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Sommersi dalla nostra mole quotidiana di impegni arriviamo a questa recensione con mesi e mesi di ritardo. Il lavoro in questione, dopo essere stato ascoltato ed apprezzato, era finito un po’ in disparte e sono stati resi necessari nuovi ascolti per rinfrescare la memoria. Ebbene, un po’ come il vino buono, anche questo debut album de I Compagni Di Baal migliora invecchiando, risultando ancora più bello rispetto alle prime impressioni (sempre più che positive) che ricordavamo.
Una piccola nota va fatta sul nome della band, per evitare confusioni: I Compagni Di Baal (marchigiani) prendono il loro nome da una miniserie televisiva francese del 1968. Esiste in Italia un’altra band, chiamata L’Impero Delle Ombre (pugliesi), che nel 2011 ha fatto uscire un disco chiamato per l’appunto “I Compagni Di Baal”. Per mescolare un po’ le carte va detto che sia L’Impero Delle Ombre che I Compagni Di Baal escono (o sono usciti) per la Jolly Roger Records. Inoltre, se siete arrivati a questo punto senza avere l’emicrania, due membri dell’Impero Delle Ombre, cioè il cantante Giovanni “Goldfinch” Cardellino e il tastierista Stefan Seclì partecipano come ospiti a questo debutto.
Dopo questa parentesi che sicuramente avrà fugato i vostri dubbi (?), eccoci all’analisi del disco: rock progressive cantato in italiano, con influenze sabbathiane a renderlo più oscuro e venature hard rock a renderlo più fluido. Uno dei principali punti di forza è l’utilizzo della tastiera, che risulta spesso la vera protagonista (senza nulla togliere ad assoli di chitarra davvero efficaci) e che dona a questo prodotto targato 2012 un sapore retrò davvero autentico. I Compagni Di Baal guardano alle sonorità dei Goblin, arricchiscono il prodotto con la bella voce di Luca Finaurini e grazie anche ad una produzione pulita ci regalano un lavoro ricco di sfumature e di alto livello.
Tra le composizioni spiccano la cavalcata “L’Orrore Che Abita In Me”, la carica di un brano apparentemente semplice (quasi cantautoriale) come “Tra Potere E Libertà” e la cupa “La Danza Del Sangue” con il suo finale maestoso che determina anche la fine dell’album. Ma è riduttivo parlare solo di queste canzoni: “I Compagni Di Baal” è un disco da ascoltare e da apprezzare dalla prima all’ultima nota, dal pulsare del basso al brivido dell’hammond, tanto per ricordarci del valore storico del progressive rock in Italia e di quanto quell’eredità sia ancora in buone mani.
Tracklist:
01. R.I.P.
02. L’orrore Che Abita In Me
03. Oltre La Luna
04. Tra Potere E Libertà
05. Icolanibai
06. Nell’ Oscurità
07. Sepolto Sotto Un Cielo
08. La Danza Del Sangue
Line-up:
Luca Finaurini – Voce
Daniele Carnali – Chitarre
Diego Brocani – Basso
Giorgio Pantaloni – Batteria
Guest:
Stefan Seclì (L’Impero delle Ombre) – Keyboards, Synthesizers, Organ, Moog
Giovanni Cardellino (L’Impero delle Ombre) – Voce su R.I.P e Nell’oscurità
Facebook: https://it-it.facebook.com/pages/I-Compagni-di-Baal/156638364358918
Myspace: http://www.myspace.com/icompagnidibaal
Etichetta Jolly Roger Records – http://www.jollyrogerstore.com/
Hey Ale, io lo definirei semplicemente heavy con forti tinte sabbathiane (ai ragazzi piacciono parecchio)… ci sono influenze progressive, ma non credo sia la prerogativa della band :-)
Un bell’album, ma starei più sul 7 come valutazione…
Nessuna vena polemica comunque, volevo solo dimostrarti che non capisci un c…o di musica! :-P
… se ne va mesto ed a testa bassa, cacciato malamente dal capRo, dalla redazione …
Ah, ma cosa vuoi capire tu, che fino a poco tempo fa scrivevi su un sito di mobili (comò metal)??? ;)
Non scrivevo su quel sito… ero quel sito! :-P
Voi giovani non capite l’importanza dell’arredamento in ambito metal, è una questione di primaria importanza!