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Isa Brutal – “Back In The Metal Days”
Il sogno di ogni musicista (o di chiunque semplicemente sogni di diventarlo) è quello di diventare famoso, vivere con la propria musica e girare per il mondo imbracciando una chitarra (o altro strumento, a seconda della propria passione).
Isabella Fronzoni, in arte “Isa Brutal”, questa storia ce la può raccontare in prima persona: riguarda proprio lei, una ragazza che negli anni ’80, in un’epoca pioneristica per l’Italia dell’heavy metal, rispose ad un annuncio e volò fino in Inghilterra, “armata” soltanto della sua chitarra e di tanta passione.
“Back In The Metal Days” è il racconto di tutte quelle esperienze: sebbene per motivi pratici Isa non parli esplicitamente di sè stessa, si possono scorgere nel racconto ovvi riferimenti alla sua vita. Ecco allora che le Cold Face, band interamente femminile, sembrano proprio essere le Ice Age dove Isa ha militato, ma ci sono motivi, anche legali, per far sì che in certe parti del racconto sia meglio non utilizzare nomi e cognomi reali.
Il libro è molto interessante, ci narra questa storia che rischiava di perdersi e che è successa realmente ad una ragazza amante dell’heavy metal che ha voluto giocarsi la sua carta fino in fondo. “Back In The Metal Days” contiene tanti riferimenti ad artisti di oggi e di ieri, ci parla di una Milano che stava stretta all’autrice, con personaggi che un giorno avrebbero creato o fatto parte di Extrema, Death SS, Bulldozer o Warhammer, fino ad arrivare all’Europa dove Isa ci parla di Girlschool, Overkill, Dark Angel e Nuclear Assault, con dei “dietro le quinte” davvero interessanti.
In un’epoca così tecnologicamente avanzata come quella odierna è divertente leggere degli amici e dei musicisti che si scambiavano lettere: sono passati trent’anni, ma nella realtà sembra davvero che si sia scavalcato un millennio, non solo dal punto di vista cronologico.
“Back In The Metal Days” è un libro consigliatissimo per tutti gli amanti dell’heavy metal e in particolare per chi è interessato, anche solo per curiosità, a sapere come veniva vissuta la scena in Italia nei primi anni ’80. C’è una nota di delusione nel finale perchè Isa, fedele al titolo, ci racconta solo gli anni ’80, quindi il nostro dovere è quello di pungolarla a dovere per far sì che ci sia un seguito, sperando che non ci tratti in maniera troppo “brutal”!
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Il libro è disponibile su www.youcanprint.it