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Recensione redatta da Elena Vittoria Guala
Dopo il primo successo Rhapsodies in Black del 2017, che vedeva l’americana Amanda Somerville alla voce, il super gruppo Exit Eden torna oggi con le cantanti Anna Brunner (League of Distortion), Clémentine Delauney (Visions of Atlantis) e Marina La Torraca (Phantom Elite) e porta alla luce un nuovo disco firmato Napalm Records, la cui uscita è stata annunciata il 12 gennaio 2024.
Alla produzione del disco hanno inoltre partecipato vari ingegneri, tecnici del suono e musicisti come Simone Simons (Epica), Evan K (Mystic Prophecy), Sascha Paeth (Avantasia, Edguy, Kamelot), Johannes Braun e Jim Müller (Kissin’ Dynamite).
Come nel precedente lavoro Rhapsodies in Black, anche in questo album sono incluse cover metal sinfoniche di brani famosi, in questo caso di artisti del calibro di Marillion, Alice Cooper e Journey. Ma non solo! Figurano infatti alcuni brani inediti in perfetto stile musicale del super gruppo internazionale.
Le sonorità del disco presentano somiglianze a brani di artisti come Nightwish (di fatto il primo singolo rilasciato “Run!” vede una collaborazione proprio con Marko Hietala, ex bassista e cantante dei Nightwish), Within Temptation ed Epica. Alternando riff metal di chitarra ad acuti lirici e melodie sinfoniche create grazie alla tastiera elettronica, il gruppo riesce in questo progetto a definire il proprio stile e a mostrare la propria creatività musicale.
A differenza dei lavori precedenti infatti, nei quali le artiste si limitavano ad adattare brani di diversi generi (soprattutto pop o rock) al proprio stile sinfonico, con questo album vediamo finalmente la consacrazione delle Exit Eden, non solo più come cover band ma come creatrici del proprio materiale artistico. I temi ricorrenti nel disco includono emozioni contrastanti ed elementi fantastici che vengono spesso riscontrati nei brani power metal e sinfonici. Il brano “Run!” composto in collaborazione con Marko Hietala, tratta di temi come il coraggio e la capacità di ritrovare se stessi, così come “Hold Back Your Fear”, mentre “Buried In The Past” riguarda il dolore e la paura ma soprattutto la speranza e la possibilità di ricominciare, lasciando andare il passato senza dimenticarlo. “Dying In My Dreams” ha invece un atteggiamento più inquietante, sottolineando la paura della solitudine ed il senso di smarrimento. Infine, “Elysium” include elementi fantastici come il pianeta omonimo e la relativa necessità del cambiamento, nella speranza di un’ esistenza migliore. Poiché tutti i testi del disco sono in inglese, un dettaglio che abbiamo apprezzato particolarmente è l’utilizzo della lingua francese in alcuni pezzi, cantati da Clémentine, che ben si presta a spiccare tra i melodici accompagnamenti degli altri strumenti.
Nel complesso, risulta evidente il grande talento musicale delle tre cantanti e dei vari musicisti che cooperano alla composizione dell’album; ciononostante sappiamo che il gruppo potrebbe utilizzare più risorse ed impegno per creare brani originali e non limitarsi alle cover, attraverso le quali si è in passato reso famoso al pubblico. Grazie a questo secondo disco le Exit Eden hanno pian piano iniziato a svelare il proprio talento creativo musicale, oltre che tecnico, e speriamo che questo sia solo l’inizio! Siamo dunque fiduciosi di poter ricevere presto nuovo materiale unicamente inedito del gruppo!



