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Citando la sua straordinaria Rock Opera divisa in tre parti, dobbiamo dire che lui “Genius” lo è certamente. Polistrumentista, capace di radunare attorno a se’ una moltitudine di artisti del calibro di Jorn Lande, DC Cooper, Oliver Hartmann, Daniel Gildenlow solo per citarne alcuni, Daniele Liverani è uno degli artisti italiani più rappresentativi all’estero.
EP ha intervistato Daniele trovando un artista loquace e alla mano che ci ha raccontato davvero tantissime cose anticipando anche i prossimi progetti futuri. A voi il piacere della lettura!
Ciao Daniele, innanzitutto ti ringrazio per il tempo che ci dedichi per questa intervista, e subito inizio con l’interrogatorio :) :
D:Grazie a te per il supporto!
Background classico, grande talento alla chitarra e ad altri strumenti, ottimo compositore, anche se può sembrarti restrittivo in quale “ruolo” meglio ti individui?
D:Direi che sono nato come tastierista, anche se la chitarra e’ stata la responsabile del mio avvicinamento al rock/metal….ma se dovessi dirti uno strumento principale farei proprio fatica…mi dispiace!
L’album è in giro da alcune settimane, ci sono già in giro tante recensioni e tanti commenti. Soddisfano tutti le tue aspettative?
D:Mi sembra che ci sia stata una ottima ricezione…come al solito e’ difficile accontentare tutti, ma sono molto soddisfatto dalla prime reazioni che ho letto in giro…
Scrivere e comporre la rock opera “Genius” nella sua totalità deve essere stato un lavoro non poco impegnativo, se poi calcoliamo una partecipazione di una trentina di singers diversi e sparsi nel mondo possiamo avere una idea della difficoltà di raggiungere l’obiettivo finale in fase compositiva-realizzativa. La tecnologia di oggi aiuta molto per potersi scambiare materiali e tenersi in contatto, 10-20 anni fa un progetto del genere sarebbe stato impensabile, non credi?
D:Hai ragione, l’idea di radunare tutti i cantanti in un solo studio e’ stata infatti scartata quasi da subito, vista la quasi impossibilita’ di far combaciare gli impegni di tutti i cantanti ed inoltre i costi di viaggio, vitto e alloggio sarebbero stati esorbitanti. Lo stesso sarebbe stato se avessi dovuto viaggiare su e giu’ per il pianeta per seguire di persona le registrazioni…
Quindi una volta completata la musica e gli spartiti-testi abbiamo organizzato per ogni cantante delle sessioni di registrazione presso i loro studi abituali dove di solito riprendevano le voci dei loro progetti.
Ho preso contatti con tutti i vari produttori che avrebbero gestito le registrazioni per accordarsi sui formati e sui dettagli tecnici ed ho inviato loro le basi necessarie per le riprese.
Ho discusso poi le parti con i singers per ore al telefono e ho cercato di spiegare quello che volevo da loro per far sì che il tutto avesse un senso.. a livello interpretativo, fermo restando che comunque ognuno di loro e’ stato libero di caratterizzare il proprio personaggio immettendo il proprio stile e anche numerosi arrangiamenti e proposte che ho sempre accettato e favorito.
Diciamo che questo processo ha permesso di registrare tutte le parti vocali con grande cura, in quanto ogni singer ha tenuto le registrazioni in caldo per molto e ha avuto la possibilità di migliorare e reintervenire su alcuni parti in duetto o in coro in piu’ stadi.
Il tutto e’ stato coordinato da me via internet e con innumerevoli spedizioni, ogni cantante mi mandava via internet files mp3 delle loro registrazioni e cosi’ in tempo reale potevamo discutere telefonicamente e decidere assieme se era tutto ok.
In molti casi io raccoglievo tutte le tracce che mi arrivavano e le aggiungevo al progetto principale estraendone mix preliminari aggiornati di volta in volta che rimandavo poi ai vari cantanti che erano in grado di aggiustare le proprie parti alla luce di quelle degli altri.
Diciamo che il tutto e’ nato pian piano e il mosaico prendeva forma traccia dopo traccia. Questo ha reso possibile un grande lavoro di rifinitura in quanto i singers tenevano le tracce e potevano comodamente aggiustare il tutto con qualche registrazione ogni tanto tenendo tutto disponibile nel loro studio.
Credo che l’intera trilogia abbia giovato molto di questo metodo di composizione, in quanto credo che ultimare tutto in studio con i giorni contati e l’acqua alla gola sarebbe stato molto piu’ sbrigativo e meno curato.
Ho inoltre effettuato una grande postproduzione per limare il tutto e sincronizzare le parti vocali perfettamente con la musica e i cori…
volevo che fosse tutto perfetto!
Ricollegandomi alla domanda sopra, molti voci note hanno partecipato al tuo progetto. E’ stato, diciamo, facile convincere questi cantanti o con alcuni ci sono stati dei problemi o magari dei rifiuti? E, senza nulla togliere agli altri o crear polemica, c’è o ci sono dei singers con i quali ti sei trovato meglio o ti sei tenuto maggiormente in contatto magari in vista di progetti futuri?
D:Direi che e’ andata molto bene con tutti in generale, sono rimasto in contatto con Steve Walsh per molto, ed abbiamo anche fatto un disco assieme, il primo Khymera. Un’altro incontro fortunato e’ stato quello con Hartmann.. che poi ha cantato nel terzo album degli Empty Tremor e in “Genius episode 1”, ed ha curato i cori di Genius episode 2 e 3.
Rifiuti tanti ovviamente visto il numero di cantanti che sono stati vagliati… per vari motivi, di scheduling o anche artistici/businnes, ma chi ha accettato lo ha fatto da subito devo dire, non ho dovuto penare molto per convincere nessuno.
Ho avuto il piacere e l’onore di poter ascoltare e recensire il terzo capitolo. Eccezionale. Ho una curiosità però: hai composto le canzoni e poi pensato a quali singer “abbinarle” oppure conoscendo di già le caratteristiche e lo stile dei vari cantanti hai cercato di forgiare certi pezzi per usufruire al meglio delle interpretazioni del cantante a cui le avresti abbinate? Ti faccio questa domanda perchè sono un grande estimatore di Lande e sentendolo cantare sul tuo album subito ho pensato che per quei pezzi solo lui sarebbe stato il cantante ideale. Idem per gli altri pezzi e gli altri singers.
D:Le parti vocali erano gia’ state composte e registrate in versione preproduzione da un cast di cantanti locali prima che arrivasse il contratto con Frontiers, quindi non ho scritto liriche apposta per i cantanti definivi, ho dovuto fare il contrario, cioe’ cercare il singer piu’ appropriato per la parte gia preesistente.
Questo penso che sia andato a vantaggio della originalita’ dell’opera a mio parere, in quanto sicuramente non ho composto linee vocali essendo influenzato e immaginando gia’ il singer definitivo.
Questo ha fatto sì che le parti da me create riuscissero molto diverse dalle tipiche liriche che i guest singers cantavano di solito nei loro lavori, penso che se avessi scritto le melodie e i testi dopo aver appreso chi li avrebbe cantati sarei stato inevitabilmente influenzato da tutto cio’ che avevo gia’ ascoltato di loro, penso che sia stato molto meglio comporre in maniera libera, concentrandomi sulla parte senza avere in mente nessun particolare cantante che avrebbe dovuto cantarla.
E’ chiaro che poi nella scelta dei cantanti ho dovuto tener conto di che tipo di parte andavo ad assegnare, per quanto riguarda lo stile, il temperamento del personaggio e soprattutto dell’estensione richiesta per le partiture vocali… Ma fortunatamente ho trovato un cast complessivamente vincente, sono molto contento di come sono stati interpretati i personaggi e penso che tutti i singer siano piu’ o meno azzeccati per i rispettivi personaggi.
Ora una domanda che avrai sentito mille volte e mi scuso in anticipo. Rock Opera in tre capitoli, vari ospiti al microfono, subito scatta il paragone molesto ad altre produzioni come ad esempio il progetto Avantasia di Sammett, le produzioni Ayreon, Nostradamus di Kotzev. Dal mio punto di vista ci può stare un accostamento ma nel tuo progetto ho potuto notare una matrice maggiormente rock-progressive, meno sinfonica e meno “pomposa ” delle altre opere sopra citate. Spero di essere nel giusto.
D:Direi che hai ragione. L’accostamento e’ ovvio visto la natura del progetto, anche se credo che Genius Rock Opera sia quello che ha il taglio piu’ progressive di tutti quanti in generale. Non devi scusarti, in quanto e’ una domanda quasi ovvia…
Tra i vari personaggi che popolano la dimensione onirica di cui tratta la tua opera ce ne è uno nel quale ti identifichi maggiormente?
D:Sicuramente Twinspirit32…
Un tuo illustre collega, Alex Masi, per “cercar miglior fortuna” è diciamo emigrato negli States. Tu invece rimani in Italia. Da noi è così difficile ritagliarsi uno spazio per farsi conoscere e riconoscere i propri meriti?
D:Diciamo che e’ difficile anche negli States, non credere. Ad ogni modo sono riuscito a realizzare quello che volevo bene o male anche dall’ Italia…credo che molto si sia spostato in Europa a livello di music business ultimamente… soprattutto per il genere prog che io amo.
Per il futuro ci puoi anticipare qualcosa riguardo ai tuoi lavori o è ancora top secret :) ?
D:Dopo aver ufficialmente lasciato la formazione Empty Tremor qualche mese fa, per il 2007, oltre a Genius Episode 3 e al nuovo Khymera previsto per la seconda meta’ dell’anno, sono in preparazione altri 2 progetti/line ups: TWINSPIRITS e COSMICS, entrambi previsti per il 2007 su Lion Music/Finlandia.
Twinspirits, previsto per Giugno su Lion Music con l’album “The Music That Will Heal The World”, e’ una nuova formazione che ho messo assieme, con la quale intendo proseguire la vena compositiva dei 3 Genius albums (mi occupo infatti del songwriting), in una situazione piu’ band oriented, anche con l’ottica di uscire finalmente dalle studio e portare dal vivo la mia musica.
Abbiamo nella line up musicisti che collaborano con me da tanto tempo oramai come Dario Ciccioni alla batteria e Tommy Ermolli alle chitarre, piu’ l’interessante new entry al basso di Alberto Rigoni e alla voce di Soren Adamsen dalla Danimarca, un grande cantante a mio parere che possiede una versatilita’ incredibile a livello stilistico…
Per quanto riguarda i COSMICS, si tratta di una formazione strumentale che ho messo assieme che vedra’ Virgil Donati alla batteria, io alle tastiere, Tommy Ermolli alle chitarre e Rufus Philpot al basso(Planet X)… Ho scritto un disco strumentale per questa formazione che si intitolera’ “The Cosmic Year”… un prog experimental album con il quale ho sperimentato molto, soprattutto a livello di struttura ritmica, avendo appunto la possibilita’ di lavorare con Virgil per la stesura delle batterie…
Ovviamente ho intenzione di portare avanti queste due nuove situazioni anche con release future…
Come vedi non avrò tempo per annoiarmi!!
L’intervista è finita, ti ringrazio per il tempo concessoci e come ultima domanda ti lascio spazio per scrivere un saluto e una dedica ai nostri lettori ed ai tuoi fans.
D:Un saluto a tutti i lettori di www.entrateparallele.it, un grazie di cuore a tutti coloro che hanno trovato il tempo per ascoltare la mia musica… e anche a chi non l’ha trovato.
Sito ufficiale : www.danieleliverani.com – www.geniusrockopera.com
Etichetta : www.frontiers.it
Immagini prese dai siti ufficiali dell’artista.
Domande realizzate da Maurizio ” Mauri_B” Buffi.