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Secondo album in carriera per gli italiani Clairvoyants, gruppo che, come molti già sapranno, è in attività ormai dal 2001 come cover band ufficiale degli Iron Maiden, ed è giunto al traguardo del primo disco di inediti nel 2009 con “Word To The Wise”. Per fare un parallelo, più o meno è la stessa storia che ha coinvolto anche i modenesi Trick Or Treat.
Come è lecito aspettarsi, i dischi della band di Como sono basati su un massiccio heavy metal, in realtà solo a tratti influenzato dalla Vergine di Ferro. Rispetto al primo disco, in questo nuovo “The Shape Of Things To Come” tende ad eruttare con minore timidezza un approccio più personale. Il disco suona bene, è ben prodotto e sufficientemente variegato nella composizione, pur rimanendo fedele a sonorità hard’n’heavy senza tanti compromessi, dominate dalle asce di Luca Princiotta e Marco Demartini, che intavolano una serie di riff molte volte ben fatti, a volte meno efficaci. Dalla potenza di un mid-tempo di apertura come “No Need To Surrender” si passa attraverso brani più veloci ed aggressivi, tra cui sono da menzionare le buone “Endure And Survive” e “The Only Way Out Is Through”, che godono di una buona risposta melodica nei ritornelli, e “Prometheus”, dove sono presenti evidenti richiami allo stile dei Maiden. I Chiaroveggenti trovano il tempo di rallentare il ritmo con due ballad, tra cui l’ottima e coinvolgente “Just The Same Story” e la più malinconica, anche se meno attraente, “Sinner’s Tale”. La band tenta di dare una virata al sound con la conclusiva e lunga “Horizon Calling”, brano intriso di arrangiamenti sinfonici di tastiera che ricordano, in certi momenti, i Nightwish della prima era, per poi sfociare in un bel refrain dai toni epici ed orchestrali.
Il livello melodico dell’album si mantiene abbastanza stabile ed omogeneo, ma senza essere in grado veramente di dare quel tocco in più a dei brani comunque ben arrangiati e (salvo certe occasioni) tutto sommato scorrevoli.
Dal punto di vista delle prestazioni, le chitarre dei due axemen Luca e Marco sono gli strumenti che godono di maggiore attenzione e che danno vigore al sound dei Clairvoyants. La voce di Gabriele si segnala invece per una buona prova tecnica e per il fatto che non tenti di emulare Mr.Dickinson. Nei range medio-bassi il Nostro non brilla particolarmente, dando il meglio di sè invece nelle parti più agguerrite (come ben dimostra sul veloce hard rock di “To Heaven And Back”).
Le idee quindi non mancano, i riff convincono e generalmente funzionano; tempo, per migliorare qualche punto oscuro nel songwriting, ce n’è, e la gavetta di certo non manca alla band di Como, pertanto i Clairvoyants hanno tutte le carte in regola per poter dimostrare ad un pubblico sempre più vasto quelle che sono le loro potenzialità. Attendiamo la prova del terzo disco; intanto, se gradite un heavy metal di casa nostra senza troppe pretese, date un ascolto a “The Shape Of Things To Come”, un album che potrebbe anche regalarvi qualche soddisfazione.
Tracklist:
01. No Need To Surrender
02. I Don’t Believe Their Lie
03. Endure And Survive
04. Just The Same Story
05. The Shape Of Things To Come
06. Prometheus
07. The Only Way Out Is Through
08. Sinner’s Tale
09. To Heaven And Back
10. Here Today, Gone Tomorrow
11. Horizon Calling
Line-Up:
Gabriele Bernasconi – Vocals
Luca Princiotta – Guitar
Marco Demartini – Guitar
Paolo Turcatti – Bass
Manuel Pisano – Drums
Sito Ufficiale: www.clairvoyants.it
Myspace: www.myspace.com/clairvoyants
Facebook: www.facebook.com/Clairvoyants
Etichetta Valery Records – www.valeryrecords.com