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Tra i tanti gruppi che mi è capitato di recensire in questi anni ce ne sono stati parecchi dediti a generi particolari, ma non mi ero mai imbattuta in qualcuno che suonasse del folk’n’dustrial. É così che si definiscono i Viter, band ucraina piuttosto nuova (formatasi nel 2010) giunta alla sua prima pubblicazione. In realtà, il folk e l’industrial sono sempre andati a braccetto: basti pensare alla musica di alcuni importanti artisti neofolk come Death In June e Current 93, che affonda le radici proprio nel post-industrial degli anni ’80. Tuttavia, questa mescolanza di folk e industrial non può che far pensare ad un evidente contrasto: la musica folk è associata alla natura, alle tradizioni, alla calma, mentre l’industrial ricorda ambienti asettici e meccanizzati, un futuro anche lontano e i suoni spesso vogliono quasi infastidire, con una cacofonia voluta e cercata che ha poco a che vedere con il benessere interiore.
Dopo questa lunga premessa è giunto il momento di scoprire cosa si ottiene dall’unione di questi due elementi contrastanti.
In apertura del disco troviamo “Wool Fish Love”, molto soave e melodica, con potenti riff di chitarra solo in sottofondo, mentre a farla da padrone sono le melodie folkeggianti degli strumenti a fiato. “The Night Is So Moonlit” ha praticamente le stesse caratteristiche ed è un pezzo corposo, pulito e lineare, con una bella linea melodica cantata dall’altrettanto bella voce di Yulian Mystyk ed è secondo me il brano migliore di tutto il disco. “Marichka”, probabilmente dedicata a una donna (visti il titolo e il testo), ha ritmi più irregolari e chitarre più presenti, e si distacca un po’ dalle canzoni precedenti. Nonostante i cambi di tempo che appaiono imprevedibili, i Nostri sanno sempre dove andare a parare e che soluzioni adottare per dare un senso di continuità alla canzone, una caratteristica ammirevole in un gruppo nato da tre anni scarsi. “For The Fire”, per la quale è stato realizzato anche un videoclip, è molto ricca di pathos: insomma la classica canzone che in concerto rappresenta il momento di “raccoglimento”. “Springtime” è nuovamente un pezzo movimentato che però ho trovato un po’ troppo ripetitivo, mentre “Diving Deep” è la seconda ballata dell’album, molto delicata e che vede come protagonisti gli strumenti a fiato; molto bella anche “Cold & Frozen”, seguita da “Viter”, nella quale si amalgamano perfettamente le due anime del gruppo. Carina pure “Day Eats Day” e poi il disco si conclude con “Two Colors”, lenta e sognante.
Senz’altro una prima prova più che buona per i Viter: aspettiamo di sentire cosa ci riserveranno in futuro.
Tracklist:
1. Wool Fish Love
2. The Night Is So Moonlit
3. Marichka
4. For The Fire
5. Springtime
6. Diving Deep
7. Cold And Frozen
8. Viter
9. Day Eats Day
10. Two Colors
Line-up:
Yulian Mytsyk – voce, strumenti folk
Sviatoslav Adept – chitarra, cori, strumenti folk
Volodymyr Derecha – chitarra
Bohdan Potopalskyi – basso, cori
Olexandr Ignatov – tastiere
Sergiy Krasutsky – batteria, cori
Sito ufficiale: www.viter.org.ua
Facebook: www.facebook.com/faceviter
Etichetta Casus Belli Musica: www.casusbellimusica.com
Promozione Infektion PR – http://www.infektion.pt/pr