19/10/2014 : Pendragon (Lugagnano di Sona, VR)


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19/10/2014 : Pendragon – Giardino Club – Lugagnano di Sona (VR)

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I Pendragon ed il Club Giardino di Lugagnano di Sona (VR) hanno ormai stabilito una relazione di amicizia tale da garantire un concerto nel piccolo locale di provincia ad ogni nuovo tour europeo della formazione prog inglese. La dimensione ridotta del locale, peraltro sempre stracolmo di appassionati di queste sonorità, da un lato fa comprendere la predilezione dei Pendragon per le situazioni più “intime” e a contatto con il pubblico e dall’altro ci dice quanto i nostri non siano ossessionati dalla voglia di suonare nelle grandi metropoli davanti ad una audience ben più folta. Quest’ultima è un’ambizione che il gruppo capitanato da Nick Barrett, forte di una carriera ormai trentennale sempre ad alti livelli, potrebbe legittimamente portare avanti facendo scelte diverse.

L’artista che apre la serata musicale è Gary Chandler, una vecchia conoscenza per coloro che avevano già assistito al precedente tour europeo degli headliners. A riprova di quanto appena detto, con i Pendragon sono i rapporti umani a dettare certe scelte. Gary è un chitarrista inglese che ha nel songwriting il suo punto di forza pur cavandosela bene sia con la sei corde che dietro al microfono. Il breve show presenta pezzi solisti e ci ricorda la militanza di Gary nei Jadis, la prog rock band della quale Chandler fa parte, attiva dall’inizio degli anni ’90.

Il tour dei Pendragon è l’occasione ideale per testare il valore dal vivo di tre brani del nuovissimo album “Men Who Climb Mountans” e per saggiare le qualità del nuovo drummer Craig Blundell (già ottima la sintonia con il bassista Peter Gee), meno potente ma più jazzy nell’approccio rispetto al suo predecessore dietro alle pelli Scott Higham.
Il mood dei nostri è sempre molto positivo sul palco, nonostante molti brani del nuovo lavoro discografico siano piuttosto dark ed atmosferici. Il pubblico del locale, decisamente dal palato fino, ascolta con grande attenzione per poi lasciarsi andare nei lunghi applausi al termine di ogni pezzo. Non potrebbe essere altrimenti quando in scaletta ci sono perle del calibro della opener “If I Were The Wind (And You Were The Rain)”, “Paintbox” e la nuova “Beautiful Soul” con il loro carico di emozionanti melodie. Non mancano neanche le “sferzate” prog metal di “Eraserhead” e “The Freak Show” dal grandioso “Pure” a creare un perfetto contrasto alle lunghe parti sognanti, da sempre uno dei trademarks del gruppo.
Il momento in cui il pubblico si fa sentire maggiormente arriva con le linee vocali irresistibili di “Nostradamus (Stargazing)” posta intelligentemente dopo la meno conosciuta ma davvero ispirata nuova suite “Explorer Of The Infinite”.
Chiude alla grande l’eccellente show il capolavoro “Indigo”, che ci conferma lo stato di grazia dei nostri con una menzione speciale per la straordinaria chimica dimostrata ancora una volta dal binomio artistico formato dalla chitarra di Nick Barrett e dalle tastiere di Clive Nolan. Pendragon: una gioia per le orecchie che arriva spesso a toccare il cuore.

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