ALL AGAINST – Straight Down To Hell

Titolo: Straight Down To Hell
Autore: All Against
Nazione: Portogallo
Genere: Thrash/groove metal
Anno: 2025
Etichetta: Raging Planet Records

Formazione:

Luis Silva – basso
Bruno Romao – chitarra
Ricardo Tito – batteria
Sergio Correia – chitarra
Henrique Martins – voce


Tracce:
  1. Straight Down To Hell
  2. Narrow Streets Of Disgrace
  3. Nacao Valente E Imor(t)al
  4. Out Of The Box
  5. Professional Hater
  6. Inner Mayhem
  7. Nepotism
  8. Upside Down Humanity

Voto del redattore HMW: 7/10

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Gli All Against dal Portogallo tornano sul mercato con il loro terzo album Straight Down To Hell.

 Il cantante asserisce che il disco è per i fan di Kreator e Havok … se lo dice lui. Io asserisco:  mica tanto. Sinceramente non ho trovato elementi che mi potessero ricollegare alle suddette band, ed essendomi avvicinato all’ascolto proprio per questo motivo, questa affermazione mi è sembrata diciamo ruffianella. Il che mi ha un po’ urtato.

L’album tutto sommato non è male, un buon thrash metal sullo stile del precedente lavoro (che ho ascoltato per completezza di informazioni), ma che rispetto a The Day Of Reckoning ho trovato leggermente inferiore.

Gli All Against suonano in maniera aggressiva, e i due chitarristi svolgono un buon lavoro con gli assoli di Sergio e i riff di Bruno, ben costruiti e sempre congeniali al risultato finale. Non mi ha esaltato invece la voce nel pulito e la batteria, alla lunga ripetitiva e penalizzata da un suono non ottimale.

La copertina di Straight Down To Hell si presenta in bianco e nero, ed è carina, con i cinque teschi (presumo rappresenti i cinque membri del gruppo) e il logo in stile cinematografico retrò.

Ma venendo alla musica, la prima canzone penso sia la meno idonea per iniziare un album di questo tipo. Nove lunghissimi minuti per un pezzo che sinceramente non aveva bisogno di tutto questo tempo. Ma tant’è, la scelta è ricaduta su questo brano. Il problema è che potrebbe veramente disorientare l’ascoltatore al punto di farlo desistere dal proseguire. E sarebbe comunque un peccato, visto che gli altri pezzi ritornano su binari più consoni e più “normali”.

Anche in questo disco è presente un brano cantato in portoghese. Il fatto di inserire una canzone in lingua madre è un’idea che mi piace molto e comunque il cantato fatto in questo modo su un testo che fa riferimento all’inno nazionale dà un senso forte di orgoglio e appartenenza che viene trasmesso in modo forte e significativo. Molto bello.

Altri due brani degni di nota sono “Professional Hater” e “Nepotism”. Il primo per un bel ritornello che sicuramente avrà una buona resa live, e il secondo per la sua breve ma intensa durata.

Per tutta la durata del disco i cinque musicisti tentano di mantenere un equilibrio tra tecnica e brutalità riuscendo a mischiare i due elementi in modo abbastanza equo. Abbastanza.

L’atmosfera generale dell’album è carica di energia, di forza, che però non riesce ad essere sprigionata in pieno. Peccato. Perché ala resa dei conti risulta quasi, lo so è brutto a dirsi, convenzionale. Un thrash che non riesce ad ingranare sempre la quinta marcia. Si ha quasi la sensazione che ci sia il freno a mano tirato, che il motore sia “tappato”, insomma, che manchi qualcosa per fare viaggiare la macchina a pieno regime.

Inizia male e finisce bene, questa è un po’ la sintesi dell’album. Una quarantina di minuti di thrash metal discreto che comunque merita almeno un ascolto. I portoghesi provano a fondere insieme la vecchia scuola con le nuove tendenze ed in parte ci riescono.

Non vengono offerti grandi spunti di originalità, ma credo che questo per il quintetto sia sufficiente per accompagnare la loro vera dimensione che è quella dal vivo. Costruita negli anni e nota come “devastante”, l’intensità che non viene pienamente tramessa nei loro lavori si riversa invece pienamente sul palco. Sicuramente in concerto i pezzi guadagneranno molti punti in più e renderanno al meglio la loro parte più violenta.

Non so quante altre volte li riascolterò, ma sono comunque contento di aver ascoltato loro musica. D’altronde è sempre metal, fatto con impegno e professionalità, non dimentichiamolo.

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