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Ogni tanto ai ragazzi di Pure Steel Records piace avventurarsi al di fuori dei territori dalla consolidata tradizione metallica, alla ricerca di valide band dalla provenienza esotica; finora tali escursioni non hanno prodotto risultati eclatanti: penso agli iraniani Angband, autori di tre album di cui non sento affatto la mancanza, ed ai più recenti Skinflint che, a mio parere, probabilmente hanno generato curiosità attorno al loro nome più perchè provengono dal Botswana che non per la loro musica.
Per invertire questa tendenza, la label tedesca si spinge fino in India dove va a scovare i Blood & Iron, terzetto che scopro essere attivo dal 2005: non si tratta di una band all’esordio, dato che i Nostri hanno alle spalle ben tre full length, l’ultimo dei quali è questo “Voices Of Eternity”, già uscito come autoproduzione nel 2013 ed oggi distribuito globalmente dalla citata etichetta. Devo dire che, prima di indagare sugli autori, al primo ascolto pensavo di avere a che fare con una band europea: i Nostri sono dediti ad un classico heavy metal con solide influenze US in cui confluiscono gli insegnamenti – tutti rigorosamente old school – dei soliti Maiden & Priest, con il versante americano rappresentato dagli eighties dei primi Fates Warning e dei Queensrÿche. La miscela sonora ottenuta è di quelle già sentite, ma risulta sempre di piacevole ascolto grazie ad una buona qualità delle composizioni, dove le chitarre – maneggiate con abilità da Ashish Shetty (fondatore della band) e Vikram Bains – giocano un ruolo di primo piano nell’alternare parti robuste ad aperture melodiche in pezzi ben strutturati, in cui trovano spazio anche alcuni passaggi arpeggiati ed altri un poco più ricercati. Completano il quadro sonoro dei Blood & Iron dei chorus di rapida presa, delle ritmiche piuttosto variegate e le vocals pulite del bravo Giles Lavery (Dragonsclaw), cantante che si occupa di quasi tutti i brani di “Voices Of Eternity”: fanno eccezione “Ghost Of A Memory” e l’incalzante “Burning Bridges”, dove il microfono è affidato a tale Youmni (degli Ascendat di Dubai), cantante che in alcuni frangenti potrebbe ricordare Kay Hansen.
Nel complesso, il disco non contiene pezzi negativi né highlights clamorosi, ma si assesta sui livelli di una sufficienza più che piena, guadagnata attraverso brani come la multiforme e già citata “Ghost Of A Memory”, la massiccia opener “Eternal Rites”, la diretta ed affilata “Underground Rebellion” e “Legion” con il suo coro da cantare a pugni al cielo. Da migliorare i suoni scelti per la batteria che, in questo album, esce un po’ penalizzata e, a voler fare i pignoli, occorrerebbe eliminare alcune forzature su alcune linee vocali decisamente poco convincenti. Detto questo, “Voices Of Eternity” non è niente male: certo, non è nulla di epocale, ma gli instancabili amanti degli eighties diano un’ascolto!
Tracklist:
1. Eternal Rites
2. Your Own Voice
3. Ascendant
4. Legion
5. Underground Rebellion
6. Ghost Of A Memory
7. Path Not Taken
8. Burning Bridges
9. Redemption Day
Line-up:
Ashish Shetty – chitarra, basso
Vikram Bains – chitarra
Praveen – batteria
Guests:
Giles Lavery – voce
Youmni – voce, cori
Riju “Dr. Hex” – basso
Vin Nair – voce narrante su “Ghost Of A Memory”
Facebook: www.facebook.com/bloodandironx
Etichetta Pure Steel Records – www.puresteel-records.com