Sacredfice – Sacredfice (2014)

Titolo: Sacredfice
Autore: Sacredfice
Genere: Thrash Metal
Anno: 2014
Voto del redattore HMW: 7
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Una gradita sorpresa, una bella sorpresa. Esatto, questo progetto è decisamente fonte di gaudio per le orecchie di chi ancora non riesce a fare a meno di quanto i padri fondatori del thrash metal hanno costruito nei primi anni di carriera del genere.
Sacredfice è il solo project di Francesco Romeggini, già chitarra e voce nei toscani S91, band prog metal di estrazione cristiana in azione dal 2006 con un Ep ed un album all’attivo, il quale decide proprio durante il 2013 che è giunto il momento di dare voce alla passione per il thrash “secolare” che lo caratterizza, autoproducendosi in toto “Sacredfice” (con l’aiuto di Giacomo “Jack” Manfredi per quanto concerne mix e master del prodotto, oltre ad essere ospite vocale), omonimo debutto totalmente devoto al genere. Ancora una volta, le liriche di cui si fa portavoce Francesco sono d’ispirazione cristiana, ben elaborate e ben espresse, senza far mancare quel giusto spirito critico che dovrebbe sempre porsi come base della fede (e degli atti, oltre che delle parole) di un credente; fattore che ovviamente dividerà l’audience fra quanti non pongono interesse esplicito verso i testi ma solo verso la musica, quanti vedono queste tematiche come facile (o peggio sterile) predicazione, quanti vorrebbero queste due realtà in completa scissione fra loro e quanti fanno della libertà d’espressione un leit motiv, che siano o no d’accordo con quanto “promulgato”.
Una breve introduzione dovuta, che non vuole assolutamente porre in secondo piano la sostanza di “Sacredfice”: un album roccioso, ben concepito, il cui limite al supporto ottico risulta quasi un peccato, fermo restando la speranza che possa un giorno diventare un side project a tutti gli effetti, inglobando al suo interno altri elementi che possano trascinarlo alla sicuramente più consona dimensione live.
Otto tracce per 46 minuti di musica, una dose massiccia per un debutto ed ecco appunto la principale pecca di “Sacredfice”: la durata delle singole composizioni poteva benissimo essere ridotta, considerato che non mancano porzioni ridondanti e quasi fini a sè stesse, decisamente tralasciabili. Mi riferisco in particolare a “Dark-queen”, tra le più lunghe della tracklist, il cui valore viene inficiato dalla volontà di Francesco di arricchirla in maniera esponenziale, finendo per perdersi in prolisse partiture, soliste e non, che non giovano alla forma canzone, oppure all’intro infinita di “Atomic Twilight”, apertura da skip al successivo brano senza quasi procedere con l’ascolto. Partiti in quarta con le note dolenti dell’album, è d’obbligo non indurre chi si possa avvicinare al prodotto ad abbandonare il proposito di dare una chance a “Sacredfice”: come? Semplice: prendete le composizioni più energiche e lanciatevi nell’approfondimento, fermo restando che non sarà in ogni caso difficoltoso giungere al termine del primo ascolto, cogliendo anche varie sfumature.
Si parte con “Screen Of Anguish”, grido di battaglia sotto forma di up tempo, delineando da subito quelle che sono le coordinate di riferimento di Francesco; non faticherete ad udire echi di Megadeth ed Annihilator, i due nomi che subito balzano al pensiero. “Dark-queen” sterza immediatamente, virando verso la ballad in stile US Power, dove oltre ai Metallica degli esordi non mancano richiami ai seminali Metal Church, come il successivo mid tempo “Atomic Twilight”, dove ritorna in auge la passione per Dave Mustaine. La strumentale “Endless Dawn” calma le acque, che vengono nuovamente agitate da “Crucified”, insieme all’opener la più completa e riuscita dell’intero lotto nella sua varietà, subito seguita da “You Could Never Pay”, interamente cantata da Egidio “Egi” Casati, in forza alla longeva formazione meneghina dei Boarders, che impreziosisce un brano quadrato “a la Metallica” con la sua graffiante e particolare prova vocale. L’epica “Promised Land” e l’acustica conclusiva “Sea Beyond The Fog” completano il platter, mettendo ancora una volta in mostra le ottime idee che Francesco è decisamente in grado di trasporre in musica.
Per essere un cd “do it yourself”, la qualità della registrazione è decisamente interessante, ancorata ad un sound retrò, ma nel contempo svecchiato e ben inserito nel contesto temporale attuale. Il passo successivo dovuto, almeno per chi ancora supporta una determinata idea di registrazione, non può che essere l’ausilio di un batterista in carne ed ossa, pur avendo lo stesso Francesco svolto un egregio lavoro in termini di campionamento, non limitandosi come molte altre band ad un semplice “riempitivo”, ma avendo curato nei minimi particolari tutti i “passaggi ritmici” presenti in “Sacredfice”.
Ancora una volta non c’è da aspettarsi una ventata di aria fresca; come già anticipato ed ampiamente sottolineato, il sound di chiara matrice US thrash è profondamente radicato in ognuna delle singole tracce presentate, con una predilezione verso la vena più melodica partorita dai numi tutelari. La tecnica di Francesco non lascia comunque molte obiezioni ai detrattori, che troveranno pane per i loro denti; gli amanti dei nomi citati in precedenza non dovrebbero faticare a riconoscere la bontà del riffing del chitarrista toscano, a patto di non pretendere originalità ed esigere esclusivamente personalità, di cui “Sacredfice” non manca assolutamente! Supporto!

Tracklist:
1. Screen Of Anguish
2. Dark-queen
3. Atomic Twilight
4. Endless Dawn
5. Crucified
6. You Could Never Pay
7. Promised Land
8. Sea Beyond The Fog

Line-up:
Francesco Romeggini – Chitarra, Basso, Voce, Batteria campionata
Egidio Casati – Voce in “You Could Never Pay”
Giacomo Manfredi – Cori in “Atomic Twilight” e “Promised Land”
Chiara Romeggini – Cori in “Dark-queen” e “Promised Land”

Facebook: https://www.facebook.com/sacredfice

1 commento su “Sacredfice – Sacredfice (2014)”

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