04/11/2014 : Overkill + Prong (Trezzo sull’Adda, MI)


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04/11/2014 : Overkill + Prong + Enforcer + Darkology – Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)

Overkill-04.11.2014-Trezzo

Geniale… davvero geniale pensare che, uscendo di casa alle 18:30, infilandosi 5 minuti dopo in autostrada e prendendo la A4 in direzione Venezia, si possa arrivare mezz’ora dopo in quel di Trezzo sull’Adda al locale giusti per l’esibizione della prima band, fissata per le ore 19:00! Davvero geniale, soprattutto nel caso in cui tu debba superare Milano, trovando inevitabilmente rallentamenti, code per incidenti e qualsiasi altro tipo di inconveniente sia ipotizzabile dalla mente umana.
Questa breve incipit per ricordare al sottoscritto che non è lecito lamentarsi per aver perso l’esibizione dei DARKOLOGY (mea culpa, oltretutto band interessante e da approfondire) quando si è fatto di tutto per tardare e trovarsi in difficoltà logistiche ormai consolidate da anni!
Quantomeno riesco a sfruttare l’accredito del buon Massimo “Max Moon” Guidotti, che dopo l’ennesima settimana ricca di appuntamenti live non ha avuto la forza di percorrere nuovamente 200km in solitaria, pur dovendosi perdere un concerto che ancora una volta ha lasciato il segno, mandandomi qualsiasi documento potesse servirmi per riuscire a convincere i ragazzi in cassa a farmi entrare comunque (il nostro magnifico capRoredattore Thor vociferava circa una mano del buon Max spedita via fax, per il riconoscimento delle impronte digitali…)…
Come se non bastasse, l’impreparazione si è estesa anche al non avere una macchina fotografica per far qualche foto, per rendere più interessante il discorso report: direte voi, ma un cellulare no? Certo, non fosse che il mio possiede una fotocamera da 1/4 di semipixel e si è scaricato 20 minuti dopo l’ingresso nel locale… per giunta, senza carta e penna, senza cellulare dove poter comunque prendere “appunti”, le scalette le ricordo a sprazzi: meno male che c’è la rete!
Prestazione reporter: da rivedere!

Enforcer

Bando alle ciance, passiamo alla parte succulenta del report: entro al Live, dopo aver superato pioggia torrenziale, raffiche di vento, magliettari indipendenti (e poco leciti) e bagarini (per la verità nessuno dei quali, sia persone che agenti atmosferici, particolarmente insistente) giusto in tempo per godere di qualche brano dei giovani svedesi ENFORCER, davvero piacevoli sul palco e decisamente in forma per tutta la prestazione. Le precedenti occasioni in cui ho potuto seguire live il quartetto avevano mostrato alcune carenze vocali da parte del frontman Olof Vikstrand, che evidentemente si adatta più semplicemente in contesti nei quali non è necessaria una scaletta estesa, riuscendo a gestire meglio la propria prestazione vocale.
Nel momento in cui faccio il mio ingresso trionfale in solitaria, la band sta per concludere “Take Me Out of This Nightmare”, per passare subito dopo all’esecuzione della cover dei Venom “Countess Bathory”, che anche in questa circostanza vede l’altro chitarrista Joseph Tholl dietro al microfono. Si passa a “Scream Of The Savage” dal debut, ancora una delle migliori composizioni dei Nostri, sia in studio che dal vivo; breve assolo di batteria che introduce “Run For Your Life”, dall’ultimo “Death By Fire”, per poi chiudere in bellezza con “Midnight Vice”, con la band sempre in campana e piuttosto vitale sul palco: uno show da manuale, con Vikstrand a promettere un nuovo album a breve. Ancora una volta rimpiango i tempi degli Oppression (thrash band, ormai defunta, capitanata dal sempre impegnato Vikstrand), ma non si può dire che nel marasma heavy retrò, gli Enforcer stiano giocando un ruolo secondario…

Enforcer Setlist:
Mesmerized By Fire (Death By Fire)
Live For The Night (Diamonds)
Take Me Out Of This Nightmare (Death By Fire)
Countess Bathory (Venom cover)
Run For Your Life (Death By Fire)
Scream Of The Savage (Into The Night)
Midnight Vice (Diamonds)

Prong 1

Una band che vale decisamente la pena approfondire sono proprio i PRONG, da New York, come introdotto dallo storico songwriter, chitarrista e cantante Tommy Victor. Da sempre trio (e mi verrebbe da dire che non necessitano assolutamente di ulteriori aiuti!) e da sempre imperniato sulla figura di Victor, ad accompagnare il carismatico leader troviamo il bassista Jason Christopher ed il batterista Arturo Cruz, due vere e proprie macchine da guerra, di una precisione chirurgica e nel contempo trascinanti. Victor non manca di chiedere agli astanti se siano in grado di eguagliare la pazzia di Christopher, che si riversa in vere e proprie “molestie” al proprio strumento, oltre che sguardi da comprovato serial killer (e qualche dito medio all’indirizzo dello stesso Victor, che non manca di risultare divertito dello show).
I Nostri sono in tour per promuovere una nuova fatica discografica, “Ruining Lives”, datata 2014, di cui propongono giusto due brani (la titletrack e “Turnover”), per concentrarsi su un tuffo nel passato che pesca a piene mani dagli album cardine della band, specialmente “Beg To Differ” e “Cleansing”. Victor si dimostra chitarrista di comprovata esperienza e tecnica, con una superba prova offerta e molta disinvoltura nel macinare riff su riff. La triade iniziale scalda decisamente i fan accaniti del trio e non manca qualche occasione in cui un timido movimento in mezzo al “pit” prende vita (si scatenerà poi col turno degli headliner).

Prong 2

I Prong non demordono, continuano ad incitare ed alla lunga l’atteggiamento paga, perché quanti si sentono presi dal loro sound (decisamente ai margini di quel che può incontrare il favore di un fan degli Overkill in quel di Trezzo sull’Adda), pur non conoscendo la band o avendo ascoltato poco, partecipano e supportano questo pezzo di storia della musica heavy, magari ai margini per la proposta decisamente personale, ma coerente con il proprio percorso musicale.
Un groove che davvero poche altre band dal vivo possiedono, unito a quell’attitudine “hardcore” (perdonate il termine, considerato come si sia lontani dal genere tout court) che comprovano l’esperienza live sono gli ingredienti dei Prong ed il saper gestire un palco per una setlist di ben 14 brani in un contesto come quello odierno non è affare per tutti. Peccato per una reazione alle volte calda, ma il più delle volte tiepida, di un pubblico che attendeva esclusivamente quel che ora si prospetta all’orizzonte.

Prong Setlist:
For Dear Life (Beg To Differ)
Beg To Differ (Beg To Differ)
Unconditional (Prove You Wrong)
Eternal Heat (Carved Into Stone)
Lost And Found (Beg To Differ)
Ruining Lives (Ruining Lives)
Cut-Rate (Cleansing)
Rude Awakening (Rude Awakening)
Turnover (Ruining Lives)
Carved Into Stone (Carved Into Stone)
Another Worldly Device (Cleansing)
Whose Fist Is This Anyway? (Cleansing)
Snap Your Fingers, Snap Your Neck (Cleansing)
Power Of The Damager (Power Of The Damager)

Overkill 1

Bisogno di presentazioni/introduzioni/acclamazioni ecc. per l’ultima band in scaletta? Passiamo subito ai fatti…
Direttamente da New York city, eccovi gli OVERKILL: i paladini della East Coast si fanno attendere il giusto tempo, prima di salire sul palco sulle note dell’intro “XD” ed attaccando con “Armorist”, singolo di lancio dell’ultimo “White Devil Armory”. Già la gente scalpita senza attendere i brani storici, eppure non c’è tregua con “Overkill” immediatamente in seconda posizione. Dai platter del 2010 e del 2012, “Electric Rattlesnake”, “Black Daze” e “Bring Me The Night” servono a spezzare tra un classico e l’altro, così i Nostri sciorinano rispettivamente “Wrecking Crew” e “Rotten To The Core”, fra le immancabili in una setlist degli Overkill. In molti avranno avvertito un tuffo al cuore con l’annuncio di un brano mai eseguito dal vivo nello stivale: quando il frontman presenta “End Of The Line” sarà scappata una lacrimuccia a più d’un presente, oggettivamente uno dei brani migliori dell’intera (enorme) discografia dei newyorkesi, eseguito nella sua interezza, con quel fantastico inframezzo “a la Overkill” che fornisce una piccola tregua al massacro musicale.
Blitz sa come accattivarsi il pubblico e non manca di incitare le schiere di “old school fans” italici a più riprese, che rispondono con altrettanta enfasi. Una breve parentesi affidata a Linsk, per proseguire con “Long Time Dyin'”, “Under One” e la nuova “Pig”, prima del finale al fulmicotone con “Hello From The Gutter”, vissuta con energia dalla folla, ed “Ironbound”, ormai destinata a divenire un brano immancabile in un live degli Overkill.

Overkill 2

Non è finita qui, la band non può esimersi dall’encore finale con ancora un brano dal recente full length, “Bitter Pill”, per una conclusione non dico ovvia, nemmeno scontata, con la saetta “Elimination” e l’immancabile “Fuck You”, ancora una volta presentata da Blitz come “linguaggio universale” ed animata dal pubblico del live con decine di medi alzati al cielo!
Certo, per essere davvero fiscali, qualche imprecisione c’è stata, ma per quanto mi riguarda nulla che possa inficiare il giudizio in maniera negativa sulla prestazione dei thrashers del New Jersey. Alcuni spettatori coi quali ho avuto modo di scambiare due chiacchiere non sono rimasti molto soddisfatti, riferendosi alla serata del 4 novembre come la peggiore fra le ultime calate italiche del quintetto; forse qualche classico in più non avrebbe guastato, oltre che uno sguardo su un capolavoro come “Horrorscope”, che non è stato praticamente preso in considerazione. C’è da dire che, per contro, risulta sempre piacevole trovare una band capace di affrancarsi dai soliti cliché, non ultimo quello di bypassare, per una volta, quei punti fissi nella propria setlist che tutti si aspettano (ed alcuni esigono, giusto per dirla francamente…).
Long live the old school, long live Overkill!

Overkill Setlist:
Armorist (White Devil Armory)
Overkill (Feel The Fire)
Electric Rattlesnake (The Electric Age)
Wrecking Crew (Taking Over)
Black Daze (The Electric Age)
Rotten To The Core (Feel The Fire)
Bring Me The Night (Ironbound)
End Of The Line (Under The Influence)
Guitar Solo
Long Time Dyin’ (From The Underground And Below)
Under One (W.F.O.)
Pig (White Devil Armory)
Hello From The Gutter (Under The Influence)
Ironbound (Ironbound)
Encore:
Bitter Pill (White Devil Armory)
Elimination (The Years Of Decay)
Fuck You (The Subhumans cover)

Ringraziamo per la pubblicazione delle foto LUCA FUMI e Laura Ciraudo (Live Club). 

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