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Ne prendiamo atto: siamo giunti un po’ in ritardo con la recensione dell’ultimo lavoro dei nostrani Mourn In Silence, ma in fondo non è mai troppo tardi per parlare di buona musica e per presentare una band a chi ancora non ne conosce l’esistenza. I MIS, infatti, rappresentano una di quelle innumerabili realtà nostrane che con determinazione, sacrificio e buone capacità cercano di sdoganare la propria arte al grande pubblico.
Questa band tutta italiana, proveniente da Imola, ha all’attivo l’esordio “Light Of Misery” ed un EP (“Redemption”), rilasciati tra il 2001 ed il 2003; poi un lungo silenzio, e dieci anni più tardi ecco spuntare questo interessante “Until The Stars Won’t Fall”, un piccolo manifesto di gothic metal, farcito qua e là di qualche delizioso inserto symphonic black.
Il sound proposto dai Mourn In Silence è ricco, prima di tutto, di atmosfere decadenti e plumbee, accarezzate da lievi venti sinfonici; le sfuriate veloci e più aggressive non mancano, ma sono solo di passaggio, limitate ad alcuni brani. Per questo motivo, i nove pezzi presenti sono accostabili ad un gothic di buona fattura, caratterizzato da ritmi spesso lenti e corposi e dal forse poco originale ma potente growl del mastermind Andrea. L’oscura opener del disco, “Beginning Of The Ruin”, con i suoi richiami al black sinfonico dei Dimmu Borgir, così come la delicata e melodica “Winter’s Breath” (dove risultano molto apprezzabili anche alcuni riff di matrice heavy), definiscono subito in modo chiaro le coordinate della band imolese. “Heart Of Madness” e la cupa “Severance” spiccano tra i brani migliori del lotto; catalizzano l’attenzione grazie ad un convincente mood opprimente, malinconico, ma soprattutto grazie ai variegati arrangiamenti di synth che arricchiscono le atmosfere (vero punto di forza dell’intero lavoro) e sono in grado di conferire a questo album un’aurea molto gradevole. Di una certa rilevanza anche i solo di chitarra, ben suonati dallo stesso Andrea e supportati dalle ritmiche spesse e convincenti di Francesco.
Oltre a questi brani, non ‘miracolosi’ ma senza dubbio riusciti, non si può però negare che tracce forse troppo lente come la title-track conclusiva o “A Secret Grief” tendano a minare un po’ la composizione, a causa di un songwriting più vago, meno ispirato e quindi apparentemente più forzato, impressione che permane anche dopo più di un ascolto.
“Until The Stars Won’t Fall” non sarà certo un capolavoro o un album imprescindibile, ma è un full-lenght sincero e indubbiamente ricco di arte e pathos, capace di mostrare anche una discreta (seppur ancora timida) personalità. Per chi ama questo tipo di sonorità, “Until The Stars Won’t Fall” sarà molto probabilmente una buona compagnia durante le buie e tempestose notti invernali.
Tracklist:
01. Custos Mortis
02. Beginning Of Ruin
03. Winter’s Breath
04. Where The Sun Can’t Shine
05. Heart Of Madness
06. Un Lacrimoso Rivo
07. Severance
08. A Secret Grief
09. Until The Stars Won’t Fall
Line-Up:
Andrea Mosconi – Vocals, Lead Guitars and Keyboards
Francesco Pastore – Guitars and Keyboards
Alessio Mosconi – Keyboards and Sampler
Elia Fusella – Bass
Luca Silecchia – Drums
Guest Musicians:
Alice C. – Additional Vocals
Caterina Minguzzi – Additional Vocals
Andrea Montefiori – Additional Vocals
Sito Ufficiale: www.mourninsilence.com
Myspace: www.myspace.com/mourninsilence
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