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Minkia, ‘sto disco è una mazzata epica sugli attributi! E ti credo, visto che i Diabolical Messiah provengono dall’arrabbiatissimo Cile e fra l’altro sono uno di quei classici gruppi veterani che, mossi da una passione incredibile per la propria musica, hanno la bella idea di pubblicare l’album d’esordio dopo un decennio dalla loro fondazione.
Fate conto che i Diabolical Messiah sono in giro addirittura dal 1999, e questo “Satan Tottendemon Victory!!!” è uscito ben 11 anni dopo tramite la Proselytism, etichetta di culto cilena gestita da Deathmessiah dei Chainsaw, progetto solista black/thrash a là Bathory molto apprezzato nell’underground più infernale. Poi vai a controllare su Metal-Archives la scheda dell’album e scopri che dura solo 25 minuti per otto pezzi + intro. E già qui comprendi che dev’essere una mazzata di quelle veramente assurde, di quelle insomma che io amo (quasi) a prescindere.
Ristampato nel Luglio 2014 dalla Blood Harvest, “Satan Tottendemon Victory!!!” mostra un gruppo dedito a una forma un po’ particolare di death metal, più che altro perché è fondato quasi esclusivamente su tempi ultra-veloci (quindi blast-beats e tupa-tupa scatenati a manetta) e di conseguenza su un approccio spietatissimo che non conosce tregua anche perché gli stacchi e le pause sono qui roba rarissima, ergo preziosa. Pensate inoltre che i tempi medio-lenti si contano sulle dita di una mano (cioè su soli tre pezzi). Eppure i nostri riescono nell’impresa di non stancare l’ascoltatore poiché sono capaci di variare abbastanza bene l’assalto anche grazie ad un riffing ispiratissimo che tira fuori riffs su riffs talvolta di stampo brutal e che in certi punti lascia sfogare una chitarra solista abile a vomitare assoli “caciaroni” spesso brevissimi ma addirittura più “melodici” e atmosferici in altre occasioni (“Perverse Domain”).
In tutto questo macello assordante si annidano dei grugniti bassissimi accompagnati e/o doppiati da urla gracchianti come nella più tipica alternanza cara al brutal. Peccato però che queste ultime vengano usate rarissimamente, cosa non proprio saggia. Trovo però magnifiche certe variazioni del batterista, il quale contribuisce molto a creare una specie di atmosfera guerrafondaia così da essere ancor più coerente con le liriche ebbre di guerra e distruzione tanto amate dai Diabolical Messiah.
Insomma, il Cile non si smentisce veramente mai. I Diabolical Messiah sono stati capaci di creare un monolite di “blasting” death metal satanico di una rara malvagità. Attenzione però alla produzione un po’ “casinara” (vedasi una batteria non proprio in evidenza) ma questo è uno scotto da pagare per poter apprezzare appieno una musica così estrema che si esprime in canzoni della durata di 2-3 minuti. La palma d’oro va agli ultimi due pezzi, nei quali questi tre pazzi mostrano una curiosa dinamicità se non delle trovate particolari (come lo stacco di batteria della conclusiva “Sicarius”), sapendo quindi sorprendere sufficientemente l’ascoltatore anche alla fine.
Tracklist:
1 – Salve Satanas (intro)
2 – Celestial Ceremony
3 – Buried Throne
4 – Divine War
5 – Intro/Panzerkampfwagen
6 – Curse of Megatons
7 – Master of Chaos
8 – Perverse Domain
9 – Sicarius/Outro
Line-up:
Caesar – voce/basso
Pilatus – chitarre
Carcelero – batteria
Facebook: https://www.facebook.com/pages/Diabolical-Messiah/239701332777657
Etichetta Blood Harvest Records – http://www.bloodharvest.se