Whiskey Ritual – Blow With The Devil (2015)

Titolo: Blow With The Devil
Autore: Whiskey Ritual
Genere: Black'n'Roll
Anno: 2015
Voto del redattore HMW: 6,5
Voto dei lettori: 10.0/10
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E’ assolutamente la prima volta che mi accingo a recensire un disco dell’etichetta tedesca Art Of Propaganda. Ma, lo devo ammettere, lo faccio solo perché stavolta parlo di un gruppo italianissimo come i parmensi Whiskey Ritual, cinque ragazzi (fra cui il neo-entrato chitarrista H. Desecrator) che si sono messi in combutta nel 2008 contando ben due membri dei celebri Forgotten Tomb (ovvero il chitarrista A. e il batterista Asher), con i quali hanno fra l’altro condiviso uno split nel 2011 di sole cover di quel pazzo assurdo di GG Allin, un’icona punk talmente esagerata e folle da esser morta di overdose da droga e alcolici a soli 36 anni nel 1993, fra l’altro dopo un concerto totalmente assurdo!
Ma pensate che il punk è così dentro l’anima dei Whiskey Ritual che nel loro terzo album “Blow With The Devil” (uscito a Novembre 2015 per la Art Of Propaganda) c’è addirittura un pezzo dedicato a Henry Rollins, che nei “tempi d’oro” è stato il cantante del seminale gruppo punk/HC Black Flag!
Ma attenzione, i nostri non sono dei punk in senso stretto. Infatti, nei dieci pezzi per 41 minuti del disco, vi si trova un black’n’roll zozzo e volgarotto diviso, anche in modo abbastanza dinamico, fra le sfuriate tipicamente black metal in blast e tempi medi spesso di stampo punk’n’roll che si esprimono compiutamente in pezzi anthemici come “A.B.I.T.C.H.” e “Nekrostreet Gang”, con in più qualche momento stradaiolo più speed in tupa-tupa sfrenato che farebbero felici gruppi come i Midnight o gli Chapel, seppur non manchino nemmeno dei momenti doom come in “Speed & Chicks”. Ergo, i nostri riescono ad alternare benissimo i pezzi veloci con quelli più lenti suonando pure occasionalmente degli assoli che si fanno vivi da “Too Drunk For Love” (Motley Crüe, anyone?) in poi. Ma la chitarra solista riesce a rendere un pochino più profondi i vari pezzi anche attraverso qualche riff di supporto a quello principale, fra l’altro tramite delle melodie pregne spesso di un’aura desolata e malinconica (non a caso, dico io, visto che proprio A. è il chitarrista solista!).
Una delle caratteristiche più interessanti dei Whiskey Ritual viene dal cantato spavaldo e arrogante del fondatore Dorian Bones. E qua applausi a lui per la sua prestazione veramente invasata e incontrollabile che comprende anche urla da disperato nonché un cantato rauco a là Lemmy, rinforzando il tutto con dei bei coretti presenti soprattutto nei pezzi più punk’n’roll. E complimenti a lui anche per dei ritornelli veramente spettacolari.
C’è però un solo problema: alla fin della fiera l’album non mi è piaciuto granchè, se non nei pezzi più punk come i già citati “A.B.I.T.C.H.” (che parte con una parte parlata presa dal film “Romanzo Criminale”) e “Nekro Street Gang” più “Henry Rollins”. Quando invece i nostri propongono un assalto black metal più classico, il coinvolgimento scema un pochino. Perlomeno, quei tre pezzi che ho citato (soprattutto il primo) meritano il costo del biglietto, ergo “Blow With The Devil” merita la vostra attenzione, anche se si becca un discreto 6,5.

Tracklist:

1 – Blow with the Devil
2 – My Funeral
3 – Too Drunk for Love
4 – Satanic Kommando
5 – Speed & Chicks
6 – A.B.I.T.C.H.
7 – Mephistopolis
8 – Nekro Street Gang
9 – Henry Rollins
10 – Tank of Intolerance

Line-up:

Dorian Bones – voce
Desecrator – chitarra ritmica
A. – chitarra solista
Plague – basso/voce
Asher – batteria

FaceBook: http://www.facebook.com/pages/Whiskey-Ritual/142978411858
Etichetta Art of Propaganda: http://www.art-of-propaganda.de

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