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Ritchie Blackmore – La biografia non autorizzata – Jerry Bloom
Ritchie Blackmore è da sempre considerato un personaggio difficile, quasi inavvicinabile, con un talento straordinario controbilanciato però da un egocentrismo assoluto.
Questa biografia (non autorizzata, ovviamente) ad opera di Jerry Bloom, responsabile della fanzine “More Black Than Purple” (http://www.moreblackthanpurple.co.uk/) e profondo conoscitore dell’artista ci mostra tutta la vita di Ritchie (aggiornata al 2006) dagli esordi fino al periodo più prossimo a noi. Dai primi passi nel mondo musicale in Inghilterra fino alla conquista degli States e ai tour in tutto il mondo, Jerry Bloom ci illustra la carriera del “Man In Black” Ritchie, chitarrista di fama assoluta che nel corso degli anni ha fondato i Deep Purple e li ha portati a creare le basi per il nascente mondo hard rock (prima) ed heavy metal (poi), prima di passare agli straordinari Rainbow con Ronnie James Dio, poi ancora Deep Purple, poi ancora Rainbow ed infine la quiete che pare essere stata raggiunta con i Blackmore’s Night della attuale compagna Candice Night, con i quali si dedica alla musica medievale quasi completamente acustica.
In mezzo alle varie formazioni Jerry Bloom ci mostra il lato più umano di Ritchie, i suoi scherzi continui, la sua passione per l’occulto e le sue attenzioni maniacali per la musica, assieme ai litigi, tanti, tantissimi, con un’infinità di personaggi come Ian Gillan, David Coverdale, Ronnie James Dio fino all’ultimo dei roadie. E poi ancora la passione per le donne e per il calcio oltre a tanti aneddoti con una particolare attenzione per i primi anni della carriera di Ritchie, quando i Deep Purple erano ancora ben lungi da venire e il “Man In Black” si faceva conoscere con le collaborazioni con Screaming Lord Sutch, Joe Meek, Jerry Lee Lewis e tanti altri, in un mix tra vita privata, dischi in studio e tour che ci mostra una vera rockstar con tutti i suoi pro e contro nella sua titanica lotta contro il mondo per dimostrare a tutti (e a sè stesso in primis) di essere davvero il numero uno.
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