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Nel meraviglioso libro “Death Metal” un nuovo capitolo con il titolo Grand Cadaver è in fase di scrittura. Siamo nel 2025 e le storie svedesi degli anni Novanta sono molto lontane, ed ecco che questi ragazzacci hanno deciso che non è mai troppo tardi per suonare certa musica. Un EP, due album decisamente interessanti come Into the Maw of Death nel 2021 e Deities of Deathlike Sleep nel 2023 (niente male come produzione, visto che tutti suonano in altre band decisamente importanti) ed oggi il nuovo The Rot Beneath.
Quattro brani, quattro pugni nello stomaco, quattro minuti circa per capire che i Grand Cadaver sono tutto quello di cui avete bisogno.
“Blood Red Banner” parte con la voce di Mikael seguita a ruota dalla sessione ritmica. I primi 35 secondi sono l’essenza del genere, veloce, aggressivo, potente. Parte centrale che rallenta sui tempi, un piccolo accenno di melodia da parte della chitarra nella parte solistica, lenta e sofferente, dove si può apprezzare anche il suono corposo di basso e batteria. La seconda “The Rot Beneath” ha una componente melodica più importante, del resto i Nostri hanno inventato quel melodic death; l’alternanza dei riff portanti del brano lo rende dinamico e pronto per essere uno di quelli da inserire fissi nelle scalette dei concerti. Bello corposo, seppur un filo più cadenzato, “The Endless Dead”, forse il meno incisivo di questo EP. Un intro acustico e sofferto apre la conclusiva “Darkened Apathy” che procede lenta con il contrasto della potente voce di Mikael. Ma tranquilli, Daniel non si fa pregare ed inzia a martellare violento sulle pelli; anche qui l’alternanza ritmica gioca a favore del brano.
Un bel prodotto, registrato come si deve per il death metal, pezzi validi, formazione spettacolare. I Grand Cadaver sono un gruppo che merita assolutamente la vostra attenzione. Attendiamo quindi il nuovo disco e qualche live in giro per l’Europa.
Un inno alla fine dell’umanità! Un inno del death metal. Un altro ottimo lavoro dei Grand Cadaver.