Visualizzazioni post:1707
Grazie alla webzine EntrateParallele, ma soprattutto all’infinita disponibilità e gentilezza dello staff, ho avuto l’occasione di intervistare il frontman di una fra le rock band più in vista dello scenario gothic – rock: sto parlando dei famosi “Helsinki Vampires”, i The 69 Eyes.
Dopo qualche tempo di attesa dominato da una piccola – e oserei dire legittima – agitazione, ecco che vedo Jyrki69 seduto ad un tavolino nel backstage, con i suoi caratteristici occhiali da sole, che, con aria tranquilla, osserva ciò che gli accade intorno, aspettando di essere intervistato.
Colgo quindi l’occasione per avvicinarmi a lui e presentarmi, ed ecco che dopo avermi accolto con un maccheronico “Come stai?” incominciamo la nostra tranquilla chiacchierata.
Ciao Jyrki! Iniziamo la nostra intervista parlando del tour: come sta andando?
Sta andando alla grande! Personalmente devo dire che sono un grande fan sia dei Crashdiet che degli Hardcore Superstar, ed è fantastico sentirli suonare ogni sera come è altrettanto grandioso essere in tour con loro; in passato abbiamo suonato con band come i Within Temptation e i Cradle of Filth e adesso abbiamo la possibilità di far parte di questo tour “glam – rock”, dove abbiamo capito che è tempo di slegarci per un momento dal cupo contesto che ci ha da sempre caratterizzato per immergerci in un’atmosfera un po’ più festosa qual è quella offerta dal glam – rock appunto; è tempo di goderci un po’ più la vita!
Il sound di “Back In Blood” mi riporta alla mente l’hard rock degli anni ’80, ma non avete dimenticato le atmosfere dark che vi hanno da sempre caratterizzato; cosa pensi del successo di questo album dopo circa due anni dalla sua uscita?
Si può definire “Back In Blood” come un definitivo rock album dei The 69 Eyes; lo abbiamo registrato ad Hollywood e abbiamo certamente voluto includere le nostre maggiori influenze provenienti da questa città, come gli LA Guns e i Guns ‘n’ Roses; c’è stato un piccolo salto nel passato, dal momento che i nostri primi due album hanno un sapore hard rock e sleaze metal; abbiamo avuto così modo di rivivere i nostri primi tempi, è stato molto cool!
C’è sempre tempo per andare avanti e fare qualcosa di totalmente diverso rispetto al passato, vedrete con il nostro nuovo album, stiamo già scrivendo qualche canzone!
All’Helldone Festival del 2009, che ha avuto luogo al Tavastia Club ad Helsinki, avete suonato totalmente in acustico: c’è stato qualche motivo preciso dietro questa scelta?
Per promuovere il nostro nuovo album “Back In Blood” abbiamo avuto modo di suonare in alcuni negozi di musica dove, per necessità di spazio, abbiamo proposto alcuni pezzi in acustico e devo dire che il pubblico che ha assistito alle nostre esibizioni ha apprezzato molto questa nostra scelta stilistica, così all’Helldone abbiamo deciso di proporre tutti i pezzi dell’album in acustico; da quel momento ai nostri concerti suoniamo sempre qualche pezzo totalmente unplugged, in cui si può sentire al meglio la mia voce, senza il trambusto della batteria.
Ok Jyrki, adesso facciamo un salto nel passato! Ti andrebbe di parlarmi delle origini dei 69 Eyes? Come vi siete conosciuti?
Eravamo semplicemente dei ragazzi che frequentavano gli stessi rock bar di Helsinki, ci siamo conosciuti perchè ci incontravamo sempre nello stesso posto a vedere le nostre rock bands preferite; alcuni di noi suonavano strumenti musicali, così un venerdì abbiamo deciso per gioco di provare a fare qualcosa insieme a casa di Timo ed ho pensato “Perchè no, potrei provare a cantare”, ed eccomi qua, a giocare ancora.
Nel 1999 avete lavorato con Ville Valo degli HIM in “Wasting The Dawn”. Mi parleresti di questa collaborazione?
A quel tempo Ville era un ragazzo molto giovane che aveva già una band ad Helsinki, ma aveva un forte desiderio di conoscere altri musicisti, così si è rivolto a noi dicendoci che se per caso avessimo avuto bisogno di una voce corale di sottofondo sarebbe stato felicissimo di aiutarci, così dopo aver ascoltato i demo che ci aveva dato siamo stati felici di coinvolgerlo in “Wasting The Dawn”, e abbiamo avuto così la possibilità di fare qualcosa di nuovo con un ragazzo così giovane ma allo stesso tempo pieno di talento.
Sempre parlando di collaborazioni, Bam Margera ha diretto il video di “Dead Girls Are Easy” ed è apparso in quello di “Dead And Gone”. Mi diresti come vi siete conosciuti e in che modo avete portato avanti il vostro rapporto?
Bam era spesso ad Helsinki ed era un nostro grande fan, anche se a dir la verità ci siamo incontrati per la prima volta a Parigi, ma non ricordo quando con precisione. L’ho trovato subito simpatico e ho saputo che aveva iniziato a girare video musicali per gli HIM, così gli ho chiesto se fosse disponibile a girare video per i The 69 Eyes; ha girato per noi il video di “Lost Boys” circa sei anni fa ed è stato molto divertente! Da quel momento ci siamo tenuti in contatto nel corso degli anni per girare altri video, che poi sono stati appunto “Dead Girls Are Easy” e “Dead And Gone” e ad essere sincero mi piacerebbe molto girare con lui in futuro, perchè è un ragazzo davvero divertente, che ha la capacità di trasformare i faticosi giorni di riprese in giorni di festa: con Bam il divertimento è sempre assicurato!
Adesso cambiamo argomento: i tuoi fan sanno della tua sensibilità nei confronti dell’infanzia, sei infatti l’ambasciatore finlandese dell’Unicef. Me ne parleresti?
Certamente! Come sarei capace di parlarti tutto il tempo di film vampireschi, di fumetti, o di rock’n’roll sono anche in grado di interessarmi totalmente ad altri ambiti! Perchè non cercare di fare qualcosa di buono per migliorare la situazione dei bambini del nostro pianeta? Non è così difficile: credo che se vuoi aiutare il mondo una via per farlo è quella di aderire all’Unicef. Sono del parere che ognuno nel suo piccolo possa fare qualcosa di buono.
Come avresti immaginato la tua vita senza i The 69 Eyes?
Ancora adesso posso vedere un futuro senza i The 69 Eyes; sai, non voglio finire a fare le stesse cose per il resto della mia vita, per quanto sia divertente e fico fare rock’n’roll dopo ventidue anni di carriera hai solo voglia di vivere una vita normale e tranquilla. Tutti noi vorremmo vivere una vita il più normale possibile.
Hai lavorato con i The 69 Eyes per circa vent’anni; se ti guardi indietro, sapresti dirmi qual è stato il tuo più grande successo, la tua più grande soddisfazione?
(ndr. lunga pausa di riflessione!) Qualsiasi cosa abbiamo fatto è stata sempre un successo; sai, con il passare degli anni ogni nostro lavoro è stato sempre meglio del precedente, voglio dire, abbiamo sempre progredito; la soddisfazione più grande è stata quella di essere un artista, di essere stato in grado di intrattenere il pubblico, mi rende felice pensare al fatto che i ragazzi che vanno a scuola o chi va al lavoro possa ascoltare con il proprio Ipod la nostra musica, avendo modo così di evadere dalla realtà; questa è la nostra più grande soddisfazione in generale, come lo sono i sorrisi della gente ai nostri concerti e i battiti delle mani al ritmo della nostra musica. E’ davvero fantastico essere qualcuno in grado di fare qualcosa di piacevole per gli altri.
Voci di corridoio dicono che il vostro prossimo album sarà dominato da un sound dance, con influenze provenienti da David Guetta e Tiesto. Cosa dovrebbero aspettarsi i vostri fans?
Sì, perchè no? Vedremo cosa succederà. Penso che sia tempo di lavorare su materiale totalmente nuovo; già in passato abbiamo avuto influenze “trance” e “club”, lo puoi vedere in “Blessed Be”. Se “Back In Blood” è stato il nostro capolavoro hard rock, perchè non provare a fare qualcosa di totalmente diverso? Sai, voglio che la gente balli con la mia musica… La prossima volta che suoneremo qui voglio vedervi tutti ballare!
Sito ufficiale: www.69eyes.com
Myspace: www.myspace.com/theofficial69eyes