola giusta) dell’artista Eliran Kantor (già autore della copertina dello scorso lavoro), in cui il soggetto principale è un uomo che si innalza al cielo, sfuggendo, grazie alla magia della testa a forma di zucca, alla morsa di un paio di mostri, che vorrebbero trascinarlo nell’oblio a fare compagnia all’altra vittima.
Deris, in una recente intervista, ha infatti affermato che noi siamo i “giganti”. Nella nostra esistenza possiamo essere, con le nostre sole forze e capacità, giganti capaci di cose fantastiche ed inimmaginabili, ma purtroppo i “mostri” fanno di tutto per impedircelo. Come hanno dimostrato gli Helloween, con tutte le loro vicissitudini in tutti questi anni, sta poi a noi, solo a noi, superare le difficoltà e resistere agli assalti per ergerci a giganti, e perché no, a Dèi.
Due canzoni hanno proprio come tema principale questa idea. L’ apripista “Giants On The Run”, scritta a quattro mani da Andi e Kai, un pezzo che più lo ascolti più senti che sarebbe ottimo anche in un album dei “cugini” Gamma Ray. A Deris il compito di guidarci principalmente nel percorso, con Kai a subentrare e fare da elemento prima “disturbante” e poi accogliente con un cambio di timbro vocale sorprendente.
L’altra canzone è “We Can Be Gods”, sempre scritta da Kai, e dove lo troviamo duettare con l’altra voce, Michael Kiske. Qui non saprei cosa dire, è una sfuriata di assoli dove Michi può esaltarsi nel far vibrare la sua splendida voce come solo lui sa fare. Non esagero se dico che questo pezzo dal vivo può diventare un loro cavallo di battaglia.
Sullo stesso canovaccio musicale abbiamo “Savior Of The World” e la happy “Under The Moonlight”, scritte dall’altro Michael, quel Weikath fondatore ed inossidabile colonna portante delle zucche da quattro decadi (assieme al sempre fondamentale e silenziosissimo bassista Markus Grosskopf), dove Kiske può solo esaltare (ed esaltarsi) ancora di più due classiche composizioni power metal vecchia scuola.
Ma non è finita qui, tocca poi a Deris mettere mano alle canzoni. E qui ti fai sorprendere dalla poliedricità di quest’uomo, che dopo la traccia d’apertura e i temi così complessi al quale ci ha abituato nel corso degli anni, ti va a tirar fuori canzoni leggere e scanzonate come “This Is Tokyo”, “A Little Is A Little Too Much” e “Into The Sun”. Quest’ultima una ballatona duettata con Kiske che dal vivo può solo spingerti o a commuoverti o a dare un bacio romantico a chiunque sia di fianco a te. Queste sono due canzoni hit commerciali che, anche se non ti piacciono, ti ritrovi comunque a canticchiare durante il giorno. Nulla di che magari, ma funzionano. Potete anche recuperarvi i video, quello di “Little” ne vale la pena.
Dalla mente di Sascha Gerstner nascono le complesse “Hand Of God” e “Universe”, alla faccia di chi dice che lui e Dani Loble (nulla di nuovo alla batteria, sempre il solito grandissimo lavoro) sono fuori luogo per stare in questa band. La prima forse la canzone dall’atmosfera più pesante dell’album,  mentre la seconda è un viaggio che unisce cuore, spirito e corpo con l’ Universo in tutto il suo splendore ed immensità. Come la prestazione dei ragazzi in questi otto minuti di lezione musicale.

Della stessa durata anche “Majestic”, canzone conclusiva dell’album, dove mister Kai Hansen ci riporta alle atmosfere extraterrestri toccate, dagli Helloween, con la stupenda “Skyfall” dell’album precedente. Qui troviamo tutto, la storia, lo stile, la maestosità di questa immortale gruppo e dei suoi incrollabili membri. É l’apoteosi che conclude un album praticamente perfetto sotto ogni punto di vista. E non poteva essere altrimenti. Per l’ennesima volta, grazie Helloween!

2 commenti su “HELLOWEEN – Giants & Monsters”

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