THOMAS CARLSEN’S TRANSMISSION – Clockwork Sky

Titolo: Clockwork Sky
Autore: Thomas Carlsen’s Transmission
Nazione: Norvegia
Genere: Heavy metal
Anno: 2025
Etichetta: Indipendente

Formazione:

Thomas Carlsen – Tutti gli strumenti


Tracce:

01. Hourglass (Voce – Atli Guðlaugsson)
02. Thunderbird (Voce – Arnaud Ménard)
03. One With The Storm (Voce – Mike Livas)
04. The Crimson Cross (Voce – Sebastián Palma)
05. Defiant Heart (Voce – Arnaud Ménard)
06. Clockwork Sky
07. Chronos Rising
08. Midnight Queen (Voce – Sebastián Palma)


Voto del redattore HMW: 6,5/10

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Il polistrumentista norvegese Thomas Carlsen pubblica il suo secondo album,  Clockwork Sky, interamente suonato da lui e coadiuvato alla voce dall’ausilio di quattro diversi cantanti che si alternano in sei brani su otto. Due pezzi sono strumentali.

Il progetto è nato nel 2021 con il nome Thomas Carlsen’s Transmission e, dopo la pubblicazione nello stesso anno dell’EP Redemption , nel 2023 esce il primo lavoro completo, A Brave Horizon.

Molto apprezzato nell’ambiente underground, Thomas è un musicista che fa dell’heavy metal tradizionale il suo credo.

Thomas è soprattutto un chitarrista, anche bravo. Ed è per questo che la sezione ritmica la trovo abbastanza basilare nonostante il nostro superuomo  norvegese sappia indubbiamente suonare anche il basso e la batteria. Due musicisti di ruolo avrebbero dato qualcosa in più, ne sono sicuro.

Convincono pienamente le quattro ugole. Dopo aver cantato già nel precedente disco, tornano Sebastian Palma (Blizzard Hunter), Atli Guðlaugsson (Power Paladin) e Arnaud Ménard (Ecclesia). Fa il suo ingresso in “squadra”, o meglio, in campo Mike Livas (Silent Winter), e che ingresso. Si esibisce in un solo brano, ma colpisce in pieno il bersaglio con la sua voce potente e grintosa, meritandosi la piazza d’onore davanti ai suoi, validissimi, colleghi di album.

Myna Lynum è l’artista artefice della bella copertina, abbastanza suggestiva, ma classica. Quasi a sfiorare il “già vista”. La produzione, indipendente, è di ottimo livello.

Musicalmente il buon Thomas ci trasporta in un viaggio sonoro dove ogni pezzo ruota intorno al tema centrale del “cielo meccanico”, e cioè,  l’inevitabile e incessante scorrere del tempo.

A conferma di ciò, il primo brano, dal titolo “Hourglass”. Ogni granello di sabbia che cade all’interno della clessidra è un momento di vita in meno. Basso ben bilanciato al classico riff di chitarra cavalcante e travolgente in pieno stile anni ottanta.

“Thunderbird” è un tributo ai richiami dell’heavy metal più tradizionale a partire dal titolo fino ai riff, agli assoli e a tutto quello che ruota all’interno di questo brano.

Molto bella la strumentale “Chronos Rising”, introdotta brevemente da “Clockwork Sky”. Un pezzo molto d’atmosfera che esalta le doti di chitarrista del norvegese, già dimostrate ampiamente nei brani precedenti, e che, grazie alle ricche sfumature di sottofondo regalate da una tastiera dolce e delicate, imprigiona l’ascoltatore in una sorta di bolla soave irradiata da questa melodica ballata per chitarra.

Power rock per l’ultima “Midnight Queen”. Ritornello ad arte e cantata egregiamente da Sebastián Palma. Pezzo candidato a diventare l’inno del gruppo. Epico e solenne come il power richiede, ma purtroppo anche un po’ troppo scontato.

Se il concetto di base dell’album è lo scorrere del tempo, Thomas Carlsen’s Transmission pare averlo sconfitto e fermato. Siamo a quarant’anni fa come idee. Fatte bene, eseguite altrettanto bene, prodotte anche meglio, ma sempre di quattro decadi fa parliamo. Questo è, insieme alla mancanza di strumentisti di ruolo, il grosso limite di questo discreto Clockwork Sky. E’ qualcosa di già sentito.

Comunque, nonostante le pecche, mi sono anche un po’ gasato ad ascoltare questo album, devo ammetterlo. D’altronde sono cresciuto con queste sonorità. Thomas ha lo spirito giusto per far rivivere vecchie sensazioni di un heavy classico, anche troppo, ma genuino. Le canzoni hanno voci diverse e questo sarà il suo limite per le esibizioni dal vivo, oltre ovviamente a dover per forza avere un’intera band di supporto. Con un cantante solo sarà necessario apportare delle modifiche. Ma ciò non sposta di una virgola la mia impressione più che positiva per questo artista. Un ragazzo con questa grande passione per l’heavy metal va sempre e comunque apprezzato e sostenuto. Per questo mezzo punto in più.

Thomas, se puoi, passa da queste parti. Sarei curioso di vederti e ascoltarti live.

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