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Certo che è veramente incredibile l’influenza esercitata dagli Hellhammer, nonostante siano durati il misero spazio di soli due anni. Due anni che sono serviti praticamente per rivoluzionare il metal, creando così con pochi altri gruppi (curiosamente provenienti perlopiù da paesi non anglosassoni) quello che poi sarà il vero e proprio black metal, quello dei Darkthrone e dei Mayhem per intenderci.
Il culto verso gli Hellhammer è così particolare ed estremo da aver fatto nascere delle formazioni così devote a loro da emularli completamente, dal tipo di amplificatori al tipo di testi. Si tratta di gruppi-clone, gente che preferisce fregarsene totalmente dell’originalità per cercare di incarnare il più possibile lo spirito blasfemo e caotico degli Hellhammer. E questa è una missione da seguire fino alla morte perchè, dopotutto… “solo la morte è vera…”.
Fra i gruppi-clone che hanno riscosso ultimamente un certo successo come fenomeni di culto nell’underground figurano sicuramente i brasiliani Apokalyptic Raids che, nati nel 1998 e prendendo il nome dall’EP omonimo del 1984 degli Hellhammer, nel 2001 realizzarono l’album di debutto “Only Death is Real…” presso l’etichetta connazionale Demise Records, che non esiste più da qualche anno.
Il disco, nel corso degli anni, è stato ristampato più e più volte e l’ultima ristampa, curata dall’americana Hells Headbangers Records e pubblicata il 1° Gennaio 2014, è quella che mi sto apprestando a recensire proprio or ora. E dico subito che ha fatto bene a ridare nuova vita all’album perchè gli Apocalyptic Raids (con la “c”, com’erano conosciuti fino al 2001 quando chissà perchè la sostituirono con la “k”) meritano alla grandissima.
Come detto il gruppo suona un black metal primordiale ossessionato dal mito degli Hellhammer, con lo stesso riffing “storto” e malato del gruppo svizzero. Ci sono gli stessi assoli di chitarra (anche se chiamarli “assoli” è veramente una parola grossa), presenti soltanto in tre pezzi ma che arrivano sempre al punto giusto, efficacissimi, c’è la stessa impareggiabile atmosfera di caos e ovviamente non mancano i plagi, come uno pesantissimo in “Tyrant, Emperor”, che a un certo punto cita “Triumph Of Death”.
Eppure gli Apokalyptic Raids non vogliono ricopiare semplicemente gli Hellhammer, perchè le sanno fare le canzoni, vomitando una buona personalità. Si va infatti dall’assalto ultra-sfrenato un po’ death di “Evil” all’headbanging selvaggio di “Eternal Gloom”, dalla “melodica” “Angels Of Hell” a canzoni più strutturate e con cambi di tempo anche sorprendenti come “Into The Twilight Zone”, “Tyrant, Emperor” e l’autocelebrativa “Apocalyptic Raids”, che sono gli episodi più lunghi (e belli) del lotto e dove il gruppo si diverte a tirare fuori ogni cosa (pensate che nelle ultime due il batterista usa addirittura il campanaccio!).
Spesso le canzoni hanno dei bei cambi di tempo, mentre altre (le ultime tre che ho citato) possiedono addirittura momenti talmente groovy che ti viene voglia di ballare come un assatanato, roba che ti fa muovere sul serio il culo. Rispetto ad altri gruppi-clone come i Warhammer, gli Apokalyptic Raids praticamente non fanno uso di momenti doom, al massimo uno in “Tyrant, Emperor”, dato che qui si predilige più che altro la velocità. Si aggiungano a tutto ciò dei ruggiti che spesso diventano delle urla furiose e incontrollabili e che sono fra l’altro aiutati da un effetto d’eco assurdo utile a far diventare ancora più demoniaca e caotica tutta la musica. Sono indimenticabili certe risate mefistofeliche del cantante, che magari chiudono un pezzo, mentre in “Into The Twilight Zone” vi è anche una voce pulita spiritata, molto alla Hellhammer.
Il disco, per quanto intensissimo e vario, non è perfetto. Lo testimonia per esempio “Humankind Dies”, troppo statica anche perchè troppo lunga (quasi cinque minuti di durata), con un riff quasi identico a quello della precedente “Angels Of Hell”. Inoltre, è parecchio inutile e ridondante l’outro ultra-doom da 4 minuti e 20 di “Tales Of Horror”, dato che già l’allarme anti-aereo (e conseguente devastazione da bomba atomica che mette i brividi) di “Apocalyptic Raids” poteva chiudere tranquillamente il disco. Ma questi sono difettucci in confronto alla “brutta bellezza” del resto dell’album, che rimane eccellente anche grazie a una produzione così “viva” che sembra quasi di stare a sentire il gruppo direttamente nella sala di registrazione.
Liricamente parlando, si passa da promesse di fuoco e fiamme per chi ostacola i Suoi piani (a proposito, stranamente il nome di Satana viene nominato soltanto una volta) a proclamazioni a base di “io sono il Male!”, fino a quesiti, diciamo, filosofici su quale sia la realtà vera a inni nichilisti e misantropici che definiscono gli umani come dei primati su due piedi. E’ però molto interessante il testo di “Forgotten Tales”, nel quale vengono citati uno dopo l’altro 1400 gruppi di culto, dai Bulldozer ai Terminal Death, dai Devastation ai Warfare, dagli Exciter ai Carnivore, insomma un testo divertente dove ci stanno veramente tutti.
Per farla breve, “Only Death is Real…” è veramente un gran bel disco. Anche perchè gli Apokalyptic Raids (che ancora suonano avendo realizzato finora in tutto quattro album seppur della formazione originale sia rimasto il solo Necromaniac) sono stati capaci di interpretare con personalità il suono degli Hellhammer, senza essere quindi una loro sterile copia (come i Warhammer), magari infettandolo con delle buone dosi di black/death bestiale che fanno sempre bene.
Comprate “Only Death is Real…” e fatevi torturare fino alla morte!
Tracklist:
1 – The Enemy (intro)
2 – Evil
3 – Forgotten Tales
4 – Into the Twilight Zone
5 – Eternal Gloom
6 – Angels of Hell
7 – Humankind Dies
8 – Tyrant, Emperor
9 – Apocalyptic Raids
10 – Tales of Horror (outro)
Line-up:
Necromaniac – voce/chitarre
Sub Umbra – basso
Adrameleck – batteria
Sito ufficiale: http://www.apokalypticraids.com/
Etichetta Hells Headbangers – http://www.hellsheadbangers.com/