03/02/2015 : Sabaton + Delain + guest (Milano)


Visualizzazioni post:2934

03/02/2015 : Sabaton + Delain + guest (Alcatraz, MI)

Sabaton + Delain

Se la memoria non m’inganna era dal settembre 2012 – in occasione dello “Swedish Empire Tour” di supporto a “Carolus Rex”- che i lanciatissimi Sabaton non mettevano più piede nel Bel Paese. I nostri comunque non sono affatto rimasti con le mani in mano, anzi, hanno metabolizzato appieno i cambi in formazione (i 3/5) disseminando l’intero globo di concerti sempre coinvolgenti e rilasciando lo scorso anno un nuovo capitolo della loro carriera – “Heroes” – sempre sotto l’egida della Nuclear Blast. Ad accompagnare il combo svedese in questo tour troviamo gli olandesi Delain, gruppo di Martijn Westerholt (fratello di Robert, leader dei Within Temptation) e dell’avvenente e brava Charlotte Wessels; mentre ad aprire lo show tocca agli heavy metallers finlandesi Battle Beast.
Come già annunciato in precedenza il concerto si terrà sul palco principale dell’Alcatraz, per consentire l’utilizzo della batteria/carroarmato degli headliner, sebbene la location sia comunque dimezzata in capienza da un telo nero a metà sala.

Sono i finlandesi BATTLE BEAST a dare il fuoco alle polveri col loro heavy metal marcatamente retrò, che indubbiamente rapisce gli astanti – già accorsi in buon numero – grazie ad una miscela di cliché musicali eighties ed un’attitudine molto genuina.
Chiaramente la ragione d’essere dei Battle Beast – non me ne voglia la band – è esclusivamente quella di avere capacità come intrattenitori in sede live, dove l’aspetto emotivo supera i limiti di composizioni molto derivative.
Certo, il set di circa mezz’ora è – a mio modo di vedere – giusto per non iniziare ad annoiare e la band, capitanata dalla neoentrata Noora Louhimo, possiede il dinamismo giusto per farsi seguire dalla sala, sia nelle parti più ammiccanti, sia in quelle più prettamente heavy, dove la singer mette in mostra una potenza vocale sugli acuti di tutto rispetto.
I sei pezzi proposti stasera vengono sparati senza soluzione di continuità, tra una “Black Ninja” ed una “Touch In The Night”, dove i Battle Beast mettono in mostra un discreto riffing assecondati da volumi quasi criminali. La catchy “Out Of Control” segna la fine del set dei finlandesi, che raccolgono applausi sentiti da parte del pubblico meneghino.

Setlist Battle Beast:

Far Far Away
Black Ninja
Touch in the Night
Madness
Iron Hand
Out of Control

Delain 1

Dopo un quarto d’ora salgono sul palco gli olandesi DELAIN, band ormai lanciata da quattro dischi e una buona affidabilità in sede live, rimarcata anche lo scorso anno al Summer Breeze, oltre che nei tour precedenti.
Il combo capitanato dall’avvenente Charlotte Wessel e da Martijn Westerholt vede l’innesto al drum kit di Ruben Israël, mentre la giovane chitarrista Merel Bechtold (Mayan) fa da sostituta al titolare Timo Somers, mantenendo al basso il carismatico Otto Van Der Oije.
L’overture del set è affidata a “Mother Machine” e “Get The Devil Out Of Me”, tratti dal precedente full length “We Are The Others” (che curiosamente occuperà con i suoi estratti quasi metà della setlist odierna). Sul primo pezzo il setting dei suoni non è esattamente bilanciato, poi durante il corso dello show le cose si sistemano, con il drumming bello scandito e le tastiere che mettono un attimo in disparte la chitarra di una Bechtold non completamente a proprio agio, nonostante i colleghi a turno cerchino di coinvolgerla.
Inutile dire che il ruolo principale viene svolto con maestria dalla rossocrinita cantante Charlotte, presentatasi sul palco con una giacca bianca sfrangiata e rimasta presto con una maglia nera che poco lasciava all’immaginazione…
Venendo al lato più squisitamente musicale i Delain scontano il fatto di avere una proposta più raffinata e meno immediata rispetto ai Battle Beast e per questo occorrono cavalli di battaglia come “Go Away” e “Pristine” per sciogliere quella parte di spettatori più inclini a sonorità heavy.
Dal nuovo disco vengono estratte “Army Of Dolls” e “Here Come The Vultures” con tutto il gruppo che mostra di aver voglia di fare un bello spettacolo, dinamico ed interessante, con Anton dei Battle Beast che giunge a dare manforte sul palco, con la sua chitarra, durante l’esecuzione della seconda.
Sono “Not Enough” e l’ottima “We Are The Others” a porre il sigillo finale sulla prova degli olandesi, che si sono fatti valere con il loro pop-goth molto orecchiabile, ma che in altre occasioni sono stati più ficcanti grazie ad un apporto chitarristico maggiormente marcato. Il pubblico comunque giustamente tributa loro un applauso convinto.

Setlist Delain:

Mother Machine
Get the Devil Out of Me
Army of Dolls
Go Away
Pristine
Sleepwalkers Dream
Here Come the Vultures
Not Enough
We Are the Others

Sabaton 1

Sono le 21 e, dopo una pausa tecnica per l’allestimento del palco da parte degli headliner SABATON, parte la consueta intro di “The Final Countdown” che già scatena le urla belluine dei fans all’interno della sala. Il palco, oltre al telone sullo sfondo riportante la copertina dell’ultimo lavoro “Heroes”, è veramente molto curato, con la postazione della batteria ubicata su un carro armato con doppie mitragliatrici ai lati, casse di cartuccere e pantaloni mimetici per tutti i membri della band.
Il buon Joakim Brodén ci informa che loro sono i Sabaton e si può partire con “Ghost Division” – consueta apertura per i nostri – seguita dalle telluriche “To Hell And Back” e “Carolus Rex”, che ci fanno già capire che questa sera non ce ne sarà per nessuno.
Tutti i membri della band appaiono sorridenti, ma molto concentrati sui loro strumenti e, dopo “Soldier Of 3 Armies”, il cantante chiede all’audience se preferisce la versione svedese o quella inglese di “Gott Mit Uns”, ed il responso è plebiscitario con un boato per la versione svedese, che annichilisce un Alcatraz già arrivato a temperature di ebollizione.
La coppia di asce non tradisce, sciorinando riffs e assoli in grande scioltezza, correndo da una parte all’altra del palco, incitando il pubblico e partecipando alle backing vocals, ma anche la sezione ritmica non è da meno, con il basso prepotente ed un drumming veramente chirurgico e marcato.

Sabaton 2

Senza nessun passaggio a vuoto si torna all’attacco con “The Art Of War” e “7734”, al termine delle quali il pubblico intona il ritornello di “Swedish Pagans” e con un siparietto Joakim scorre un dito sulla setlist e comunica che purtroppo non è prevista, al che il bassista Pär Sundström straccia il foglio e si parte a spron battuto col brano richiesto, scatenando l’entusiasmo in sala.
Dopo questo brano, il singer svedese imbraccia la chitarra e sfida Thobbe Englund e Chris Rörland con una impacciata versione di “Smoke On The Water” e poi con l’inizio di “Master Of Puppets”, con il nostro che chiede in sala se piacciono i Metallica, al boato affermativo risponde: “Peccato perché noi siamo i Sabaton!”.
Allora via con l’ottima “Resist And Bite” tratta dall’ultimo disco, seguita da “The Lion From The North” suonata con un chitarrista di 12 anni, Tristan, scovato su Youtube a coverizzare i Sabaton con encomiabile abilità (con la crew che diventa matta per accorciare – con lo scotch per pacchi – la tracolla della chitarra regolata troppo lunga).
L’alchimia creata in questo concerto è veramente incredibile e la band trae linfa dall’energia del pubblico, ringraziandolo a più riprese per il calore e per l’affluenza, nonostante la concomitanza del concerto degli Slipknot (la sera stessa al forum di Assago). Con le ottime “Uprising”, “Far From The Fame” e “40:1” termina il set regolamentare dei Sabaton, salutati da un boato possente dal pubblico meneghino.
Tutti sanno che ci sono ancora alcune cartucce da sparare: “Night Witches” e “Primo Victoria” con il quintetto scatenato sul palco, con in particolare Hannes Van Dahl – dietro alla sua batteria – a colpire duro, scandendo ritmi marziali sui quali le chitarre lacerano le casse in mezzo al delirio della sala.
Prima dell’ultimo colpo, Joakim Brodén fa salire sul palco un bambino spauritissimo con le cuffie antirumore, regalando lui il kit di perfetto Sabaton -fan con occhiali da sole, maglietta e bacchette della batteria. Ultimo giro di ruota, c’è “Metal Crüe” che sancisce una bella serata di musica, grazie a cinque ragazzi che, oltre ad essere ottimi musicisti, danno prova di essere persone molto affabili ed in grado di creare sempre positività ai loro concerti. Promossi su tutta la linea.
Il trionfo di stasera è il giusto compenso per quanto da loro seminato.

Setlist Sabaton:

The Final Countdown (intro)
The March to War
Ghost Division
To Hell and Back
Carolus Rex
Soldier of 3 Armies
Gott Mit Uns
The Art of War
7734
Swedish Pagans
Resist and Bite
The Lion From the North
Far from the Fame
40:1

Night Witches
Primo Victoria
Metal Crüe

Di seguito altre foto della serata, realizzate dal nostro Leo “Dismember” Borinelli.

Delain:

Delain 2  Delain 3  Delain 4  Delain 5  Delain 6

Delain 7   Delain 8

Delain 9

Sabaton:

Sabaton 6 Sabaton 7 Sabaton 8 Sabaton 9 Sabaton 10 Sabaton 3 Sabaton 4 Sabaton 5

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.