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Ghiotta occasione per poter intervistare una band che ha contribuito da più di vent’anni alla nascita di un genere estremo come il grind. Precursori e geni ironici di questa violenta musica, gli inglesi Napalm Death si concedono per questa breve ma succosa intervista giusto prima di salire sul palco del Boulevard Rock Club di Misano Adriatico. Andiamo a scoprire un po’ di retroscena della band con un “Barney” Greenway, voce dei grinders inglesi, piuttosto tranquillo e socievole, disponibilissimo a rispondere alle nostre domande e incuriosito dai quesiti che riguardano non solo la musica, ma le mille sorprese belle e spiacevoli che fanno parte della vita.
Ciao Barney! Visto che abbiamo poco tempo iniziamo con il parlare del vostro ultimo disco. Risale ormai allo scorso anno anche se siete ancora in tour… com’è stato accolto dai fans?
Direi molto bene. Abbiamo naturalmente mantenuto lo stile tipico dei Napalm Death ed era garantito che i fans più accaniti avrebbero apprezzato. Dopo il tour non eravamo ancora pronti ad entrare in studio quindi abbiamo deciso di proseguire e fare altre date in giro per il mondo.
Qualcosa di pronto per il nuovo album?
Purtroppo no. Per ora ci concentriamo sui live e speriamo di tornare a comporre da gennaio qualcosa per il nuovo disco.
Alla fine ce l’avete fatta a suonare in Sicilia al Sikelian Hell Metal Fest. Ho sentito che ci sono stati molti problemi per garantire l’evento, ma alla fine tutto è stato confermato. Com’è andata?
Sì… suonare è stato bello e in Sicilia ci eravamo già stati. Questa volta il problema ha riguardato una mancanza di libertà di espressione che c’è al Sud del vostro paese. Non ho ancora ben capito se legato alla Chiesa cattolica troppo radicata o se c’è lo zampino della mafia. Mi rendo conto di non dover certo essere io a puntare il dito contro queste due realtà che sono ben presenti in certi posti, tuttavia è stata una questione già affrontata e piena di critiche molto pesanti per cui me ne tiro fuori visto che in fondo alla fine siamo riusciti lo stesso a suonare.
Qual’è il tuo ricordo più bello legato ai Napalm Death?
Ah beh… tantissimi ricordi. Niente di interessante o di particolarmente strano, magari ti annoierei, ma tutte le cose che abbiamo fatto non sono per niente stupide. Quando mi trovo a confrontarmi con il passato spero sempre di aver fatto qualcosa di buono, nella musica e in quello che faccio e pensando bene ad ogni situazione e ad ogni disco che abbiamo fatto riaffiorano ricordi indimenticabili.
Se dovessi diventare ricco e famoso ai livelli dei Metallica pensi che saresti ancora la stessa persona di oggi?
Assolutamente sì. Ritengo di aver potuto avere la prova nella vita di essere sempre stato me stesso in molteplici occasioni. Mi piacerebbe avere l’occasione di fare più beneficienza e avere la possibilità di fare qualcosa con la mia musica così come abbiamo già fatto in passato. Magari abbiamo fatto poco, ma abbiamo fatto quello che volevamo fare per aiutare chi aveva bisogno e ne vado orgoglioso.
Avrete suonato un po’ in tutto il mondo in palchi di piccoli club, così come in grandi stadi o arene. Cosa ne pensi della parte dei live? Dove vi piace suonare di più?
L’emozione è più forte sui grandi palchi senza dubbio, ma la possibilità di interagire con i fans e di fare uno show più energico e positivo è sicuramente nei piccoli club. Nei grandi festival ci sono molte persone che vanno a vedere i vari gruppi mentre nelle serate come quella di stasera sai che la maggior parte sono qui per noi ed è più gratificante suonare in questi palchi. Tuttavia ogni situazione è interessante a modo suo.
Chi è Barney nella vita privata fuori dai Napalm Death?
Posso tranquillamente dirti che sono la stessa persona, sono me stesso con i Napalm Death quanto lo sono al di fuori come puoi ben vedere. Faccio molte cose fuori dalla musica, ho i miei hobby e le mie passioni, ma per fortuna non lavoro e vivo con quello che riusciamo a fare con i Napalm, accontentandoci comunque di poco.
Molti membri dei Napalm Death hanno formato progetti paralleli fuori dalla band. Ce n’è qualcuno che ti piace particolarmente?
Ti dirò che mi piacciono molto gli Unseen Terror di Shane Embury dove però lui suona la batteria.
Avete due dischi che si chiamano “Leaders Not Followers”, ben due album di cover di artisti che immagino siano stati fonte di ispirazione per voi…
Sì esatto, sono tutti artisti che in un modo o nell’altro hanno influenzato i Napalm Death. Quella è la musica che ci piace e abbiamo voluto tributare quelle band a modo nostro, plasmando i pezzi come fossero stati scritti da noi. Il primo “Leaders” era una buona idea ma miserino per cui ci siamo trovati d’accordo a volerne fare una seconda parte più completa.
Siete tornati a suonare in una zona che conoscete bene, molto cara a Jesse Pintado. Lui era solito frequentare la Romagna e avete suonato spesso in Riviera..
Sì, Jesse era molto legato a Rimini per motivi personali. Ci è capitato spesso di suonare in questa zona e sono sempre contento di tornarci, anche se come è normale affiorano ricordi legati a Jesse che mi manca molto. Non era più nei Napalm Death quando è deceduto, ma è sempre stato un bravissimo ragazzo ed un grande amico. Abbiamo cercato di fare il possibile per stare vicino alla sua famiglia dopo la sua morte. Ancora oggi ci manca tantissimo.
Purtroppo manca poco all’esibizione e il tour manager è costretto a portarci via il nostro piacevolissimo Barney dalla nostra chiacchierata! Avremo sicuramente occasione di poterlo torchiare di nuovo su mille questioni, restate sintonizzati!
Sito ufficiale: www.napalmdeath.org
Myspace: www.myspace.com/napalmdeath