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Non eravamo ancora entrati nel nuovo millennio quando la scintilla da cui sarebbero scaturiti i Fallen Fucking Angels prendeva forma per dar vita ad una storia ormai più che decennale, fondata sulla perseveranza del batterista Filippo “Butch” Belli, sulla quale ancora poggia. Una lunga gavetta, continui cambi di testimone dietro a tutti i ruoli, a parte per il già citato Butch che, sulle orme del proprio idolo Dan Beehler (primo paragone noto che salta in mente, confermato dalla biografia della band), decide di farsi carico anche delle linee vocali. Gavetta testimoniata inoltre dalla moltitudine di demo che compongono la discografia dei Nostri, a cui si aggiungono due studio album (“Fat Totalitarian Metal” ed “Everything Concernin’ Pork”) e questo freschissimo “Italian Restaurant”, terzo full length ancora una volta autoprodotto sotto l’egida della Slow Food Play Fast, affermazione e dichiarazione d’intento più che label vera e propria, ribadita anche nel testo del brano che dà il titolo al lavoro del quartetto toscano. Ciliegina sulla torta, il contributo dei ragazzi di Noisy Hours, trasmissione radiofonica del lecchese, che hanno offerto a titolo gratuito, animati dal loro classico spirito di supporto della scena underground italiana, fondi ed una mano nella distribuzione di “Italian Restaurant”.
In primis, è d’obbligo sottolineare come quest’album sia divertente e fluido, pur mantenendosi lontano da una certa “freschezza” compositiva, che non corrisponde al leit motiv dei Nostri. I FFA celebrano lo speed metal: citazioni di Exciter, Razor, Anvil, Agent Steel e compagnia cantante non fanno che ribadire il concetto espresso in musica, heavy metal di canadese/statunitense memoria saldamente ancorato ai gloriosi anni ’80 che furono, un concentrato di linguaggi ed espressioni sonore che non smetterà di inondare e sollazzare per trentacinque minuti abbondanti quanti non sono mai paghi di questo genere immortale e ben lungi dall’essere sepolto.
Un disco che mette “appetito” durante ed al termine dell’ascolto, a partire dall’artwork, volutamente scanzonato e nello stile della band (per la verità non particolarmente ricercato), che ritrae i ragazzi impegnati nella classica mangiata estiva stile sagra di paese (seppur si riesca a notare sullo sfondo un’immagine relativa ad un andamento di borsa, presumibilmente tedesco), per passare attraverso la titletrack (già pubblicata in precedenza sullo split “Versilian Tsunami”), “Roadpigs On The Highway”, dedicata alla passione per le nostre aree di servizio ed il cibo che offrono, dove non manca addirittura la comparsata di Andres “Gerre” Geremia, voce della thrash band più alcolica di sempre, i Tankard. Come non citare un inno al genere, “Ludicrous Speed”, con un ritornello che si stampa facilmente in testa, insieme a “B-Movie Mania”, divertente brano cantato nella nostra lingua madre con citazioni ai cosiddetti “trash” italiani degli 80s? E non dimentichiamo “I’m The Stopper”, qui nella versione in lingua inglese ma precedentemente apparsa su uno split su 7″ coi Longobardeath cantata in italiano. Una prova senza cali, un’avanzata metallica sorretta da partiture ritmiche sostenute ed incisive, riff classici ma dannatamente efficaci, melodie orecchiabili che riempiono tutte le tracce presenti arricchendole e completandole.
La qualità della registrazione si sposa perfettamente con la proposta, con una riuscita quasi live dei brani, comunque grezzi al punto giusto come richiede l’impronta dei Fallen Fucking Angels; non aspettatevi un risultato al pari degli standard attuali, che non si sarebbe rivelato vincente ne’ tantomeno adatto al contesto.
Non resta che rammentare quanto “Italian Restaurant” sia un album concepito da appassionati, che fanno dell’ironia la propria arma vincente, per altri appassionati, tralasciando il concetto di originalità senza alcun pudore. Un album che risulterà parecchio indigesto a quanti non vedono nulla di buono o salvabile nella riproposizione di cliché e nel percorrere sentieri già esplorati e rodati da migliaia di band. Poco importa: quando il risultato finale tiene piacevolmente incollati alle casse dello stereo si può soprassedere e supportare, a maggior ragione quando è una band italiana a fornire il pretesto! Un plauso ai Fallen Fucking Angels!
Tracklist:
1. Lost Over The Mountain
2. Annapurna
3. Italian Restaurant
4. Roadpigs On The Highway
5. Vega(n)azism
6. Ludicrous Speed
7. B-Movie Mania
8. Less But Better
9. I’m The Stopper
Line-up:
Filippo “Butch” Belli – Batteria, Voce
Leonardo Tomei – Basso
Stefano Giusti – Chitarra
Alberto “Mandibola” Moriani – Chitarra
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ASSOLUTAMENTE GRAZIE