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Ennesimo ritorno sulla scena per i canadesi Striker, a soli due anni di distanza dal precedente full length “Armed To The Teeth”, con questo nuovo “City Of Gold”, edito ancora una volta dalla Napalm Records; la vena prolifica del quintetto heavy speed non sembra avere cedimenti, omaggiando quanti li supportano con una tracklist importante e corposa, sempre in linea con le produzioni precedenti ed ovviamente sullo stesso livello qualitativo, seppur pare mancare quel quid che aveva contraddistinto prima il debut, “Eyes In The Night”, poi il ritorno con “Armed To The Teeth”.
Attivi dal 2007, i Nostri hanno bruciato le tappe, arrivando ad ottenere l’appoggio di una label prestigiosa qual è la Napalm, mantenendosi per ora fedeli alle tempistiche discografiche che una band necessita conservare per rimanere sulla bocca (e soprattutto nei pensieri) della gente, considerata la mole enorme di uscite annuali, per non dire mensili… ma che dico, settimanali, anzi, giornaliere! Altro discorso è rispettare la “tabella di marcia” conservando intatta la bontà della proposta; non si può di certo dire che gli Striker non ne siano stati in grado, nient’affatto. Forse, la colpa di quel qualcosa che sembra mancare è attribuibile alla pedissequa operazione nostalgia, che pur mantenendo una buona dose di personalità, non riesce ad aggiungere davvero nulla di nuovo a quanto già detto.
Le coordinate stilistiche non denotano grosse differenze rispetto al passato (prossimo) del combo, ma una decisa virata verso lidi più tipicamente power di stampo americano traspare sin dal primo ascolto: la matrice speed, che nei lavori antecedenti sembrava ancorata alle radici geografiche degli Striker, si è affievolita, rispettando comunque il marcato utilizzo di melodie (una delle caratteristiche salienti del sound dei canadesi). Insomma, l’approccio marcatamente “in your face” delle prime release è stato progressivamente sostituito con soluzioni più “laccate”, se mi è concesso l’utilizzo di questo aggettivo, soprattutto in virtù del fatto che lo stesso termine viene utilizzato principalmente per prodotti che poco hanno a che fare con il mondo dell’heavy metal tout court, al quale i Nostri continuano comunque ad appartenere fieramente.
Anche in questa occasione, gli Striker non deludono sotto l’aspetto qualitativo della registrazione e non si accontentano del produttore della porta accanto, affidando il proprio operato alle sapienti mani di Fredrik Nordström. La splendida copertina, opera del noto Eliran Kantor (già al lavoro, fra gli altri, con band del calibro di Testament, Sodom e Iced Earth), è l’ulteriore tassello a completamento del quadro, che denota un attaccamento al proprio lavoro tipico di chi non lascia nulla al caso.
Veniamo alla colonna portante, la musica. Sono undici i brani di cui si compone “City Of Gold”, per 43 intensi minuti di heavy metal (la versione con bonus, che conta anche la cover di un noto brano della Vergine di Ferro, oltrepassa l’ora); si parte in quarta con “Underground”, US diretto e senza fronzoli, che i Nostri usano per omaggiare liricamente il proprio mondo musicale, senza pretendere di far parte della scena mainstream… per fortuna sembra ci sia ancora chi conosce il significato del termine umiltà!
La titletrack è un mid tempo sorretto su melodie piuttosto catchy, che scorre senza lasciare davvero il segno, a differenza della seguente “Start Again”, che si fonda su ottimi intrecci chitarristici, pur perdendo parte del mordente nel momento in cui il brano ritorna sulle coordinate mid tempo, che tanto sembrano care agli Striker di questo terzo sigillo. La “ballata a metà” di “Bad Decisions” prende il meglio della discografia di mostri sacri del calibro di Metal Church e Vicious Rumors e, pur non raggiungedone i fasti, si lascia decisamente ascoltare. “Crossroads” accelera il passo, arrivando quasi a ricordare certo power di stampo europeo, insieme alla successiva “All For One”, che certo non nasconde l’amore degli Striker per caposaldi come Judas Priest. Ancora mid tempo con “Mind Control”, brano decisamente sottotono e poco ispirato, salvato da partiture soliste che come sempre mettono in mostra due chitarristi con gli attributi (anche se è notizia recente l’abbandono della band da parte di Chris Segger, al termine del trascorso tour europeo); sembra della stessa partita “Second Attack”, che risorge nella seconda parte, ovviando ad un riff portante non particolarmente vincente. Quasi un’attitudine stradaiola in “All I Want”, anch’essa una mezza ballad, sempre pregna di melodie che ovviano a soluzioni fin troppo classiche, mentre un rock ‘n roll metallico si impadronisce dei Nostri in “Rise Up”, per concludere il percorso con “Taken By Time”, ancora una volta tornando sulle coste americane e svolgendo il compito con maestria e precisione.
Gli Striker sono la classica band che non nasconde la propria ispirazione, anzi, rivanga tutte quelle compagini che hanno guidato ed influenzato il proprio cammino; non sono nemmeno il tipo di formazione che può aspettarsi di ricevere giustizia ed apprezzamenti in ogni dove, considerato quanto non sia fondamentale l’affrancarsi dal modello di riferimento, ma ripercorrerne i passi con la personalità degna di chi riesce ad uscire dall’anonimato. “City Of Gold” è un album decisamente più che onesto, che se da un lato non apporta nulla di nuovo alla causa, dall’altro riceverà consensi per la sua integrità morale, se così vogliamo chiamare la voglia di heavy metal che alberga ancora in molti di noi… supporto!
Tracklist:
1. Underground
2. City Of Gold
3. Start Again
4. Bad Decisions
5. Crossroads
6. All For One
7. Mind Control
8. Second Attack
9. All I Want
10. Rise Up
11. Taken By Time
Line-up:
Chris Segger – Chitarra
Dan Cleary – Voce
Adam Brown – Batteria
Timothy Brown – Chitarra
Wild Bill – Basso
Sito ufficiale: http://www.striker-metal.com
Facebook: https://www.facebook.com/strikermetal
Etichetta Napalm Records – http://www.napalmrecords.com