KORYPHEUS – Gilgamesh

Titolo: Gilgamesh
Autore: Korypheus
Nazione: Ucraina
Genere: Prog/Djent Metal
Anno: 2025
Etichetta: M-Theory Audio

Formazione:

Andy Gushin – Voce
Jullian Torse – Voce (growl)
Oleg Kokotun – Chitarra
Pavel Shkodiak – Basso
Denis Kurov – Batteria


Tracce:

01. Gilgamesh (feat. Yossy Sassy)
02. Far Cry
03. Karma Free
04. Sleeper (feat. Laura Guldemond)
05. Holy War
06. Be My Ghost
07. Odysseus
08. Icarus
09. Avatar
10. Outro


Voto del redattore HMW: 7,5/10

Visualizzazioni post:309

Dall’Ucraina con furore, i Korypheus tornano con il loro nuovo lavoro in studio intitolato Gilgamesh, terzo full-length e primo sotto l’egida della M-Theory Audio. Un concept album ambizioso, ispirato alla figura epica del re di Uruk, ma che non si limita alla mitologia mesopotamica: tra le tracce troviamo riferimenti anche a Icaro, Odisseo e altri archetipi del viaggio, della caduta e della rinascita.

La proposta sonora si inserisce nel filone del progressive metal moderno con forti elementi djent, senza però cedere al tecnicismo sterile. I brani sono relativamente compatti (quasi tutti sotto i cinque minuti), ma densissimi: riff potenti, groove marcati, voci che alternano registri growl e clean, il tutto condito da atmosfere epiche e talvolta cinematiche. A impreziosire il disco troviamo anche la partecipazione di Laura Guldemond (Burning Witches), Yossi Sassi (Orphaned Land) e Dmitry Kim (ex-Jinjer), che aggiungono spessore senza mai rubare la scena.

Il punto di forza di Gilgamesh è proprio questo: equilibrio. Tra aggressività e melodia, tra narrazione e impatto, tra ambizione e controllo. La produzione (curata dallo stesso Kim, con master a cura di Jay Ruston) è potente, limpida e professionale. Ogni dettaglio, ogni atmosfera, trova il suo spazio.

Tra i brani migliori segnaliamo “Icarus”, “Odysseus”, “Avatar” e ovviamente la title-track. Tutti pezzi che rappresentano bene l’identità della band: potente ma elegante, moderna ma legata a una dimensione mitica che va oltre la musica.

Certo, non tutto è perfetto: alcune soluzioni stilistiche suonano familiari, e chi cerca suite da dieci minuti alla Dream Theater potrebbe restare parzialmente deluso. Ma i Korypheus non cercano di imitare nessuno: seguono una strada personale, e con Gilgamesh mostrano di avere idee chiare, gusto e un’identità definita.

Un album consigliato agli amanti del prog metal moderno, ai fan di band come Jinjer, Haken, Gojira, Leprous, e a chi cerca musica che abbia tanto da dire, sia sul piano musicale che concettuale.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.