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Oddio, cos’hanno ascoltato le mie povere orecchie! Ammetto che un massacro così totale me l’aspettavo, per due semplici motivi: il primo è che il demo “Heptaedrone” (così intitolato forse perché contiene sette pezzi compresa l’intro – l’eptaedro è per l’appunto un solido avente sette facce) è stato pubblicato dalla Iron Bonehead Records, da cui ultimamente escono alcuni dei dischi più violenti di oggi (ma qui sorge un piccolo dubbio: come fa un demo a essere stato rilasciato da un’etichetta?); il secondo è che, con una copertina così assurda, ‘sta cassetta non poteva che essere qualcosa di angosciosamente estremo sotto tutti i punti di vista e i tedeschi Khthoniik Cerviiks, nati nell’estate 2013 dalle ceneri degli Ignis Uranium e degli Zuul di cui intendono conservare gli aspetti lirico-musicali, sono estremi già dal nome, con quelle incomprensibili doppie “i” che funestano anche i titoli delle canzoni (le quali mostrano un approccio unico che adesso vi svelerò lentamente).
I nostri tre simpatici ragazzi dai nomi quantomai pomposi (per dire, il chitarrista si fa chiamare Khraal Vri*il – il Vril, nel campo controverso dell’esoterismo, è quella particolare energia vitale che ha dato il nome alla Società del Vril, responsabile di buona parte dell’ideologia nazista) suonano quello che sulle prime può essere considerato black/death metal bestiale, cosa che si evince moltissimo dalla voce del cantante, un grugnito rauco e sgraziato molto alla Blasphemy e demonizzato da un po’ di riverbero che serve sempre. Ma il fatto è che gli Khthoniik Cerviiks, rispetto a gruppi ben più tradizionalisti come i Black Vul Destruktor o gli Infernal Curse, hanno molto di più da offrire, perché il loro black/death metal è sì bestiale eppure complesso e dinamico, oltreché caratterizzato da un riffing ora glaciale, ora malato e dissonante, ora addirittura arabeggiante (come in “Black Hole Neurotransmission”), ora dal retrogusto thrash (come in “Elektriik Redeemer”), ora persino maestoso (“Magmatiik Moil”), ma sempre impregnando la musica di un caos, di un odio e di una follia con pochissimi pari.
I pezzi sono incredibilmente lunghi perché, a parte ovviamente l’intro, non si scende mai sotto i cinque minuti mentre nella conclusiva “Moraines Of Molten Light (Khthoniik Cerviiks Inhalement)” si raggiungono persino i nove! Eppure, gli Khthoniik Cerviiks riescono nel miracolo (diabolico) di non far stancare MAI e poi MAI l’ascoltatore.
Questa capacità di coniugare alla perfezione una certa complessità ad una violenza di un’esasperazione alle volte esagerata insieme a una fantasia encomiabile (per esempio, il batterista è bello versatile, il che permette alla musica di essere occasionalmente anche groovy), è qualcosa di assolutamente unico nel campo del black/death bestiale. E chissenefrega se talvolta i nostri esagerino un po’, come in “Magmatiik Moil” (dove c’è un lungo passaggio groovy solo strumentale ma un po’ prolisso), o se Okkhulus Siirs, coadiuvato dai grugniti ancor più mefitici di Khraal Vri*il, si limiti spesso e volentieri a vomitare semplicemente senza dire alcunché, o se ancora la produzione sia poco incisiva e bella sporca ma comunque adattissima per l’olocausto sonoro degli Khthoniik Cerviiks.
Per appesantire sadicamente e ancor di più la propria proposta, i tedeschi amano le lunghe introduzioni da due minuti (da malattia pura quella della stessa “Magmatiik Moil”), le quali sono da individuare soprattutto nella seconda parte del demo. E fate conto che gli assoli occupano uno spazio minuscolo nella musica del gruppo ma, quelle rarissime volte in cui sono presenti, fanno sempre molto ma moooolto male.
Ecco, questi sono gli Khthoniik Cerviiks. Ascoltate i loro “virtuosismi” barbarici e primitivi, di gruppi come questo ce ne sono veramente pochissimi. A mio avviso, se continuano così faranno una buona strada, solo per vedere l’umanità massacrata dal Redentore Elettrico, ridendo e vomitando come dei dannati che hanno stuprato ogni speranza di Vita per farne cenere. Una delle sorprese dell’anno!
Tracklist:
1 – Khthoniik Cerviiks Exhalement
2 – The Grand Sidereal Swindle
3 – Colliding Spheres Bend Solar Years
4 – Elektriik Redeemer
5 – Magmatiik Moil
6 – Black Hole Neurotransmission
7 – Moraines of Molten Light (Khthoniik Cerviiks Inhalement)
Line-up:
Okkhulus Siirs – voce/basso
Khraâl Vri*ïl – chitarre/voce
Ohourobohortiik Ssphäross – batteria
Etichetta Iron Bonehead Records – http://www.ironbonehead.de