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Heavymetalwebzine ha intervistato per voi Save Addario e Mike Enort dei DEADLY CIRCUS FIRE entrambi di origini italiane. In occasione del tour promozionale di ”The Hydra’s Tailor” e della data italiana al Freakout club di Bologna, ci raccontano la loro esperienza:
Parliamo dell’uscita del nuovo album “The Hydra’s Tailor”: cosa lo differenzia dal suo predecessore “The King And The Bishop”?
Sicuramente è un album più maturo, perché ovviamente, essendo il secondo lavoro, abbiamo speso più tempo sia nel nostro studio che nello studio con produttore. “The Hydra’s Tailor” è un’evoluzione del suo predecessore: un lavoro molto interessante sia a livello di testi che a livello di composizione. È un album che sicuramente rappresenta la nostra crescita artistica.
Il processo creativo di “The Hydra’s Tailor” ha richiesto molto tempo e risorse?
Sì, ha richiesto molto tempo e risorse personali. L’ intero album è stato sviluppato senza fretta, questo perché avevamo bisogno di proporre ai nostri fans del materiale più ricercato e interessante senza lasciare nulla al caso.
A cosa vi ispirate per la creazione dei vostri brani?
Di solito non abbiamo una vera e propria fonte di ispirazione per i nostri brani. Spesso il materiale migliore salta fuori mentre siamo in studio e stiamo facendo warming up. È un processo molto spontaneo. Noi di solito in studio registriamo sempre, in modo da riascoltare il tutto alla ricerca di un riff, una parte vocale, una melodia su cui costruire poi un brano. Poi spesso capita che involontariamente il nostro stato d’animo influenzi le nostre composizioni, condizionando così il risultato finale.
Visto che vi siete trasferiti dall’Italia all’Inghilterra, quali sono le opportunità per un artista di emergere in “Uk” rispetto all’Italia?
L’unica differenza rispetto all’Italia è che in UK la gente è di vedute molto più ampie. In Inghilterra sono molto più propensi ad accettare ciò che un artista propone, senza alcun pregiudizio. Sicuramente rimanere in Italia non ci avrebbe permesso di arrivare al successo che stiamo avendo. Un esempio lampante è il concerto di stasera (Freakout di Bologna, n.d.r.). In Italia suoniamo in piccoli club, davanti a poche centinaia di persone a differenza per esempio degli show degli scorsi giorni in Germania, nei quali ci siamo esibiti davanti ad un pubblico molto più numeroso.
Siete in tour con gli Skindred, band rivoluzionaria che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, come vi trovate a condividere lo stage con loro?
Questo è il secondo tour che facciamo con loro. Il primo tour europeo che ci ha impegnato “on the road ” con la band ha avuto luogo nel 2013. Sono musicisti molto validi e allo stesso tempo persone fantastiche. Fanno un genere molto particolare, forse è l’unica band al mondo che unisce svariati generi musicali che spaziano dal reggae al metal, dubstep e rock n roll.
Si tratta del primo concerto che fate in Italia?
È il primo tour dove ci esibiamo nel nostro paese d’origine. Questa è la seconda data.
Qual è la risposta del pubblico in questo tour?
Molto positiva. Siamo davvero entusiasti! Durante il concerto di ieri ad esempio, al Rock n Roll Arena in provincia di Novara, improvvisamente nel corso dello show, il pubblico è venuto a conoscenza che due membri della band erano italiani e così sono letteralmente impazziti!
Progetti per il futuro?
Continuare con il tour per promuovere l’album. In questo momento abbiamo bisogno di farci conoscere il più possibile in tutto il mondo. Non è ancora venuto il tempo quindi di pensare al nuovo album, anche perché produrre e promuovere un nuovo lavoro comporterebbe un dispendio di risorse economiche molto rilevante. “The Hydra‘s Tailor” è un lavoro ancora fresco, uscito nel 2015 che abbiamo bisogno di far conoscere al mondo per ampliare la nostra cerchia di fans.
Sito ufficiale: http://www.deadlycircusfire.com
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