The Dogma


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23 marzo 2006, ad Ancona è previsto il release party dei The Dogma, che sono ad oggi l’unico gruppo italiano presente al grandioso Wacken Open Air in Germania ai primi di agosto prossimo. L’affluenza di gente al concerto di Ancona è ottima, i cinque ragazzi con tanto di coro eseguono un buon concerto suonando tanti pezzi di “Black Roses” e facendo anche un intermezzo acustico con la dolce ballad “Mary Ann”, anche se qualche leggero inconveniente tecnico impedisce di mettere la ciliegina sulla torta ad una serata comunque speciale. La presenza dei discografici tedeschi della Drakkar Records dimostra quanto essi siano professionali e quanto ci tengano ad assistere i ragazzi. A fine concerto i The Dogma, nelle persone di Cosimo Binetti (chitarra), Daniele Santori (voce) e Stefano Smeriglio (tastiere) si sono prestati ad una lunghissima chiaccherata che vi riportiamo in esclusiva qui di seguito.
Mettetevi seduti e comodi a leggerla, perchè non siamo stati affatto brevi!

Ho letto, dalle vostre biografie in rete, che vi siete formati nel 1999, poi il mini “Symphonies of love and hate” del 2002 ottimamente accolto, e nel 2005 contratto con la Drakkar per l’album nuovo con grande promozione a livello europeo.
Pare un’ascesa verticale, ma so che avete avuto qualche problema dopo l’uscita del mini. Volete raccontarci qualcosa a riguardo?

(Cosimo) Allora, non è che abbiamo avuto proprio dei problemi, nel senso che il nostro “Symphonies of love and hate” fortunatamente ha venduto più di tremila copie, che per essere un demo è abbastanza un record, la nostra fortuna è stata che abbiamo spedito “Symphonies of love and hate” un po’ dappertutto e parecchie case discografiche in parecchie nazioni hanno acquistato il cd, in Germania, negli Stati Uniti, in Giappone, insomma ha avuto un discreto successo. A seguito di questo diciamo che abbiamo avuto un contratto discografico di cui, in questo momento, preferirei non parlare e credo che il gruppo stesso preferirebbe non parlarne, perchè è un brutto ricordo e per un problema legale preferiamo tacere perchè ci hanno trattati veramente male. Più che trattato male, diciamo che non hanno rispettato accordi che c’erano sul contratto, non stiamo qui a dire quale casa discografica. E il problema è stato principalmente, che noi volevamo delle date. La Drakkar ci ha saputo dare delle date. Quando il nostro contratto non è andato a buon fine, con questa etichetta italiana, abbiamo ripreso a spedire in giro altro materiale e la Drakkar si è mostrata interessata anche se con lei eravamo già in contatto, in Germania ci conosceva già parecchia gente, per dire il fatto che il nostro vecchio demo è stato venduto in modo particolare in Germania. La Drakkar ci ha subito accolti nella maniera più giusta. Sicuramente migliore e più seria di come ci aveva accolti l’etichetta italiana. Diciamo che non abbiamo avuto problemi, ritornando alla tua domanda, subito dopo l’uscita del demo, ma più che altro li abbiamo avuti per la pubblicazione dell’album, che comunque non è lo stesso che la Drakkar produce, nel senso che i pezzi sono differenti, e sopratutto è differente la produzione, in quanto la registrazione precedente era una registrazione fatta in Italia, mentre la registrazione effettuata con la Drakkar si è svolta ai Woodhouse Studios, con Siggi Bemm e Mike Terrana alla batteria in modo migliore, insomma, e tutto il materiale che avevamo prima lo abbiamo praticamente scartato. Il gruppo nel frattempo è cresciuto e quindi abbiamo deciso di registrare i nuovi brani.
(Daniele) Ci teniamo a precisare questo perchè purtroppo su internet girano dei brani che non corrispondono ai brani di “Black Roses”, quindi ci teniamo a dire a tutti quelli che hanno scaricato questi fantomatici brani di “Black Roses” di ascoltare il nuovo disco e di giudicare effettivamente come suonino i nostri brani e quale sia il reale valore del vero “Black Roses”.
(Cosimo) .. o di ascoltare i samples che si possono scaricare dal nostro sito www.thedogma.net per confrontare le due registrazioni.

Tra l’altro, piccola precisazione avvenuta a microfono spento, abbiamo appreso dai ragazzi che Mike Terrana ha suonato TUTTI i pezzi di “Black Roses” a causa di un incidente avvenuto al batterista dei The Dogma poco tempo prima della partenza per gli studi tedeschi. Mike ha voluto che gli venisse spedito qualche brano per giudicare la proposta dei ragazzi, evidentemente gli sono piaciuti e si è messo al servizio della band con la sua consueta professionalità.

Dopo aver sentito il vostro vecchio mini, tra l’altro splendido, mi aspettavo qualcosa di simile da “Black Roses”, invece ho notato una decisa virata verso una sorta di gothic metal comunque difficilmente classificabile, dato che mantiene radici power ed heavy. Raccontaci come è nato “Black Roses”.

(Cosimo) C’è da dire che il nostro demo è del 2002 e il nostro album è del 2006, sono passati quattro anni, la band è maturata parecchio, le influenze musicali che noi abbiamo sono molto varie, quello che i Dogma propongono non è mai qualcosa di sicuro e ben definito in quanto tra di noi musicalmente siamo molto differenti e riusciamo comunque, tutti insieme a trovare un groove, un feeling comune sebbene Daniele ascolti principalmente l’heavy ottantiano e il gothic, Stefano più il prog, prog power, numetal, o comunque dove c’è sperimentazione, io ascolto più l’hard rock ottantiano, il rock and roll, l’heavy metal in generale. Ti parlo di noi tre perchè siamo quelli che maggiormente contribuiscono alla realizzazione del songwriting finale.
E’ difficile poter dire come sarà il nostro prossimo album, di quale genere musicale sarà, perchè di influenze ne abbiamo talmente tante che è normale che, come dici tu, si siano potuto sentire all’interno di “Black Roses” cose abbastanza differenti, pezzi più gothic o brani più power.
La cosa positiva, a mio modesto parere, è che abbiamo cercato di dare uno stile al tutto, cercando di dare una nostra impronta al songwriting, rendendolo un po’ più originale e diverso da quello dei soliti gruppi che fanno heavy. Questa almeno è la mia personale opinione riguardo alla nuova musica che i The Dogma hanno affrontato.

Avete registrato nei prestigiosi Woodhouse Studios tedeschi, dove hanno registrato i “mostri sacri” del gothic rock e del gothic metal, ( Tiamat, The Gathering, Theatre of Thragedy, Lacuna Coil, Moonspell, Sentenced, .. ) questo ha influito sul risultato finale del vostro album, contribuendo magari a farlo più “oscuro” ?

(Stefano) per quanto riguarda la registrazione, diciamo che siamo andati in studio sicuramente con le idee molto chiare, come accennava prima Cosimo erano passati quattro anni dal demo e la nostra maturazione da allora era avvenuta. Però la svolta decisiva è sicuramente avvenuta con l’impronta decisiva di Siggi Bemm e dei Woodhouse, a tal proposito vorrei ringraziare di cuore i Moonspell, che stavano registrando ai Woodhouse nello stesso periodo in cui registravamo noi, e che hanno partecipato alla registrazione dei cori di “Ghost of War”. Sono stati veramente dei grandi. Poi ricordo ancora l’apporto fondamentale di Mike Terrana, che in sede di registrazione ci ha messo del suo e che per noi ha voluto dire tantissimo. Per quanto riguarda la produzione, con i Woodhouse ci siamo avvalsi di una produzione più che professionale, anche per quanto riguarda le scelte del sound Siggi ci ha dato veramente una grossa mano, perchè è riuscito a capire perfettamente quali erano le intenzioni della band e sopratutto, in base al genere che suoniamo, devo dire che è riuscito veramente a tirare fuori il massimo da ogni strumento e da ognuno di noi.

Lo splendido disegno della vostra cover è di uno dei migliori disegnatori in campo Metal, Andreas Marschall. Come è nata l’idea di questa immagine, che a mio parere si adatta perfettamente alla matrice “noir” dei vostri pezzi?

(Daniele) Confermo quello che hai detto, Andreas Marschall anche io lo considero uno dei migliori disegnatori di cover in campo metal, posso citare che ha lavorato con King Diamond, con Udo, ed è famosissimo per i lavori con i Blind Guardian. E’ stato davvero un onore lavorare con lui e difatti ringraziamo l’etichetta che ci ha messo a disposizione un disegnatore di tale portata. Come hai detto tu penso che l’immagine, molto “noir”, si sposi davvero molto bene con il nostro tipo di sound!

Ma il tema è stato scelto da voi oppure suggerito dall’etichetta?

(Daniele) Tutti insieme, con la casa discografica, ci siamo seduti ad un tavolo, ci siamo trovati a parlare di questa cover cercando di capire cosa potesse rappresentare al meglio la nostra musica. Alla fine è saltata fuori questa idea che è abbastanza originale, un po’ inusuale, devo dire, rappresenta bene la nostra musica, c’è un contrasto fra la tristezza che i soggetti esprimono, la ragazza che piange e questo sbuffare dello sposo, e il fatto che il giorno del matrimonio dovrebbe essere un giorno di felicità. E’ un po’ come il contrasto del titolo “Black Roses”, la rosa è il fiore dell’Amore, mentre il nero rappresenta qualcosa di oscuro, il colore se vogliamo della morte, della tristezza, questo gioco di contrasti pensiamo riesca un po’ anche a disorientare l’ascoltatore, che è quello che cerchiamo noi con la nostra musica, ovvero mescolare generi dando sempre e comunque spazio al nostro cuore e al nostro estro, senza doverci per forza sempre catalogare in classificazioni predefinite. Un immagine così penso sposi bene l’idea del nostro sound anche per questo.

Altro grande punto a favore di “Black Roses” è il connubio tra il vostro lavoro, quello della filarmonica marchigiana e il coro lirico di San Cosma. Ci saranno le possibilità di vedere la cosa anche in campo live, con le dovute proporzioni? (Al release party di stasera, tra l’altro, ha partecipato anche un vero coro, piazzato proprio dietro il palco, alle spalle dei ragazzi che suonavano n.d.r.)

(Stefano) Per quanto riguarda le registrazioni ci siamo avvalsi della filarmonica di Ancona, supportata poi da un’ulteriore filarmonica, la Indigo di Dortmund. E’ stata un’esperienza bellissima scrivere le partiture per l’orchestra e per gli archi, un quartetto d’archi vero e proprio. Anche per il coro abbiamo preferito utilizzarne uno vero e proprio senza usare quelli da tastiera o dei vari programmi per pc utilizzati ormai troppo spesso. Questo da’ sicuramente un tocco più lirico, più superbo a tutti i pezzi. Per quanto riguarda le esibizioni dal vivo anche stasera, come hai potuto vedere, ci siamo avvalsi di un coro vero e proprio, non quello utilizzato sul cd ma un coro altrettanto valido, per eventuali date estere diciamo che è previsto l’utilizzo di sample, il batterista suonerà puramente a click, il tutto per riprodurre dal vivo il coro, l’atmosfera e la voce lirica femminile. Questo sicuramente è fondamentale per noi riprodurlo dal vivo, perchè per noi è una parte importantissima della nostra musica.

Continuiamo a parlare di live. Ad oggi siete l’unico gruppo italiano presente al Wacken. A parte i complimenti dovuti e meritati, come avete accolto la notizia?

(Cosimo) Dunque, grazie innanzitutto per i “complimenti dovuti e meritati”, ovviamente siamo stati più che felici quando abbiamo appreso la notizia che avremmo suonato al Wacken, però ci teniamo a precisare che noi abbiamo lavorato tantissimo per questo album, perchè magari qualcuno può pensare che non sia meritato per noi il passaggio al Wacken, in quanto è la nostra etichetta ad averci procurato la data. Ripeto comunque che abbiamo avuto un grosso succeso in Germania, siamo stati top album in quasi tutti i giornali tedeschi e in Germania ci hanno considerati tantissimo. Diciamo quindi che per loro non è stato difficile darci modo di suonare al Wacken, noi comunque, ripeto, abbiamo lavorato davvero tanto per “Black Roses” e penso che il tutto ce lo siamo un minimo meritato, abbiamo lavorato tantissimo per gli arrangiamenti, tantissimo per il songwriting, per registrare l’orchestra, siamo stati un mese e mezzo in Germania in studio e credo che alla fine di sudore ne abbiamo buttato davvero tanto. Credo che il fatto che i tedeschi ci abbiano apprezzato così tanto sia stata una cosa davvero positiva, qua in Italia parecchi possono pensare male riguardo al fatto che, ancora prima che esca il disco, una band abbia già la possibilità di suonare al Wacken, io ho ricevuto dall’etichetta tutti i giornali e ci hanno dato tutti il massimo dei voti, siamo pieni di tedeschi che ci scrivono continuamente, la cosa ci fa tanto felici ma, ribadisco, è sicuramente questo il motivo principale per cui non ci sono state praticamente difficoltà ne’ a trovare il contratto ne’ a farci suonare in questo grande festival europeo.

Voi siete sotto contratto con la tedesca Drakkar Records, suonerete al più prestigioso festival metal europeo in Germania e avete registrato il disco a Dortmund. Quali sono le differenze che saltano subito all’occhio tra la mentalità degli addetti ai lavori italiani e quelli tedeschi?

(Daniele) Parto col ringraziare gli altri che mi fanno rispondere a questa domanda, eheh.. innanzitutto diciamo di sì, c’è una differenza di mentalità, anche se voglio spezzare una lancia a favore della scena italiana, perchè in Germania il metal ha un mercato vero e proprio, non è una cosa di nicchia come in Italia, quindi è ovvio che in Germania ci siano maggiori investimenti, e sappiamo che i maggiori investimenti ci sono dove vendi di più. Non bisogna parlar male della scena italiana per partito preso perchè ci sono minori possibilità da parte degli addetti ai lavori. Come ti dicevo prima, non vogliamo fare nomi, ma la nostra esperienza con alcuni individui e ci teniamo a sottolineare ALCUNI, di certo non tutta la scena discografica metal italiana, non è stata positiva e non ci siamo per nulla trovati bene. In Germania abbiamo trovato serietà, abbiamo trovato tempi molto più rapidi, abbiamo firmato il contratto e ci hanno detto “ok, si registra il giorno x” e il giorno x si è registrato, ci hanno detto “il tour parte il giorno x” e parte il giorno x. Poi ci sono i classici luoghi comuni, si dice che gli italiani sono molto lenti, tendono sempre a rimandare, mentre i tedeschi sono sempre precisi, ed abbiamo notato che tendenzialmente è una cosa vera. Ripeto dunque, maggiore professionalità derivante sicuramente anche dal maggior budget.
Una piccola critica, spero costruttiva, se vogliamo farla, riguarda i fan della musica metal italiana. Basta vedere i recenti episodi avvenuti all’ultimo Gods of Metal, mi riferisco ai Lacuna Coil, che è un gruppo italiano che è riuscito a portare il metal all’estero in maniera affermata, dopo i grandissimi Rhapsody che l’avevano già fatto circa un lustro fa. Ebbene abbiamo visto degli “individui”, diciamo così perchè non voglio essere offensivo, lanciare bottiglie e chiamare Cristina con termini non proprio eleganti, senza apparente motivo (secondo me “invidia” n.d.r.) perchè i Lacuna Coil sono senza dubbio uno dei migliori gruppi che noi abbiamo e la scena italiana va aiutata, è assurdo che ci siano italiani, ad un festival italiano, comportarsi così verso i propri connazionali. E’ un errore concettuale, forse il fan italiano del metal medio è convinto che una band che fa successo sia lì magari per raccomandazione. Cioè, una volta tanto che abbiamo una band italiana di talento che propone qualcosa perchè denigrarla? Una band italiana che fa successo non tarpa le ali alla scena, anzi, la aiuta a farla spiccare, finalmente, dopo anni e anni e anni. Con tutto il rispetto per i gruppi che hanno fatto la scena negli anni 80, considerando che l’Italia è un posto non adatto per un certo tipo di musica, questi gruppi hanno tutto il mio rispetto e tutto quello della band, ma non per questo dobbiamo denigrare i Lacuna Coil o altre realtà molto più forti dal punto di vista commerciale che spopolano all’estero e tengono alto il nostro nome.
A proposito di questo, un’altra importante differenza di mentalità tra gli ascoltatori di metal italiani e quelli tedeschi è che il metallaro italiano è settoriale, se ad esempio ascolta musica estrema e tu non suoni musica estrema per lui sei una merda, a prescindere che tu sia bravo a suonare, a prescindere dal fatto che tu venda o meno, mentre in Germania ti posso dire, essendo stato spesso a Wacken, che ti trovi davanti a ragazzi di tutte le età, con il loro classico giubbotto di jeans senza maniche tipico del metallaro teutonico, ricoperto di toppe, e ti trovi ad esempio le toppe Hammerfall, Immortal, Cannibal Corpse, Ac/Dc e Whitesnake.
(Cosimo) E’ quello che ribadisco anch’io, io e tutti gli altri del gruppo apprezziamo ogni genere del metal, sia quelli che suonano death metal, che quelli che fanno heavy, che quelli che fanno rock, io ad esempio ascolto anche i The Darkness, gli altri magari i Morbid Angel, i Deicide, i Carcass, ma sono anche appassionato di heavy ottantiano, e secondo me è la cosa più bella per una persona ascoltare più generi, cercare di capirli, di trarre emozioni sia dall’estremo sia dalla melodia più epica, fino a quella più fantasiosa, tipo l’hard rock ottantiano.

Ho letto sul vostro sito una nota ufficiale che avvisava della presenza in rete di “fake” riguardanti il vostro album. Come ti poni di fronte al download illegale, anche considerando che in Italia la reperibilità degli album metal è davvero scarsa?

(Cosimo) Di sicuro ti posso dire che sì, il download illegale c’è stato come dicevamo prima, ma in maniera errata, visto che l’album che gira in internet altro non è che delle nostre vecchie registrazioni. Tra l’altro la reperibilità di “Black Roses” per l’Italia non possiamo ancora purtroppo dirla, dato che non è ancora ufficialmente uscito ma uscirà il 31 marzo, quindi è un po’ presto per dirti se sarà reperibile effettivamente in tutti i negozi di dischi. Speriamo tutti che lo sia, dato che la Drakkar ha affidato la distribuzione in Italia alla Audioglobe, che è un buon distributore e noi tutti speriamo che “Black Roses” abbia un’ottima copertura.

Ho un paio di curiosità legate al vostro EP “Symphonies of love and hate”, pur essendo autoprodotto ho visto che nessuno dei pezzi è stato ri-registrato per “Black Roses”, inoltre non compare nemmeno sul vostro sito. Come mai questa scelta, considerando tra l’altro gli ottimi riscontri avuti? prevedete una ristampa?

(Cosimo) Effettivamente il nostro demo non compare nel nostro sito, ma non per una ragione valida, siamo ancora in fase di costruzione del sito ed è facile che venga aggiunto. Non so se ci sarà anche la possibilità di comprarlo, perchè non l’abbiamo più ristampato e non so neanche lo ristamperemo più, o se lo ristamperà la nostra etichetta, nel caso. In Italia purtroppo il demo è difficilmente reperibile, a differenza della Germania, però chi può mai dirlo che un giorno potremo ristamparlo, visto che il demo comunque ha una buona produzione e considerato il fatto che ha avuto un buon riscontro nella critica italiana e straniera. Potrebbe essere una bella chicca, per la gente che ci ha seguito e che ci continuerà a seguire nei prossimi album, o almeno io parlo per me, quando mi piace un gruppo cerco sempre di comprare tutto ciò che lo riguarda, anche i demo, e quando li trovo sono felicissimo, quindi “purtroppo” al momento sarà molto più facile trovarlo per i fan tedeschi rispetto a quelli italiani, però.. della ristampa in futuro se ne potrebbe davvero parlare!

Le domande sono terminate, ti chiedo solo se avete qualche anticipazione sul prossimo tour europeo. Per il resto, chiudi come vuoi e da parte di www.entrateparallele.it un grande in bocca al lupo e un ringraziamento per la vostra disponibilità.

(Daniele) Stiamo pianificando al momento il tour europeo, ancora non sappiamo a quale band verremo affiancati, per il momento suoneremo a qualche festival estivo, ce lo stanno dicendo proprio in questi giorni, l’unico confermato è Wacken, anzi, te lo dico ora in diretta, probabile che suoneremo anche ad un altro festival tedesco. Nei prossimi giorni comunque, appena sapremo qualcosa, saremo i primi a farlo sapere!
(Cosimo) Chiuderei il tutto ringraziando Alessio e Ivan per essere stati qui in questa serata, per aver gradito il nostro concerto (e anche la cena.. n.d.r.) e aver subìto i nostri rumori! e un saluto a tutti i lettori di www.entrateparallele!

Intervista realizzata da Alessio-Thor e da Ivan.
Un ringraziamento ai The Dogma per la loro disponibilità e allo staff del 500 Club di Ancona.

Sito ufficiale The Dogma: www.thedogma.net

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