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Nel panorama del metal tricolore da qualche anno circola ormai prepotentemente il nome dei Fleshgod Apocalypse, band che ha visto uno spropositato aumento della propria fama soprattutto grazie al precedente album “The Agony”. Forti di un crescente successo e del supporto di una label pazzesca come la ben nota Nuclear Blast, i cinque metallari ricoperti di fuliggine tornano sulla scena mondiale con un nuovo mastodontico lavoro, questo lungo e corposo (a tratti fin troppo) “Labyrinth”, concept album sul labirinto di Cnosso, menzionato in alcuni miti greci.
I paragoni con il predecessore diventano inevitabili ma, fondamentalmente, lo stile e le strutture dei brani rimangono abbastanza immutati; ci troviamo così sommersi dal solito violento attacco di technical death metal, decisamente ben fornito di martellante doppia cassa (opera del talentuoso drummer Francesco Paoli), riffing veloce e serrato, varie melodie ai limiti del power neoclassico. Il tutto è sorretto da un gigantesco tappeto sinfonico-orchestrale, tirato fuori con eleganza e perizia da Francesco Ferrini. Proprio su quest’ultimo aspetto sembra concentrarsi la novità maggiore rispetto al più recente passato, infatti orchestrazioni e cori risultano ancora più complessi, elevati al cubo, quadruplicati e messi in bella evidenza.
I brani hanno tutti un’impostazione decisamente “in-your-face”, tonanti e potentissimi; se da una parte ci si aspettava proprio questo dal nuovo album della band, dall’altra manca proprio quell’effetto sorpresa che aveva reso “The Agony” un lavoro mostruoso. Nonostante infatti i diversi pezzi mostrino una notevole verve compositiva, alla lunga rischiano di essere fin troppo ricchi ed ampollosi, finendo per distrarre l’ascoltatore (vedi la lunga “Under Black Sails”).
A dispetto di questa palese anomalia (cosa che, peraltro, potrebbe riguardare anche il già citato “The Agony”), gli undici pezzi sono tutt’altro che scontati e non mancano episodi davvero molto riusciti, tra cui “Warpledge” (la soprano Veronica diventa protagonista nell’epico refrain) o la violentissima e psicopatica “Elegy”, che possiamo definire una degna erede della vecchia “The Violation”: un vero terremoto difficile da assorbire in un solo momento, sia per l’elevato impatto sonoro proposto dalla band, sia per il notevole tasso tecnico sciorinato, sottolineato soprattutto dal disumano lavoro di Francesco dietro alle pelli. “Prologue” e la conclusiva title-track “Labyrinth” riescono invece a farci tirare un po’ il fiato: la prima con il suo minuto e mezzo di delicati arpeggi acustici, la seconda con una partitura strumentale di pianoforte, orchestra e coro, molto riuscita nel suo intento cinematografico, non poi così distante da quanto fatto da Turilli e soci.
Se vi siete ritrovati ad amare incondizionatamente “Oracles” e soprattutto “The Agony” perché colti di sorpresa e travolti inconsciamente dalla sua valanga di impulsi sonori, non potrete senza dubbio fare a meno di apprezzare anche questo “Labyrinth”, nuovo tassello di una carriera ancora in costante ascesa di una band orgogliosamente italiana, che sta dimostrando al mondo come suonare il death metal sinfonico.
Tracklist:
01. Kingborn
02. Minotaur (Wrath Of Poseidon)
03. Elegy
04. Towards The Sun
05. Warpledge
06. Pathfinder
07. The Fall Of Asterion
08. Prologue
09. Epilogue
10. Under Black Sails
11. Labyrinth
Line-Up:
Tommaso Riccardi – Guitars & Lead Vocals
Cristiano Trionfera – Guitars & Backing Vocals
Francesco Ferrini – Piano & Orchestrations
Paolo Rossi – Bass & Clean Vocals
Francesco Paoli – Drums
Guest Musicians:
Veronica Bordacchini – Soprano
Sito ufficiale: www.fleshgodapocalypse.com
Myspace: www.myspace.com/fleshgodapocalypse
Facebook: www.facebook.com/fleshgodapocalypse
Sito Etichetta: www.nuclearblast.de
Cazzo che disco… complimenti ragazzi…! Una bomba! Grande gruppo!