Temple Desecration – Communion Perished (2014)

Titolo: Communion Perished
Autore: Temple Desecration
Genere: Black/Death metal Bestiale
Anno: 2014
Voto del redattore HMW: 5,5
Voto dei lettori:
Ancora nessun voto. Vota adesso!
Please wait...

Visualizzazioni post:1075

Conclusa l’infornata di split che ho recensito fino ad ora, tocca ai Temple Desecration, un trio (o almeno così suppongo dalla foto promozionale presente su Metal-Archives) polacco nato nel 2011 ma di cui sono completamente sconosciute le identità dei membri coinvolti (una cosa che ormai va di moda, eh?). Fatto sta comunque che la sempre attiva Iron Bonehead si è accaparrata recentemente i Temple Desecration per pubblicare, in data 27 Giugno 2014, l’EP “Communion Perished” in formato vinilico. Preparatevi quindi a due pezzi per tredici minuti di devastazione totale… più o meno.
Le premesse, a parte la trita e ritrita introduzione a base di canti gregoriani del brano d’apertura “Ghoul Prayer”, sono di quelle in grado di far crollare interi grattacieli: black/death metal bestiale di una violenza inenarrabile condito da un riffing basilare e da urla gutturali tipiche del genere accompagnate occasionalmente da grugniti ignorantissimi. Siamo praticamente dalle parti dei canadesi Conqueror e degli statunitensi Black Witchery, anche per via di quelle particolari metriche vocali che danno alla musica uno strano e perverso groove. SOLO CHE…
… eh, giusto. Solo che i Temple Desecration non vanno sempre alla velocità della luce. Questo potrebbe essere un complimento ma stavolta non lo è. Ciò perchè quando s’infuriano danno il meglio ma quando rallentano (come nella lunga parte centrale doom di “Ghoul Prayer”) tendono ad allungare la brodaglia diventando inutilmente ossessivi fino alla paranoia compulsiva, tant’è vero che la suddetta canzone dura la bellezza di quasi otto minuti mentre la seguente “Apotheosis” (collegata con la precedente grazie a una trita e ritrita campana a morto) si ferma “solo” a 5 e 28. Inoltre, i rallentamenti non sono neanche poi così atmosferici, anche perchè non vi è un assolo che sia mezzo e quindi si rivelano ben presto fini a sè stessi.
Un’altra caratteristica del trio è l’uso abbastanza frequente dei campionamenti, come dimostrano i momenti parlati della stessa “Ghoul Prayer” estratti da chissà dove (ad un certo punto sembra che parli Papa Wojtyla, ma non vorrei dire una cazzata!).
Insomma, ‘sto gruppo dal logo quantomai astruso ha promesso bene ma ha mantenuto male. Non mi sento però di bocciarli completamente perchè quando blasteggiano in modalità furia non sono veramente secondi a nessuno. Quindi ripartirei proprio da qui ma devono accorciare un po’ i pezzi perchè, ora come ora, messi così sono un’esagerazione controproducente. Molto buona comunque la produzione, più cristallina e potente rispetto agli standard tipici del black/death bestiale.

Tracklist:

1 – Ghoul Prayer
2 – Apotheosis

Line-up:

sconosciuta.

Etichetta Iron Bonehead Records – http://www.ironbonehead.de

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.