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2004: i Convergence, dopo un periodo di crisi, pubblicano “Points of View”, disco che ci fa pensare ad una meritatissima nascita per questo combo… Ecco a voi l’intervista che la band ci ha lasciato in questi ultimi giorni, ha risposto alle nostre domande il batterista Michelangelo Naldini.
Visto che non siete mai stati intervistati da Entrate Parallele, qualche riga di presentazione ci pare d’obbligo…
Ciao a tutti, noi siamo i Convergence, bastano due parole per descrivere la nostra musica: diversità e sperimentazione. Se cercate questo nella musica allora forse avete trovato il gruppo che fa per voi, non vi resta che ascoltare il nostro cd e giudicare da voi.
Dalla vostra biografia si legge che i Convergence hanno un passato death melodico. Come mai avete abbandonato queste strade (anche se della formazione originale c’è il solo Giacomo)? Cosa vi ha spinto a dare una svolta più “soft” alla musica? Forse nuove influenze?
Sicuramente nuove influenze! Dalla prima incarnazione della band a questa, come hai ricordato tu, è rimasto solo Giacomo. Diciamo che l’ispirazione ed il cervello dei Convergence è proprio lui, e visto che in questi anni i suoi ascolti sono molto cambiati anche il sound della band è mutato. Inoltre ognuno dei nuovi componenti ha portato influenze disparate che hanno contribuito a plasmare il nuovo sound della band.
Quanto tempo avete impiegato nella produzione di “Points of View” ? Avete raggiunto pareri positivi?
La produzione di Points of view è stata molto curata, e diciamo che ha impegnato un anno della nostra vita, fra arrangiamento e registrazione. Tempo che si è rivelato speso molto bene, visto che abbiamo ottenuto moltissimi pareri positivi sia dalla stampa che dal pubblico.
Premesso che per il sottoscritto il vostro demo è per ora una delle cose più valide e dal potenziale elevato che ho sentito nell’underground italiano, non avete mai pensato di avere tra le mani un disco che può sfondare, soprattutto grazie all’eterogeneità della musica presente?
Ti ringrazio molto, è sempre bello ricevere complimenti come il tuo! Non ci siamo mai montati la testa, anche se sappiamo di avere del materiale che potenzialmente può portarci al grande pubblico. Sappiamo che la strada è lunga e dura, e la stiamo prendendo con molta tranquillità, cercando soprattutto di divertirci.
Una parola sulla scena underground del nord Italia? La crisi c’è ancora o si inizia a vedere un piccolo spiraglio nel tunnel?
Secondo me a livello di band, non c’è mai stata crisi! Anzi, in questo momento c’è una quantità di bravissimi gruppi, da non far assolutamente sfigurare il nostro paese rispetto alle potenze straniere. A livello di locali, e di luoghi dove suonare, invece la situazione e molto meno rosea. Questo è dovuto anche alla crisi economica che sta colpendo il nostro paese. Molti locali, anche famosi, stanno chiudendo, ma soprattutto è il pubblico che è calato spaventosamente!
Avete avuto esperienze live importanti durante la vostra carriera, sia in Italia che all’estero?
Stiamo cominciare ad avere delle serate di spalla a gruppi grossi, e abbiamo girato molti locali, purtroppo però non siamo ancora andati all’estero, anche se stiamo cercando di organizzare qualcosa in Germania per questa estate. Anzi ti segnalo che il 9 aprile apriremo al Rock Planet di Pinarella per gli Exilia, grandissimo gruppo Italiano, che ultimamente ha fatto da spalla ai Rammstein in tutta Europa e si sta facendo spazio anche in Italia.
“Points of View” è del 2004… avete progetti nel breve periodo (nuovo demo, primo full lenght) o dedicherete anima e corpo all’attività live?
Per noi “Points of View” è il primo full lenght, visto che contiene 10 pezzi, chiaramente non avendo un’etichetta è da considerarsi come un demo o un autoproduzione. Proprio per questo il nostro obiettivo per ora è ricercare un contratto di distribuzione e discografico. Inoltre ci stiamo dedicando ad un intensa attività live.
Di recente è stata approvato il Patto di Sanremo, che punta a tagliare le gambe a coloro che usufruiscono del p2p. Che opinione avete a riguardo (sia sul discorso p2p che del Patto di Sanremo)?
Mi dispiace ma purtroppo, non ho sentito niente del patto di Sanremo, però per quanto riguarda i p2p ti posso dire che sono un mezzo di diffusione fondamentale, ma hanno bisogno di una limitazione, se no si rischia di danneggiare i gruppi e la musica piuttosto che aiutarli. E’ come cercare di riempire una bottiglia da un rubinetto, aperto al massimo, molta acqua viane persa e sprecata.
Le ultime righe di solito le lasciamo alla band per i vari saluti, messaggi pubblicitari e subliminali ( :D ).
Grazie tante ad Entrate Parallele per lo spazio che ci avete riservato. Invito tutti i vostri utenti a visitare il nostro sito www.convergence.it e a venirci a vedere dal vivo. Ciao a tutti! Rock on!
Da parte nostra, in bocca al lupo per i Convergence!