10/10/2014 : Fleshgod Apocalypse + Hour Of Penance (Brescia)


Visualizzazioni post:1863

10/10/2014 : Fleshgod Apocalypse + Hour Of Penance + Embryo + Nightland (10 Ottobre 2014, Circolo Colony – BS)

Fleshgod Apocalypse Hour Of Penance Colony Brescia

Due delle formazioni più estreme del panorama metal italiano hanno calcato il palco del Circolo Colony nella serata del 10 ottobre: stiamo parlando della band di brutal death italiano per eccellenza – gli Hour Of Penance di Roma – e dei Fleshgod Apocalypse di Perugia, impressionanti maestri di un tanto ricco quanto raffinato death metal sinfonico. Impossibile mancare ad una serata del genere. Una serata per palati fini, poichè nonostante l’estrema veemenza della proposta, il livello tecnico dei musicisti si è sentito molto bene, a partire da due macchine da guerra come i batteristi Francesco Paoli e James Payne, il tutto aiutato dall’ottimo lavoro dei fonici del Colony che hanno garantito un sound sufficientemente nitido e chiaro. Tra bordate sanguinolente di metallo estremo ed imponenti basi orchestrali, ecco il resoconto di un’ottima serata di metallo nostrano, impreziosita ulteriormente da Embryo e Nighland, due realtà che hanno avuto modo di dimostrare ulteriormente il loro valore.

Nightland1

Aprono le danze i NIGHTLAND, formazione di Pesaro dedita ad un death metal melodico ed epico influenzato in più di un’occasione dal power metal, soprattutto per l’approccio sinfonico-orchestrale. La band ha ormai alle spalle una discreta esperienza live con grandi nomi della scena, pertanto, nonostante il poco pubblico interessato (a testimonianza, ahimè, del sempre troppo scarso interesse per le band di apertura), non si lascia intimidire ed intavola una serie di pezzi davvero molto coinvolgenti e dotati di un notevole impatto sinfonico.
Sorretti da strutture vicine al death metal o al black più melodico e moderno, i brani dei Nighland (pescati anche dal loro ultimo EP “In Solemn Rise”) funzionano appieno. Il growl di Ludovico Cioffi (anche chitarrista) guida i pezzi con sicurezza e anche scenicamente i Nighland convincono grazie ad un vestiario semplice ma studiato adeguatamente. Sicuramente una bella sorpresa ed una band da tenere assolutamente d’occhio, anche in vista del nuovo album a cui i quattro pesaresi stanno lavorando.

Embryo1

 Gli EMBRYO sono una band di Cremona, hanno all’attivo un paio di demo e due album, tanto basta per deliziare la folla (finora sempre un po’ distratta) del locale bresciano. Alla batteria si nota la presenza di David Folchitto, già noto drummer negli epic-blackster Stormlord. Il combo cremonese si scatena proponendo un death metal moderno molto influenzato dalla melodia e dove giocano un ruolo importante anche le tastiere; un sound fortemente debitore della scena swedish death metal di Goteborg, vicina a quanto fatto da In Flames, Soilwork, At The Gates e compagnia. I ragazzi sul palco dimostrano di saperci fare, hanno esperienza e si nota subito la loro complicità, aiutati da pezzi dal forte impatto e dal groove assicurato. Interessante notare la somiglianza scenica del chitarrista Uge e del bassista Nicola, vestiti praticamente uguali, capelli rasati e strumenti bianchi. Scelta voluta o meno, resta un aneddoto interessante. Una band intrigante e dall’impatto assicurato, anche se forse penalizzata da brani sin troppo omogenei che concedono poco spazio a sperimentazioni o a soluzioni più ricercate rispetto a quanto fatto dai colleghi scandinavi.

Hour Of Penance 1

Giunge così l’ora di vedere dal vivo sul palco del Circolo Colony la più importante band della scena estrema italiana. Gli HOUR OF PENANCE salgono on stage e non fanno prigionieri. Finalmente (com’era prevedibile) il pubblico si fa più numeroso e caloroso, e i primi ‘big’ della serata possono finalmente iniziare ad esibirsi. L’oscura introduzione di archi e suoni campionati è solo un’apparenza, un inganno, di fronte al muro di suono che la band di Roma riesce a ricreare. Fin dal principio, la batteria del sovraumano James Payne cattura l’attenzione, per la precisione maniacale con cui vengono eseguiti pezzi come “Sedition Through Scorn”, presa dal capolavoro “Sedition”, o la devastante “Misconception” sul finale. Buona parte dello show è destinata al nuovissimo ed ottimo “Regicide”, mentre da “Paradogma” vengono riprese l’epica title-track “Paradogma” e “Incestuous Dynasty Of Worms”.
Il ‘wall of sound’ creato dai quattro deathster è violentissimo: nessuna pausa, canzoni sputate in faccia una dietro l’altra con sacrilega potenza sull’affollato pubblico bresciano, che altro non può fare che subire inerme l’atmosfera sulfurea e la ferocia espressa dagli strumenti e dal growl infernale di Paolo Pieri. Oltre ai dovuti complimenti a tutti i membri della band, un plauso speciale va certamente ai fonici, poiché gestire un suono tecnico e mitragliante come quello degli Hour Of Penance, dove anche una sola frequenza fuori posto può portare a risultati prossimi alla cacofonia sonora, non dev’essere un’impresa così semplice. Tanto di cappello quindi a chi ha lavorato per garantire un sound il più ottimale possibile, e agli Hour Of Penance, autori di una prova forse (inevitabilmente) poco varia, ma assolutamente precisa, devastante ed ammaliante.

Fleshgod Apocalypse1

Siamo così giunti all’ultimo act della serata, i perugini FLESHGOD APOCALYPSE. Dopo la performance distruttiva degli Hour Of Penance, il palco del locale bresciano inizia a trasformarsi in un set più scenografico, a partire dalla tastiera di Francesco Ferrini “travestita” da pianoforte e da due imponenti stendardi ai lati del palco, raffiguranti divinità mitologiche cantate nell’ultimo album “Labyrinth”.
Ancora scossi dal sisma sonoro della band di Roma, i Fleshgod Apocalypse raddoppiano la dose di violenza e brutalità, accompagnate però dall’imponente lavoro orchestrale che ha reso grandi gli album “Agony” e “Labyrinth”. I cinque musicisti, accompagnati anche dalla soprano mascherata Veronica Bordacchini, mettono in campo tutta l’aggressività del loro originale sound, esibendosi di fronte ad un pubblico oramai assestatosi ed intento a dimostrare costantemente la propria ammirazione.
Ancora una volta, la prima cosa capace di catturare fin da subito la nostra attenzione è il drumming, velocissimo e preciso, di Francesco Paoli; tra continui blast-beats eseguiti a velocità funamboliche e numerosissimi fill, Francesco non sbaglia un colpo ed impressiona, beat dopo beat. Ottimo l’apporto carismatico e scenico di Cristiano Trionfera, tanto preciso alla sei corde quanto brutale nelle serrate vocals, così come gli acuti in clean vocals del bassista Paolo Rossi, spesso accompagnati dalla voce di Veronica. Con questa formula vincente, le varie “The Egoism” e “The Hypocrisy” (riprese a piene mani da “Agony”) deliziano il palato raffinato dei fans dei cinque musicisti in smoking e face-painting. Dopo un’introduzione sinfonica con tanto di citazione della Divina Commedia, si raggiunge il momento più intenso dello show con “The Violation”, accolta con un caloroso boato, dato che si tratta senz’altro di uno dei pezzi più apprezzati della band di Perugia. Anche il materiale di “Labyrinth” sembra funzionare alla grande nel contesto live, e così “Pathfinder” o “Minotaur (The Wrath Of Poseidon)” arricchiscono una setlist ad alto impatto sonoro ed emotivo. Momento più melodico con “Requiem In Si Minore”, una delle poche testimonianze del primo disco “Oracles”, quando la band non era ancora così apprezzata all’estero come ora, mentre la malinconica a struggente “The Forsaking” chiude con soddisfazione un concerto ed una serata perfettamente riusciti. I Fleshgod Apocalypse, per esecuzione tecnica, coinvolgimento ed impatto scenico, sono senz’altro una delle migliori band in circolazione del panorama metal italiano e la tappa al Circolo Colony ne è stata l’ennesima conferma.

Di seguito altre foto della serata, tutte realizzate dal nostro Filippo “Metalblind” Tezza.

Embryo:

Embryo2

Nightland:

Nightland2

Hour Of Penance:

Hour Of Penance 2  Hour Of Penance 3  Hour Of Penance 4

Fleshgod Apocalypse:

Fleshgod Apocalypse2  Fleshgod Apocalypse3  Fleshgod Apocalypse4

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.